Lunedì, 30 Giugno 2008 00:00

SALOTTI: COTUGNO E DI LORENZO D'ACCORDO

“Non è comprensibile la schizofrenia che sta caratterizzando i comportamenti del sistema delle imprese e del Consorzio di Sviluppo Industriale della Provincia di Matera“. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Cotugno, segretario della Cgil di Matera in relazione alla crisi del mobile imbottito e alla modifica della destinazione d’uso dell’area Nicoletti da parte dell’Asi. “Queste imprese - aggiunge Cotugno - procedono in ordine sparso ed in maniera confusa. “Non posso che sottoscrivere - dichiara il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl) - e fare propria l’analisi ed i giudizi espressi dal segretario della Cgil Cotugno, avendo da tempo ribadito la necessità che la crisi del salotto non può che essere risolta...

SALOTTI: COTUGNO E DI LORENZO D'ACCORDO

“Non è comprensibile la schizofrenia che sta caratterizzando i comportamenti del sistema delle imprese, di alcune imprese e del Consorzio di Sviluppo Industriale della Provincia di Matera“. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Cotugno, segretario della Cgil di Matera in relazione alla crisi del mobile imbottito e alla modifica della destinazione d’uso dell’area Nicoletti da parte dell’Asi. “Queste imprese - aggiunge Cotugno - procedono in ordine sparso ed in maniera confusa, poiché mentre si chiede, in maniera ampiamente condivisa, il riconoscimento dello stato di crisi del settore, si chiede, anche in questo caso in modo unanime, l’applicazione del protocollo sottoscritto con il Governo Nazionale, si affronta invece la crisi spingendola quasi sempre ed esclusivamente, verso la gestione di singoli casi aziendali e nel caso della decisione assunta dal CSI di Matera, in palese contrapposizione all’obbiettivo di arginare la crisi, di favorire il rafforzamento del distretto e di provare a rilanciare un importante settore della economia materana e murgiana. Che senso ha modificare la destinazione d’uso dell’area industriale della Nicoletti in area commerciale mentre si chiede la sottoscrizione di un accordo che prevede l’investimento in quell’area di nuove imprese industriali. E’ una decisione incomprensibile, rispetto alla quale esprimiamo un giudizio molto negativo. Il sindacato e noi della Cgil mentre rivendichiamo l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore espulsi dal processo produttivo, mentre affrontiamo con le singole imprese la gestione delle singole vertenze, crediamo nella necessità di dare alla vertenza una dimensione nazionale ed evidentemente interregionale. E’ sempre più indispensabile, per queste ragioni, il coordinamento tra le due regioni ed il coinvolgimento del governo nazionale. A sostegno della vertenza, per sollecitare tutti i livelli istituzionali e per rendere visibile ed esplicito il disagio dei lavoratori e della cittadinanza materana e murgiana bisognerà indire una forte mobilitazione sindacale che possa coinvolgere i lavoratori diretti del settore insieme a tutti gli altri lavoratori ed ai pensionati. Una mobilitazione che deve ricevere la solidarietà anche di quei settori, commercio e servizi in particolare, che avvertono già da tempo il disagio della crisi economica e sociale che stanno vivendo migliaia di famiglie. Una mobilitazione che deve spingere tutti i livelli di governo a fare la parte di propria competenza“. “Non posso che sottoscrivere - dichiara il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl) - e fare propria l’analisi ed i giudizi espressi dal segretario della Cgil, Cotugno, avendo da tempo ribadito la necessità che la crisi del salotto non può che essere risolta attraverso un approccio generale che impone un tavolo nazionale dopo aver compreso finalmente le reali azioni che la Regione per quanto di sua competenza intende mettere in campo. Fino ad oggi, si è giocato al rimpiattino con inutili passerelle istituzionali e se il mondo del lavoro deciderà di scendere in piazza per difendere il posto di lavoro, lo sviluppo ed, aggiungo, per denunciare la impossibilità per le famiglie materne di sopravvivere, anch’io scenderò in piazza con loro”.

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