Giovedì, 17 Aprile 2008 00:00

ELEZIONI BASILICATA

Su sette senatori da eleggere in Basilicata, secondo quanto si e' appreso, tre sono stati assegnati al Pd (Filippo Bubbico,Carlo Chiurazzi e Maria Antezza), uno all'Italia dei Valori (Felice Belisario o, se questi optasse per la Puglia, Aldo Michele Radice), e tre al Popolo delle Liberta' (Guido Viceconte, Egidio Digilio e Cosimo Latronico). Gli eletti alla Camera sono sei: tre per il Pdl e tre il Pd. Per il Pdl, quindi, sono stati eletti Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Donato Lamorte. Berlusconi e Fini dovrebbero poi lasciare il posto a Vincenzo Taddei e Rocco Moles. Per il Pd, invece, sono stati eletti Salvatore Margiotta, Antonio Luongo ed Elisabetta Zamparutti. MOLTI I COMMENTI AGGIORNATI IN PAGINA

ELEZIONI BASILICATA TRE SENATORI A PD E PDL UNO A IDV

Su sette senatori da eleggere in Basilicata, secondo quanto si e' appreso, tre sono stati assegnati al Pd (Nicola Latorre, Filippo Bubbico e Carlo Chiurazzi), uno all'Italia dei Valori (Felice Belisarioo o, se questi optasse per la Puglia, Aldo Michele Radice), e tre al Popolo delle Liberta' (Guido Viceconte, Egidio Digilio e Cosimo Latronico). Di questi, tre sono anche consiglieri regionali della Basilicata: secondo quanto si e' appreso, Chiurazzi  lascerà il posto a Innocenzo Loguercio (attualmente assessore regionale alle infrastrutture), mentre a Digilio e Latronico  subentreranno Michele Napoli e Nicola Dabbene. Nicola Latorre, candidato al Senato sia in Basilicata sia Puglia, ha optato per la sua regione d'origine, lasciando subentrare l'attuale Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Maria Antezza, alla quale succederà, come consigliera, la penultima dei candidati per l'Ulivo alle ultimeconsultazioni regionali, Adeltina Salierno.

PARI TRE ALLA CAMERA TRA PD E PDL

In Basilicata gli eletti alla Camera sono sei: tre per il Pdl e tre il Pd. Lo si è appreso stamani in Prefettura, a Potenza. Le prime stime fatte stanotte avevano assegnato quattro seggi al Pdl e due al Pd. Per il Pdl, quindi, sono stati eletti Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Donato Lamorte. Berlusconi e Fini dovrebbero poi lasciare il posto a Vincenzo Taddei e Rocco Moles. Per il Pd, invece, sono stati eletti Salvatore Margiotta, Antonio Luongo ed Elisabetta Zamparutti.

 ANTEZZA RINGRAZIA GLI ELETTORI

"Il Pd riparte dal suo radicamento sociale, dalle donne e dagli uomini che hanno scelto la sfida del nuovo partito per rinnovare la politica ed offrire una prospettiva di cambiamento all'Italia". Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Maria Antezza, commentando i dati elettorali. "Ringrazio le elettrici e gli elettori lucani, che hanno riconfermato la loro adesione alle battaglie di progresso del Partito Democratico, che in Basilicata, pur in un quadro di forte polarizzazione del voto che fa emergere alcune criticità, mantiene e rafforza il proprio ruolo". "Sono onorata - conclude Antezza - di poter rappresentare nel Senato della Repubblica le ragioni della differenza di genere e le istanze di questo territorio, e credo che il risultato elettorale, ed in particolare il risultato della città di Matera, dove il Pd si attesta al 43 per cento, ci sprona a rafforzare ulteriormente il rapporto positivo con la società, con le donne e con i giovani. Questo rapporto di fiducia che ci lega strettamente alla nostra comunità costituirà il principale punto di forza delle battaglie che dovremo condurre per difendere gli interessi vitali dei soggetti e dei territori più deboli, dai rischi involutivi della politica del centro destra”.

