Martedì, 29 Aprile 2008 00:00

NIGRO SULLA QUESTIONE ENERGETICA

“Tra i temi che investono il dibattito sullo sviluppo della nostra regione assume notevole importanza la “questione energetica” non solamente perché, come si è detto nel passato, le industrie, hanno necessità di abbattere i costi della produzione e nella gestione, ma anche e soprattutto perché le ultime due finanziarie del governo Prodi hanno molto innovato nel tempo della cosiddetta “energia da fonti rinnovabili” al punto da toccare le singole abitazioni ed i singoli condomini. In questo campo, anche se con un po’ di immaginazione, gli enti locali, tra cui la Provincia di Matera, hanno inventato azioni originali per il “risparmio energetico” (elettricità, calore, acqua calda) come ad esempio la distribuzione di lampadine o di riduttori di flussi d’acqua.
NIGRO SULLA QUESTIONE ENERGETICA
“Tra i temi che investono il dibattito sullo sviluppo della nostra regione assume notevole importanza la “questione energetica” non solamente perché, come si è detto nel passato, le industrie, hanno necessità di abbattere i costi della produzione e nella gestione, ma anche e soprattutto perché le ultime due finanziarie del governo Prodi hanno molto innovato nel tempo della cosiddetta “energia da fonti rinnovabili” al punto da toccare le singole abitazioni ed i singoli condomini. In questo campo, anche se con un po’ di immaginazione, gli enti locali, tra cui la Provincia di Matera, hanno inventato azioni originali per il “risparmio energetico” (elettricità, calore, acqua calda) come ad esempio la distribuzione di lampadine o di riduttori di flussi d’acqua. I benefici materiali conseguenti sono impercettibili quanto meno l’azione e servita per acquisire una diffusa cultura a favore del risparmio energetico”. Lo sostiene in un comunicato il presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro. “Il tema vero però – prosegue - è l’approvazione del Piano Regionale dell’Energia il quale dovrà sciogliere i nodi non solamente sul fabbisogno energetico della regione proiettato anche negli anni futuri, ma dovrà obbligatoriamente indicarci anche le diverse fonti di produzione, le diverse quantità da produrre e le modalità e criteri da rispettare per la produzione e non da ultimi gli usi ed anche i prezzi di vendita. Ritengo che, al di là delle strumentalizzazioni che emergono di qua e di là sui vari coinvolgimenti nelle società di produzione, occorre far presto con il piano energetico regionale se non si vuole segnare un altro ritardo storico che incida negativamente sullo sviluppo della nostra regione. Si ribadisce sullo sviluppo della nostra regione: perché l’energia a più basso costo attira imprese ed aziende verso la Basilicata, con conseguenti risvolti occupazionali; perché l’energia da fonti rinnovabili genera sul nostro territorio un sistema di piccole e medie imprese per la costruzione, gestione di impianti (fotovoltaico, eolico, solare - termico); perché fa crescere una nuova generazione di professionalità che si può dedicare alla ricerca, alla innovazione, alla progettazione e realizzazione degli impianti; perché finisce per generare risparmio in tutte le famiglie. In conclusione – sostiene Nigro - perché stare fermi ed alimentare tante strumentalizzazioni interessate; perché non fare criteri che liberano la creatività dell’intelligenza dei lucani; perché non affidare alle Province una parte delle competenze in modo da creare sul territorio pari occasioni di sviluppo. Sono sicuro che la classe dirigente regionale, in un momento così delicato per le sorti della regione saprà trovare al proprio interno le motivazioni forti per puntare allo sviluppo. Non a caso avanza in questo momento il dibattito sull’utilizzo delle royalties del petrolio per cui le questioni energetiche diventano fondamentali rispetto ad un’idea di federalismo leghista che vorrà propinare al Mezzogiorno “una dieta da pane e cipolla”. Certamente il dibattito su questi temi interessa tanto la politica, quella vera, quanto il mondo del lavoro ed il mondo produttivo. Il silenzio finora fatto registrare dal sindacato e dalle associazioni di categoria indicherebbe una diversa realtà “surreale” della Basilicata”.
Letto 379 volte