Mercoledì, 31 Ottobre 2007 00:00

CA’ VOL’N ESS’ACCISE!

Come dice il proverbio, il cane finisce per mordere sempre colui che ha i vestiti stracciati. La vicenda della bocciatura della proposta di legge per la riduzione delle accise (leggi gabelle, tributi, tasse, imposte, prelievi, salassi e chi più ne ha ne metta) sui prodotti petroliferi estratti dal sottosuolo lucano, non ha avuto alcun esito positivo. La maggioranza di centrosinistra, senatori lucani compresi, ha votato contro il provvedimento, confermando come gli interessi delle formazioni politiche, almeno per alcuni, siano superiori ai bisogni avanzati dalle popolazioni lucane. Ma come, potrebbero dire i senatori di maggioranza davanti a una richiesta di spiegazioni: non vi rendete conto che la situazione è grave?
CA’ VOL’N ESS’ACCISE!
 
Come dice il proverbio, il cane finisce per mordere sempre colui che ha i vestiti stracciati. La vicenda della bocciatura della proposta di legge per la riduzione delle accise (leggi gabelle, tributi, tasse, imposte, prelievi, salassi e chi più ne ha ne metta) sui prodotti petroliferi estratti dal sottosuolo lucano, non ha avuto alcun esito positivo. La maggioranza di centrosinistra, senatori lucani compresi, ha votato contro il provvedimento, confermando come gli interessi delle formazioni politiche, almeno per alcuni, siano superiori ai bisogni avanzati dalle popolazioni lucane. Ma come, potrebbero dire i senatori di maggioranza davanti a una richiesta di spiegazioni: non vi rendete conto che la situazione è grave? Non capite che vi arrivano già tanti denari dalle royalties applicate alle compagnie petrolifere? E poi (li vedo mentre lo dicono magari utilizzando con il solito atteggiamento saputo di sufficienza), aggiungeranno: la proposta non andava presentata in quel modo e via con il bla, bla, bla di prammatica. Che la riduzione delle accise possa essere un evento più che realizzabile, è cosa nota. Basti pensare che l’Agenzia delle Dogane ha chiarito con propria nota che i carburanti utilizzati da unità da diporto adibite ad attività di noleggio, in Basilicata, hanno titolo all’esenzione da accisa. Quindi, il petrolio meno caro per le aziende, lo sviluppo, il riscaldamento e l’autotrazione non si può avere, mentre chi noleggia imbarcazioni da diporto, vale a dire per meri scopi di svago e divertimento, non paga le accise. Ora, cari amici parlamentari, preparate a chiarire (per dirla con Moretti) questa assurdità alla casalinga di Voghera, al pastore sardo e al bracciante lucano che, probabilmente, vi risponderà con un: CA’ VOL’N ESS’ACCISE!
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