 ADDC SI RIUNISCE IL COMITATO REGIONALE

Si riunisce venerdì 18 Aprile, alle ore 16.00, il comitato regionale dell’Alleanza dei Democratici di Centro. La vicepresidente del Consiglio regionale Rosa Mastrosimone, che è anche segretario regionale del movimento, informa che “si procederà all’analisi del voto alle recenti elezioni politiche e sarà avviata la discussione sulle prospettive future dell’Adc nella Regione Basilicata”.
IL SEN. LATRONICO SUI RISULTATI DI POLICORO E LAVELLO
“I successi del Pdl e dei suoi alleati nelle città di Policoro e Lavello sono due eloquenti conferme della capacità di attrazione che hanno le forze alternative al centro sinistra in Basilicata. Questi elementi di realtà si aggiungono ai recenti risultati elettorali delle politiche che andrebbero esaminati con maggiore riflessione”. E’ quanto dichiarato dal neo senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Emerge, infatti, che il centro sinistra lucano raggiunge il 44,5 per cento contro il 60 per cento del 2006, che la Sinistra antagonista passa dall’11,7 al 3,4 per cento e i Socialisti calano dal 10 al 2,8 per cento, perdendo insieme oltre dieci punti. Emerge poi che il Pd difende le sue posizioni cannibalizzando le forze di sinistra e socialiste e che nonostante questo la forbice tra il Pd e il Pdl si riduce a meno di due punti percentuali (38,6 PD – 36,9 PDL). Analizzando i dati si scopre poi che in provincia di Matera il Pdl è il primo partito con il 40,4 per cento dei consensi e il Pd rimane fermo al 37,5 per cento”. “In sostanza - conclude Latronico - dopo queste consultazioni la sinistra perde l’egemonia elettorale in Basilicata e un’alternativa di governo diventa possibile con l’aggregazione di tutte le forze moderate interessate a cambiare un assetto di potere che da oltre un decennio guida la Basilicata con risultati deludenti sul piano sociale”.
I CIRCOLI LIBERAL PER LA COSTITUENTE DI CENTRO
I Circoli Liberal della Basilicata rivolgono un ringraziamento a tutti gli elettori che hanno sostenuto il candidato premier Pier Ferdinando Casini e a tutti i candidati dell’Unione di Centro alla Camera ed al Senato della Repubblica che hanno consentito all’unica formazione di ispirazione cristiana di rimanere al centro del dibattito politico. Secondo il coordinatore dei Circoli Liberal di Basilicata Gianluigi Laguardia - il risultato conseguito nella nostra regione pari a circa il 7% è sicuramente frutto dell’impegno profuso dall’attuale classe dirigente dell’UDC, dai candidati e da quanti hanno creduto con convinzione alla difesa di un simbolo e di un nuovo progetto. Da questo risultato e dall’attuale schema politico – i Circoli Liberal incoraggiano i moderati ad andare avanti con la Costituente di Centro per realizzare in tempi brevi un nuovo soggetto politico di ispirazione cristiana e liberale assolutamente necessario per i lucani e gli italiani affinché la politica non venga privata dei valori e dei suoi ideali. Nell’esprimere soddisfazione per la rielezione in parlamento del presidente della Fondazione Liberal, l’on. Ferdinando Adornato, capolista per l’UDC in diverse circoscrizioni, i circoli Liberal della Basilicata assicurano i Lucani dell’impegno dello stesso in favore della nostra comunità. Intanto, per domani Venerdì 18 a Roma a Palazzo Ferrajoli (Piazza Colonna), si terrà l’assemblea straordinaria dei presidenti dei Circoli Liberal, alla quale interverranno il presidente della Fondazione on. Ferdinando Adornato ed il coordinatore Nazionale on.Angelo Sanza.
UDC: UN CRISULTATO ELETTORALE DI TUTTO RISPETTO
