CITTADINANZA SOLIDALE MODIFICHE AL PROGRAMMA
“Siamo consapevoli di portare avanti una battaglia giusta, che permetterà di rendere meno difficili le condizioni di vita dei più poveri e dei più svantaggiati”. Queste le parole usate dalla vicepresidente del Consiglio regionale, Rosa Mastrosimone (Udeur), durante i lavori della quarta commissione consiliare permanente, riunitasi per esaminare gli sviluppi del programma regionale di “promozione della cittadinanza solidale”. “Sappiamo – ha dichiarato Mastrosimone – che i casi previsti dalla legge per l’esenzione a partecipare al programma di inclusione sociale non sono in grado di rispondere ai numerosi bisogni del territorio: in particolar modo, esiste una casistica che la normativa attuale non ha preventivato, ed a sostegno della quale occorre intervenire: si tratta di giustizia sociale”. La proposta presentata dalla consigliera Mastrosimone, e condivisa dai componenti della commissione, prevede di estendere l’esenzione alla partecipazione del programma di cittadinanza solidale anche ai malati terminali, “sfortunati cittadini che non sono nella condizione di poter seguire i programmi per l’evidente condizione di doversi difendere dalla morte”, agli invalidi civili con problemi di deambulazione o problemi psichici, mentre per coloro che attendono alla cura dei figli in età inferiore a 3 anni, “dovrà essere estesa alle famiglie monoparentali con presenza nel nucleo familiare di 2 o più minori. Infatti non è pensabile che una madre o ragazza madre, che vive sola con due o tre minori in età compresa tra i 0 ed i 12 anni, abbandoni i figli per numerose ore del giorno per seguire i programmi di inclusione sociale previsti dalla normativa richiamata”. “Dobbiamo lavorare per migliorare l’attuale normativa, recuperando il vero spirito della legge – ha sottolineato Mastrosimone – così da guardare ai veri interessi ed esigenze delle famiglie meno abbienti, che hanno bisogno di comprensione e di programmi regionali che realmente li sostengano”.