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Martedì, 13 Maggio 2008 00:00

"AFFRONTARE LA PRE - EMERGENZA IRRIGUA"

“Alla vigilia delle grandi campagne di raccolta dei prodotti agricoli, la situazione di carenza d’acqua che segnalano le organizzazioni professionali agricole, a partire dal Metapontino, ripropone, sicuramente in forma più accentuata, il problema della gestione delle risorse idriche lucane che qualcuno pensava di aver risolto definitivamente con il nuovo Accordo tra le Regioni Basilicata e Puglia su Acqua spa”. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Fi-Pdl), aggiungendo che “il livello di disponibilità di acqua in dighe ed invasi lucani in alcuni casi scende del 50 per cento rispetto al mese di maggio 2007 e la perdita di condotte ed impianti di canalizzazione e distribuzione, stimata in quasi il 70 per cento...

"AFFRONTARE LA PRE - EMERGENZA IRRIGUA"

“Alla vigilia delle grandi campagne di raccolta dei prodotti agricoli, la situazione di carenza d’acqua che segnalano le organizzazioni professionali agricole, a partire dal Metapontino, ripropone, sicuramente in forma più accentuata, il problema della gestione delle risorse idriche lucane che qualcuno pensava di aver risolto definitivamente con il nuovo Accordo tra le Regioni Basilicata e Puglia su Acqua spa”. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Fi-Pdl), aggiungendo che “il livello di disponibilità di acqua in dighe ed invasi lucani in alcuni casi scende del 50 per cento rispetto al mese di maggio 2007 e la perdita di condotte ed impianti di canalizzazione e distribuzione, stimata in quasi il 70 per cento, da soli, non spiegano la situazione di pre-emergenza che si è determinata in Basilicata”. “Accade, infatti, che l’attenzione politico-istituzionale della Giunta regionale – dice Mattia – è tutta concentrata sull’acquisizione dell’eredità dell’Ente Irrigazione di Puglia e Lucania, che come è noto, cesserà la propria attività dal primo luglio prossimo, senza mostrare il necessario impegno ad individuare strumenti ed interventi per un piano straordinario di lavori di manutenzione innanzitutto del sistema delle dighe e degli invasi e di salvaguardia a monte delle sorgenti. Forse si finge di non ricordare che le opere idriche ed irrigue presenti sul nostro territorio sono le stesse realizzate negli anni sessanta dalla ex Cassa per il Mezzogiorno e dopo il passaggio all’Eipii, per decenni, sono state gestite dall’Ente in un sistema di sovrapposizione di enti ed organismi, dall’Autorità di Bacino Interregionale, all’Ato, ai Consorzi di Bonifica, che hanno reso meno efficaci e meno tempestivi gli interventi disposti dalle varie autorità”. “Affrontare il problema con decisione significa perciò – afferma Mattia – mettere ordine tra gli enti di gestione e riempire di contenuti tecnici e programmatori il ‘contenitore’ di Acqua spa. Intanto, è necessario dare tranquillità ai produttori agricoli e, prima dell’estate, definire un piano di utilizzo dell’acqua destinata all’irrigazione, nell’ambito di scelte oculate che tengano conto anche delle esigenze idriche per il potabile e l’ industriale”.

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