“Un ringraziamento a tutti i 23.430 elettori lucani liberi che ci hanno voluto sostenere, incoraggiare e premiare in una competizione elettorale difficile – è quanto ha dichiarato l’on. Giuseppe Molinari candidato alla Camera commentando il responso elettorale del 13 e 14 aprile – ci siamo battuti con onore e coraggio ed il risultato conseguito in Basilicata è sicuramente di tutto rispetto”. “Nella nostra regione siamo la terza formazione politica e senza il centro non si può governare - ha continuato Molinari – superata la fase elettorale è necessario che i moderati lucani che hanno contribuito a questo importante risultato riprendano con determinazione quel cammino appena intrapreso per costruire il nuovo soggetto politico dell’Unione di Centro che si è candidato a rinnovare la Politica in Basilicata ed in Italia”. “Dal responso elettorale emerge con chiarezza – ha sostenuto l’on. Molinari – che in Basilicata così come in tutte le altre regioni del Mezzogiorno i moderati hanno preferito collocarsi al centro sostenendo il simbolo dell’Udc con la sua storia, le sue tradizioni ed i suoi valori rinunciando alle tentazioni di potere dei due grandi schieramenti”. “Sapevamo dall’inizio che sarebbe stata una competizione impegnativa e che con l’attuale sistema elettorale per il numero degli elettori lucani, non era facile far scattare il deputato ed il senatore, ma credo che il risultato del 7 per cento conseguito in Basilicata, di certo superiore alla media nazionale sarà tenuto in debita considerazione dal nostro candidato premier Pier Ferdinando Casini, dai 36 parlamentari e 3 senatori eletti con l’Udc, con l’auspicio, che essi si adopereranno per difendere anche le ragioni dei Lucani in Parlamento”.
LETTIERI: SCONTATO IL RISULTATO ELETTORALE
“Il risultato elettorale, non prevedibile nelle dimensioni sconvolgenti, era scontato, a livello regionale e nelle singole realtà regionali.Va detto senza ipocrisia. Ciò è dovuto anche alle scelte errate di Veltroni e del ristretto gruppo che lo ha coadiuvato”. E’ il commento di Mario Lettieri (Pd), sottosegretario all’Economia e alle Finanze. “Assurda è stata la rimozione e la non valorizzazione dei risultati ottenuti dal Governo Prodi, nonostante gli importanti ed obbiettivi riconoscimenti nazionali ed internazionali relativamente ai conti pubblici. Errato è stato il tacere sulle positive scelte del Governo – continua Lettieri - fatte a partire dal primo decreto Bersani e successivamente con le leggi finanziarie, fino all’ultimo decreto relativo al “milleproroghe”. È indubbio che l’insistenza negli attacchi agli ex alleati abbia favorito la schiacciante vittoria del Pdl al Senato. Anche l’aver insistito sull’età e sul numero delle candidature di Berlusconi è stato un evidente errore: non era e non è un argomento di interesse politico accattivante. Da ultimo, ma non per importanza, è stata anche la formazione delle liste. Un partito con la pretesa della novità non avrebbe dovuto fare certe candidature. Il rinnovamento non passa attraverso personaggi inventati, segretarie e collaboratori vari, parenti e in qualche caso persone indagate cui garantire le eventuali immunità parlamentari. Sarebbe stata utile una lettura dell’ultimo libro di Travaglio. Riformare la politica – conclude Lettieri - significa un diverso modo di essere dei partiti che non possono continuare in modo arrogante ad ignorare il sentire comune dei cittadini, le esigenze dei territori e a persistere nelle logiche e decisioni elitarie dei gruppi dirigenti, che spesso, possono ottenere anche risultati nell’immediato, ma sono sicuramente distanti dalla realtà e dalla gente comune”.
CALIFANO: RICOSTRUIRE LA SOCIALITA’ POLITICA
“Ci sono momenti nei quali riflettere prima di parlare sarebbe oltre che utile doveroso . La sconfitta sonora della “Sinistra l’Arcobaleno”, è tale da trascendere tutti gli errori commessi “soggettivamente” e va ben oltre i demeriti personali di ciascuno di noi (che pure ci sono e sono tanti). Lo sostiene Antonio Califano - Coordinatore Regionale Sinistra Democratica. “Partire ora alla ricerca di “capri espiatori”, ritornare ad orgogli identitari, a regolamenti di conti tra apparati e gruppi dirigenti è esercizio masochista e delirio demenziale al quale, per fortuna, Sinistra Democratica intende sottrarsi mentre ritiene di dover affrontare con la necessaria durezza e senza reticenze una discussione nel merito. La verità è che non avevamo capito a pieno ciò che stava succedendo nel paese e nel nostro tradizionale elettorato di riferimento. Davamo per scontato un pericoloso processo