Mercoledì, 25 Giugno 2008 00:00

PER QUALCHE CAPRETTO IN PIU'

Il Pm Henry John Woodcock (Procura della Repubblica di Potenza) ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini del procedimento aperto nei riguardi di ben cinquantasette persone che, in un ente subregionale, si sarebbero rese colpevoli di truffa, concussione e anche associazione per delinquere. Dagli accertamenti e dalle fotografie effettuate dai militi dell’Arma dei Carabinieri è scaturito che alcuni di questi soggetti, dipendenti dell’Arbea (l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) si sarebbero macchiati di reati “finalizzati alla truffe in danno della Comunità Europea”. Il collega Giovanni Rivelli, su “La Gazzetta del Mezzogiorno” ha saputo cogliere con puntualità il portato delle accuse (tutte da provare, si intende...
PER QUALCHE CAPRETTO IN PIU'
 
Il Pm Henry John Woodcock (Procura della Repubblica di Potenza) ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini del procedimento aperto nei riguardi di ben cinquantasette persone che, in un ente subregionale, si sarebbero rese colpevoli di truffa, concussione e anche associazione per delinquere. Dagli accertamenti e dalle fotografie effettuate dai militi dell’Arma dei Carabinieri è scaturito che alcuni di questi soggetti, dipendenti dell’Arbea (l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) si sarebbero macchiati di reati “finalizzati alla truffe in danno della Comunità Europea”. Il collega Giovanni Rivelli, su “La Gazzetta del Mezzogiorno” ha saputo cogliere con puntualità il portato delle accuse (tutte da provare, si intende, in sede di giudizio e fino ad allora nessuno, ripetiamo, nessuno potrà essere considerato colpevole), che in qualche caso appaiono inconsapevolmente comiche, se non fosse per la loro intrinseca gravità. C’è chi si sarebbe fatto consegnare cento euro di legna di castagno, chi avrebbe preferito quaranta litri di gasolio agricolo e chi qualche capretto, immaginiamo per le feste natalizie o pasquali. Un altro avrebbe, invece, tentato di percorrere la strada della concussione di natura sessuale, probabilmente attratto dalle rustiche grazie di un’avvenente coltivatrice. Il tutto finalizzato, sembra, a dare la classica “spinta” al lento cammino delle pratiche di richiesta di contributi, magari aumentando sui documenti l’estensione delle terre messe a riposo con il famoso “set aside”. Ovviamente, tutto è da dimostrare, ma consentiteci di commentare la vicenda parafrasando il titolo di un famoso spaghetti – western. E voi, signori imputati, avreste fatto tutto ciò “Per qualche capretto in più”? Come direbbe Carla Bruni, prima donna dell’Eliseo: “Che volgarità!”.
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