DIECI BUONE RAGIONI PER DIRE NO ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DELLA GIUNTA BUCCICO
Riceviamo dai gruppi consiliari materani del Partito Democratico, Gruppo Misto, Sdi e Alleanza democratica di centro e pubblichiamo
La città vive una fase di grande confusione politica in un clima di delusione verso i risultati finora registrati dal sindaco Buccico e dalla sua Giunta. La crisi politica all’interno della maggioranza preoccupa e proietta le sue ombre sul prosieguo della amministrazione. I gruppi di opposizione svilupperanno un confronto a tutto campo, senza sconti e senza alimentare ambigue incursioni nelle crepe della maggioranza, considerandola nel suo complesso responsabile della mancanza di governo della città. Non è pensabile che una città come Matera possa essere costretta a navigare a vista, nel vivo di continui litigi che caratterizzano la maggioranza: ciò impedisce qualsiasi attività di programmazione e di governo a scapito della città. In relazione a questa regioni, che verranno ulteriormente sviluppate nel corso del dibattito sul bilancio, anticipiamo le ragioni dei nostri no al progetto di bilancio che è stato predisposto. La proposta, frutto di un percorso verticistico, privatistico e poco trasparente, redatta da poche persone e senza il coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e dei partiti politici, testimonia quanto sia lontana la democrazia diretta e partecipativa da questa amministrazione di centro destra. Il bilancio, strumento attraverso il quale si definiscono gli indirizzi e le scelte della città, si è ridotto a semplici proclami, che non chiariscono quali sono gli intendimenti dell’amministrazione per il futuro. Nonostante lo spropositato ed inopportuno aumento dell’addizionale irpef al massimo consentito dalla legge, che ha portato nelle casse comunali ben 2,485 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, questo bilancio evidenzia grossi limiti derivanti da una assenza di programmazione e di una chiara strategia di sviluppo della città e del territorio. Ogni settore del bilancio proposto presenta enormi aspetti di criticità dovuti a volte all’ assenza di adeguata copertura finanziaria e, a volte, alla mancanza di una trasparente metodologia di spesa, che deve caratterizzare sempre una buona amministrazione: tanto per intenderci, non è ben esplicitato a che cosa sono destinati i fondi relativi ad alcuni capitoli. Ancora una volta, quindi, non si è voluto mettere la città nella condizione di valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in termini di congruenza tra investimenti economici ed obbiettivi programmatici come prevede il legislatore. Riassumiamo pertanto in 10 punti chiave il nostro dissenso sulle linee programmatiche di bilancio, facendo rilevare anche le palesi contraddizioni riscontrabili con il documento programmatico che il sindaco Buccico e la sua maggioranza ha presentato alla città al momento del suo insediamento. No, perché : le maggiori risorse disponibili provengono dalla tassazione indiscriminata dei redditi dei cittadini materani (aumento addizionale irpef allo 0,8 % massimo consentito); questo bilancio prevede l’incremento della TARSU (tassa sui rifiuti solidi urbani) per l’anno 2009 per oltre 1.000.000 di euro senza il riferimento ad un utilizzo mirato al miglioramento dei servizi a favore dei cittadini e senza un programma definito sulla raccolta differenziata ; questo bilancio non prevede alcuna azione atta a combattere elusione ed evasione fiscale, tra cui rientrano le azioni finalizzate alla revisione degli estimi catastali, all’individuazione di edilizia abusiva, al recupero dei crediti rivenienti dalle locazioni di edifici di proprietà comunali non riscossi, uniche azioni che determinerebbero le condizioni strutturali per un progressiva riduzione dell’imposizione fiscale sui cittadini; questo bilancio non prevede alcuna azione rivolta a valorizzare il patrimonio comunale (es: piano per moltiplicare gli introiti rivenienti dalle concessioni sulla pubblicità); non fa cenno, inoltre, ad investimenti sulle risorse umane che prevedano, ad esempio, interventi mirati a rendere non solo efficienti, ma rispondenti a comportamenti normativi adeguati i vertici dell’amministrazione, predisponendo l’immissione di nuove risorse di qualità che servano a meglio distribuire competenze e carichi di lavoro al fine di valorizzare le professionalità e di rendere più efficiente la macchina amministrativa; questo bilancio non prevede stanziamenti né per la costituzione dei Comitati di quartiere - unico strumento previsto e riconosciuto di democrazia partecipata - né per le politiche giovanili e per le attività dell’associazionismo culturale; questo bilancio non prevede stanziamenti per le società sportive, per la manutenzione degli impianti e per lo sport in generale, a conferma della totale assenza di sensibilità su un settore di grande rilevanza sociale; questo bilancio non prevede alcuna posta che consenta al settore del traffico di avviare interventi mirati sia alla sicurezza stradale che ad una migliore fruibilità della viabilità cittadina; nonostante il condivisibile incremento destinato alle politiche sociali, non sono definiti con chiarezza gli obiettivi ed il perseguimento degli stessi, né le loro priorità; nonostante i ripetuti annunci sulla istituzione dello sportello unico per le imprese, non sono evidenti fondi da destinare a tale scopo, né fondi da destinare ad iniziative per il sostegno delle piccole e medie imprese, ivi comprese quelle commerciali. Tutto questo in aperta contraddizione con l’impegno già assunto nel Consiglio comunale aperto tenutosi nei giorni scorsi che ha avviato le procedure di riconoscimento dello stato di crisi, che per noi non può essere riservato ad un solo settore; questo bilancio non presenta fondi da destinare alle attività ricognitive dell’intero territorio comunale, fondamentali per portare a termine in maniera celere e compiuta i redigenti piano strategico, regolamento urbanistico e piano strutturale. Nell’allegato al bilancio comunale si riscontra la presenza di progetti di finanza che prevedono investimenti pubblico-privati su aree private alimentando pericolose aspettative che turbano l’ equilibrio di mercato. Al contrario di quanto previsto dai fondi PISU rivenienti da politiche regionali, non si riscontra un programma di investimento finanziario per l’edilizia scolastica e per quella sociale; avremmo potuto argomentare altri 100 no ! Proveremo con gli strumenti consentiti e nelle sedi opportune a far valere le nostre ragioni a tutela degli interessi generali che sempre contraddistinguono il nostro impegno politico e il nostro ruolo amministrativo.