di “americanizzazione” della politica italiana e non ci siamo accorti – dice ancora Califano - che quel processo era già avvenuto, che si era consolidato culturalmente nella testa dei cittadini italiani, anche di quelle classi sociali che volevamo rappresentare, la nostra stessa esistenza (uniti in un unico soggetto o divisi in tanti partitini) non era contemplata in una radicalizzazione dello scontro dove il nostro “antiberlusconismo” ha consegnato al Pd e all’Italia dei Valori migliaia di voti giudicati gli unici utili a fermare Berlusconi. Tutto questo mentre le ragioni sociali del nostro essere ci sono tutte e anzi, con una crisi economica devastante alle porte, sono destinate ad aumentare. Ma la politica ha i suoi tempi ed essi vanno rispettati, le fughe in avanti non servono, anzi, aiutano chi vuol tornare indietro alle dimensioni rassicurati della cura del “proprio orticello”. Bisogna ricominciare da qui, dalla politica, dal ritorno ai nostri riferimenti sociali, da una nuova pratica dei bisogni e dell’antagonismo sociale – afferma il coordinatore di Sd - puntando decisamente alla costruzione della “nuova casa comune della sinistra” senza però impedire la discussione all’interno delle forze che la compongono, anzi aprendo noi la discussione, celebrando noi i congressi, riunendo noi gli organismi dirigenti. La verità è rivoluzionaria, diceva qualcuno, e mai come in questo momento bisogna riannodare la pratica alla riflessione, l’analisi all’agire, non spaventarsi ma neanche far finta che niente sia successo. Ci troviamo di fronte ad una nuova fase storica in cui per la prima volta la sinistra è fuori dal parlamento ( non era accaduta neanche quando il fascismo vinse le elezioni) grazie ad una legge elettorale iniqua , ai nostri errori ed al Veltronismo “malattia americana del berlusconismo”; abbiamo pagato, sicuramente più del prevedibile, la nostra “inconsistente” partecipazione al governo Prodi, la perdita della nostra identità in nome di una effimera governabilità che – conclude Califano - non c’era già a ridosso della precedente vittoria elettorale ma ora è necessario ricominciare da li, da una ricostruzione di rapporti e di fiducia con il “popolo di sinistra”, a partire dai valori, dalla difesa del lavoro, dei ceti sociali più deboli. Bisogna ricostruire “socialità politica”, opporre alla barbarie del neoliberismo la civiltà dei diritti delle donne e degli uomini. Del resto se non ora quando?”
CORAZZA: UN RISULTATO INCORAGGIANTE
“Il risultato del Pd in provincia di Matera è incoraggiante perché rispetto alle politiche del 2006 il Partito avanza di circa 5 punti percentuali rispetto ai risultati raggiunti dai partiti che hanno dato vita al nuovo soggetto politico, pur nella consapevolezza che esistono alcune aree della provincia che necessitano di una più compiuta e approfondita analisi”. Lo afferma il coordinatore provinciale del Pd, Michele Corazza. “A Matera città il risultato assume connotati esaltanti, dimostrando che l’efficace convergenza e coesione interna ha reso possibile una performance lusinghiera, e facendo emergere, inequivocabilmente e senza appello alcuno, la precarietà e l’inconsistenza politica di chi oggi amministra la Città. Di contro, il risultato di Policoro, rappresenta una sconfitta che potrebbe trovare risposte nella caduta anticipata del governo municipale guidata da Serafino Di Sanza. Complessivamente - aggiunge Corazza – è un risultato positivo perché il Pd ha dimostrato di essere un grande partito. A Matera, come in provincia, si apre l’opportunità di confermarsi quale forza politica di riferimento, attraverso un grande e costante impegno e mobilitazione della sua classe dirigente che, con questo risultato, ha dimostrato, dopo appena sei mesi dalla nascita del PD, entusiasmo, senso di appartenenza e responsabilità”. “In questo anno – conclude Corazza - bisognerà, nel solco riformista e della discontinuità dei modi, assumere le necessarie iniziative per dare risposte concrete in termini di sviluppo a favore della comunità lucana e della provincia di Matera”.

