Sabato, 31 Maggio 2008 00:00

SEL: OLIVIERI RISPONDE A LACORAZZA

Le associazioni imprenditoriali, così come qualunque cittadino italiano, hanno il diritto di parlare e di controllare l’operato dei servitori della cosa pubblica, politici che sono pagati con i soldi pubblici e che dovrebbero dare conto delle proprie scelte. Così il presidente dell’API Olivieri risponde all’attacco del segretario regionale del PD Piero Lacorazza che, paragonando gli assetti interni di un’associazione di carattere privatistico a quelli di una società pubblica, mostra di confondere ruoli e competenze. Senza voler entrare “a gamba tesa nel dibattito politico e istituzionale” – per usare un’espressione del segretario regionale – le forze sociali e imprenditoriali hanno diritto quanto meno di partecipare alla discussione...

SEL: OLIVIERI RISPONDE A LACORAZZA

Le associazioni imprenditoriali, così come qualunque cittadino italiano, hanno il diritto di parlare e di controllare l’operato dei servitori della cosa pubblica, politici che sono pagati con i soldi pubblici e che dovrebbero dare conto delle proprie scelte. Così il presidente dell’API Olivieri risponde all’attacco del segretario regionale del PD Piero Lacorazza che, paragonando gli assetti interni di un’associazione di carattere privatistico a quelli di una società pubblica, mostra di confondere ruoli e competenze. Senza voler entrare “a gamba tesa nel dibattito politico e istituzionale” – per usare un’espressione del segretario regionale – le forze sociali e imprenditoriali hanno diritto quanto meno di partecipare alla discussione senza dovere sempre subire scelte unilaterali basate più sull’appartenenza politica che sul merito. I nostri giovani meritevoli, manager capaci ma senza tessera di partito, sono costretti ad emigrare al Nord o all’estero per lavorare, mentre da noi si continua a gestire la cosa pubblica con il vecchio, inossidabile metodo della sistemazione dei politici rimasti senza poltrone e riluttanti ad andare in pensione.Con il suo intervento, – sottolinea Olivieri – l’API voleva soltanto mandare un messaggio ai politici che non vedono oltre i propri obiettivi meramente spartitori e che guardano agli imprenditori soltanto nei periodi elettorali. Noi abbiamo tutto il diritto di criticare questo modello di governance della Regione, perché come cittadini e come imprenditori siamo fortemente interessati al buon funzionamento di enti strategici per lo sviluppo come dovrebbe essere la SEL. Quanto alla nomina del presidente del Consiglio Regionale, memori di altre circostanze, abbiamo soltanto messo a frutto la triste esperienza degli ultimi mesi, in cui Matera è stata praticamente ridotta ad una dependance di Potenza. Lungi da noi ogni rigurgito campanilistico che, in una regione così piccola, non può che essere deleterio, ma i fatti sono talmente evidenti che solo chi non vuole vedere può negarli.

 

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