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Domenica, 08 Giugno 2008 00:00

LA CRISI DEL MOBILE IMBOTTITO

Salotto, il grande malato. Ora si corre ai ripari, per scongiurare una crisi che potrebbe essere davverso devastante per l’economia e per le famiglie del materano. Un recente vertice, convocato sull’argomento dal Prefetto di Matera Carlo Fanara (al quale hanno partecipato l’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Folino e gli esponenti del mondo imprenditoriale e sindacale materano) ha cercato, per lo meno, di mettere insieme più voci per trovare un percorso comune da intraprendere.una delle soluzioni individuate è quella della proclamazione dello stato di crisi e dell’applicazione della legge 181, che porterebbe così anche alla ristrutturazione del comparto.

LA CRISI DEL MOBILE IMBOTTITO

Salotto, il grande malato. Ora si corre ai ripari, per scongiurare una crisi che potrebbe essere davverso devastante per l’economia e per le famiglie del materano. Un recente vertice, convocato sull’argomento dal Prefetto di Matera Carlo Fanara (al quale hanno partecipato l’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Folino e gli esponenti del mondo imprenditoriale e sindacale materano) ha cercato, per lo meno, di mettere insieme più voci per trovare un percorso comune da intraprendere.una delle soluzioni individuate è quella della proclamazione dello stato di crisi e dell’applicazione della legge 181, che porterebbe così anche alla ristrutturazione del comparto. C’è bisogno – è stato specificato – di un intervento diretto nei riguardi delle famiglie, nel senso di un trasferimento di risorse alle famiglie interessate. Pensare a un piano di ristrutturazione – è stato anche specificato – richiede una posizione di attesa da parte del mondo bancario rispetto ai crediti vantati  verso le aziende, senza avviare azioni di richiesta di rientro delle esposizioni debitorie. Un’altra proposta – per altro già avanzata nella sua veste di imprenditore dall’assessore comunale materano alle attività produttive Tito Di Maggio – è quella di una moratoria rispetto al prelievo dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive. Intanto la Fillea-CGIL di Matera ha approvato un ordine del giorno il settore del “Mobile imbottito” nell’ area murgiana, ritienendo “giusto e doveroso il riconoscimento del grave stato di crisi” in cui versa il comparto. “Sarebbe facile addebitare – si legge nel documento - solo ed esclusivamente al sistema delle imprese il grave ritardo con cui si è addivenuti ad acclarare una situazione tanto drammatica quanto oramai chiara ed evidente a tutti. Al sistema politico a livello regionale e nazionale non sembrava vero, ancora verso la fine degli anni novanta, creare, con relativamente pochi investimenti, migliaia di posti di lavoro, per gestire un facile consenso, in un settore che era già maturo e che iniziava a dare i primi segnali di difficoltà determinando così solo una sovraccapacità produttiva che ad oggi non trova risposte adeguate in termini di ricollocazione. Il sistema bancario, per altro verso, dopo aver fatto cassa in termini di prestiti alle aziende e mutui ai lavoratori ai primi segnali di cedimento non ha esitato a richiedere il rientro di quanto anticipato determinando così un ulteriore peggioramento della situazione; non è retorica ma di drammatica realtà la condizione di chi, monoreddito o magari con la sola integrazione salariale, versa nell’ impossibilità di poter far fronte al pagamento del Pertanto anche in relazione al tema mutui-alloggi – si legge ancora nell’odg - riteniamo non più rinviabile una discussione che ponga al centro la problematica abitativa e che getti le basi per la realizzazione di nuovi alloggi popolari: in questo senso l’edilizia residenziale pubblica potrebbe rappresentare una valvola di sfogo in termini di offerta di nuove abitazioni e di nuova occupazione aggiuntiva/sostitutiva. È necessario, in una parola, imprimere nuovo slancio al territorio per dare, così, una possibilità di sopravvivenza a quei lavoratori già espulsi o che da qui ai prossimi mesi potrebbero esserlo, che in totale fanno il 50% (2.000 unità per il solo versante materano) della forza lavoro complessiva impiegata nel settore. Per questo gli strumenti, anche finanziari, derivanti dal riconoscimento di grave crisi del settore e dalla conseguente applicazione delle leggi dello Stato (vedi l.181), potrebbero – conclude il documento - rendere questo territorio appetibile ad investimenti che vadano oltre la monocoltura del mobile imbottito che ha caratterizzato l’ ultimo quarto di secolo nella nostra provincia”.

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