CONFERENZA STAMPA DELL UDC

Il coordinatore regionale dell’Unione di Centro di Basilicata, Agatino Mancusi ha indetto una conferenza stampa per domani Giovedì 17 aprile, alle ore 10.30, a Potenza nella sede di Via di Giura (Palazzo ex Confcooperative) per l’analisi del voto e sulle prospettive politiche nazionali e locali del partito. All’incontro parteciperanno anche i candidati impegnati nella competizione elettorale per il Senato della Repubblica e per la Camera dei Deputati.

 SI DIMETTE IL SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

Michele Saponaro, segretario regionale di Rifondazione comunista ha annunciato le sue dimissioni dall'incarico. “L'ossessione del voto utile - ha detto - spiega il grado di irrazionalismo nelle scelte elettorali. Non sono morte le ragioni della Sinistra, non ci si può rassegnare al conformismo. Ma per un progetto simile occorre un'altra generazione di cittadini. Noi - ha concluso - possiamo solo dichiararci “parte” delle ragioni del lavoro e della precarietà''.

 BELISARIO: ABBIAMO LAVORATO BENE

“E’ un grande risultato che ci ricompensa di un lavoro lungo e faticoso”. Commenta così l’eccezionale risultato elettorale dell’Italia dei Valori il coordinatore nazionale Felice Belisario eletto al Senato in Basilicata. “Lo scenario politico lucano – continua il parlamentare – è sostanzialmente cambiato e l’IdV siede di diritto nel salotto buono della politica per consensi, capacità e grande generosità della sua classe dirigente”. “La coalizione riformista che ha sostenuto Veltroni - conclude Belisario - ha nell’IdV una componente forte che, lo hanno detto gli elettori, è il partner di riferimento del Partito Democratico anche in Basilicata”.

MARGIOTTA: MOLTO POSITIVO IL DATO DEL PD LUCANO

“Il risultato nazionale è insoddisfacente e ci preoccupa, anche in relazione al ruolo forte che la Lega Nord eserciterà nella legislatura che si apre”. E’ il commento di Salvatore Margiotta, Deputato del Partito Democratico, e capolista per la Basilicata alla Camera dei Deputati. “Molto positivo – contina Margiotta - è invece in dato del Pd lucano, che registra un notevole incremento rispetto al risultato ottenuto dall’Ulivo nel 2006: tra l’altro la Basilicata è l’unica regione del Mezzogiorno in cui la coalizione Pd-Idv abbia vinto, ed è una delle sole 5 regioni italiane in cui ciò sia accaduto. Ne va dato atto e merito, tra gli altri, al segretario regionale Piero Lacorazza e al presidente della Regione Vito De Filippo, massima espressione istituzionale di un partito rivelatosi vincente. Sono inoltre felice, anche sul piano personale, per lo straordinario successo della lista alla Camera dei Deputati che ho avuto l’onore e l’onere di capeggiare, che in moltissimi centri lucani, ad iniziare dal capoluogo di regione, città in cui sono nato e vivo, ha ottenuto dati entusiasmanti con notevoli balzi in avanti rispetto al dato del 2006. Evidentemente, e ciò vale anche per la lista al Senato, la squadra di candidati individuata dal Pd lucano – conclude il deputato - si è dimostrata assolutamente all’altezza della situazione ed in grado di ricevere il consenso della comunità lucana”.

 IL CONTRIBUTO DEI LUCANI ALLA VITTORIA DEL PDL

Ecco la dichiarazione di Egidio Di Gilio sul risultato elettorale. “Il contributo che è venuto dalla Basilicata alla vittoria nazionale del Pdl non solo è chiaro e netto nei numeri dei voti in modo piuttosto uniforme sul territorio, nelle percentuali ottenute e nei seggi conquistati alla Camera e al Senato, ma specie in raffronto alle politiche del 2006 e ancor più alle regionali del 2005, è la testimonianza che il sorpasso ci è solo sfuggito. Devo ringraziare il popolo lucano di An che ha seguito la coraggiosa scelta del Presidente Fini, ha dato fiducia al suo progetto lungimirante, ha condiviso con entusiasmo l’impegno di tutto il gruppo dirigente, ad ogni livello, del partito. C’è stata una passione dei nostri militanti, dai due capoluoghi ai centri più piccoli della Basilicata, che ci ha sorretto in una prova sempre difficilissima per competere con il partito del potere che non ha tralasciato nulla per tenere nel recinto il suo elettorato che fuggiva. Anzi se non fosse per il “soccorso rosso” venuto dalla sinistra delusa e in disfatta, i risultati sarebbero sicuramente diversi. E’ evidente che il “gesto d’amore” di Fini per il bene del Paese è stato apprezzato anche dal popolo lucano nella consapevolezza della difficoltà di spiegare, come abbiamo fatto giorno dopo giorno, in poco tempo, la scelta di portare An nel Popolo della Libertà. La gente lucana ci ha premiati e ci ha dato una nuova pesante responsabilità che è quella di governare il Paese, guardando ai problemi drammatici del Sud e della Basilicata ma anche di intensificare l’opposizione alla Giunta regionale e al Pd. In queste prime ore del dopo voto è stato detto che il Pd sente il nostro “fiato sul collo”. Non possiamo però limitarci a “far sentire il fiato”, dobbiamo costruire l’alternativa, continuando il percorso del Pdl e rafforzandolo sul territorio”.

ROSA BIANCA BUONO IL RISULTATO ELETTORALE IN BASILICATA

In una nota congiunta, Antonio Flovilla, capogruppo in Consiglio regionale della Rosa Bianca e Gianfranco Blasi, presidente del circolo di Potenza, hanno sostenuto che “i voti dell’Unione di Centro in Basilicata rappresentano un risultato lusinghiero, visto anche come si è svolta la competizione elettorale, ove hanno prevalso i meccanismi farraginosi di una legge elettorale sbagliata. L’Unione di Centro lucana non è stata schiacciata ed ha dimostrato consenso e radicamento culturale e politico”. “La Rosa Bianca – hanno continuato - ha contributo a questo positivo risultato, visto l’aumento dei voti dell’Unione di Centro rispetto alle elezioni di due anni fa. In particolare, il coordinamento regionale dei circoli della Rosa Bianca di Basilicata ringrazia il proprio candidato, Giuseppe Molinari, per la passione e la tenacia con la quale ha interpretato una campagna elettorale complessa. Il consenso ottenuto dimostra la bontà della scelta e la necessità di proseguire il cammino intrapreso. L’esito elettorale ha certificato, inoltre, che esiste uno spazio politico di centro. L’investimento si sposta ora su un progetto forte di allargamento che superi gli steccati eretti a difesa di interessi particolari che hanno fortemente limitato le potenzialità dell’area moderata”. Flovilla ha invitato, per queste ragioni, “tutti i soggetti politici che fanno riferimento ai valori centristi, ad avviare rapidamente una fase costituente a partire da una federazione dei gruppi presenti in Consiglio Regionale. Solo così si può dare un segnale forte di continuità agli elettori e a quanti guardano con speranza alla realizzazione del progetto”. I responsabili della Rosa Bianca di Basilicata hanno, infine, auspicato che “Pezzotta, Casini, Baccini e Cesa diano impulso e convinto sostegno al processo costituente, avviando le procedure necessarie per arrivare ad un unico soggetto politico”.

LACORAZZA SODDISFATTI PER IL PRIMATO

 «Siamo soddisfatti per il primato del Partito Democratico di Basilicata e per il risultato che la coalizione a sostegno di Veltroni ha conseguito: circa sette punti in più rispetto a quella di Berlusconi. Il PD è cresciuto di circa quattro punti rispetto a voti de L’ULIVO nel 2006 nonostante un percorso costituente che ha visto perdere qualche pezzo da parte dei due partiti fondatori, DS e Margherita”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario regionale del Pd, Piero Lacorazza. “Nel ringraziare le lucane e lucani vorrei sottolineare come questo importante risultato, a soli sei mesi dalla costituzione del PD, è stato reso possibile per l’impegno dei tanti militanti, del popolo delle primarie, dei tanti componenti dei circoli territoriali, dei dirigenti e rappresentanti ad ogni livello politico ed istituzionale e dal lavoro che le candidate e candidati hanno profuso in questi anni e in particolare in questa campagna elettorale. I risultati imponenti del PD e di Veltroni nelle città di Potenza e Matera sono un segno di grande vitalità che premiano lo sforzo, il radicamento dei gruppi dirigenti e l’attenzione che l’opinione pubblica ha voluto riservare al progetto politico di costruzione di una grande forza riformista a cui affidare il destino della Basilicata. Non ci sfuggono alcuni elementi di criticità che, con serenità e dovuti approfondimenti, saranno al centro delle nostre analisi e riflessioni per riprendere e irrobustire in alcune aree delle nostra regione il filo indebolito tra cittadini e sfida politica riformista, tra disagio ed opportunità. Le stesse sconfitte alle elezioni amministrative segnalano quanto sia necessaria una ripresa dell’iniziativa politica attraverso unità, l’apertura e la consapevolezza di una difficoltà che deve produrre uno scatto di reni responsabile e rinnovato. In particolare nella Provincia di Matera non ci sono scorciatoie e bacchette magiche; è necessario far ritornare le politiche e la politica e aver il coraggio di aprire una stagione nuova. Il primato del PD e di Veltroni in Basilicata (anche grazie al buon risultato dell’Idv) non rappresenta una spinta all’autosufficienza ma, sulla base di obbiettivi chiari e opzioni programmatiche nette, un perno sul quale far girare governabilità e pluralismo, semplificazione e stabilità per rafforzare, nella società e nelle istituzioni, il profilo riformatore dell’azione del governo De Filippo. La netta vittoria di Berlusconi sul piano nazionale ci consegna una riflessione sul carattere di un’alleanza nella quale la Lega Nord avrà un peso condizionante. Il destino della Basilicata è legato al futuro dell’Italia e del suo Mezzogiorno alla luce della grande opportunità che può rappresentare la nuovo centralità che il mare Mediterraneo ha negli scambi commerciali mondiali. Nel Parlamento italiano porteremo le ragioni del federalismo solidale e “conveniente” per la Basilicata. Su questi temi ci sono storie e culture politiche, riformiste e moderate, dalla “sinistra” al “centro”, che possono mobilitare energie politiche, sociali, morali e intellettuali affinché si possano trovare le ragioni dell’unità e dello stare insieme”.

 VICECONTE IN BASILICATA AVANZA IL PDL

A scrutinio ormai ufficialmente concluso anche per le elezioni amministrative, il Senatore del PdL Guido Viceconte ha dichiarato che "l'Italia ha scelto di rialzarsi, e lo ha fatto in modo chiaro e inequivocabile con una scelta decisa e concreta: votando il PdL. "Ringrazio l'intero elettorato che ci ha scelto, iniziamo un'avventura rivoluzionaria -rileva Viceconte- per far rialzare l'Italia da una crisi profonda in cui il centrosinistra l'aveva spinta. In Basilicata, da un'analisi dei risultati, si evidenzia un forte avanzamento del PdL e di tutta l'area moderata che, aggregata, arriverebbe perfino al 45%. Un segnale ben preciso e chiaro, che noi cogliamo, sulla volontà di cambiamento espressa dai cittadini lucani. Un segnale foriero - dice Viceconte- di grandi novità che certamente si affacceranno sul panorama politico della nostra regione nelle prossime elezioni amministrative del 2009 e del 2010. Anche i risultati amministrativi di Lavello, Policoro e di altri comuni lucani, evidenziano una bocciatura senza appello per la dirigenza del centro-sinistra lucano. La voglia di dare una alternativa alla sinistra anche in Basilicata si avverte ed è rafforzata dal disagio con cui la popolazione lucana continua a "sopravvivere" in questa regione malgovernata da troppi anni. Con il ritorno forte di Berlusconi al governo, -continua Viceconte- riprenderà anche una politica attenta per il nostro mezzogiorno e per la nostra Basilicata. Sarà riattivata la Legge Obiettivo, si riprenderà così a costruire le grandi opere, saranno realizzate nuove infrastrutture per i nostri territori, finalmente sarà rilanciata l'economia con un attento sfruttamento delle nostre risorse Tutto ciò -conclude Viceconte- anche attraverso sconti sulla bolletta energetica: maggiori investimenti, maggiori opportunità di lavoro e minore emigrazione dei nostri giovani, questa sarà la nostra ricetta. Finalmente daremo concretezza alla nostra proposta di legge per la diminuzione del prezzo della benzina, del gasolio e del gpl per i lucani. Daremo un nuovo impulso alla nostra regione, non facendola più sentire abbandonata come negli ultimi due anni di governo Prodi".

DE FILIPPO BASILICATA CONFERMA FEDELTA' A PD

"Quella che esce da queste elezioni è un'indicazione chiara. La Basilicata ha confermato fedeltà al Partito Democratico ed ai valori del riformismo politico, pur facendo segnare un avanzamento della Pdl che deve interrogarci ad essere più coraggiosi sulle politiche di sviluppo e ad avere maggiore cultura di riforma". Lo ha detto, in una dichiarazione, il Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, secondo il quale "c'é anche preoccupazione per il destino del Mezzogiorno. Potrà solo la Basilicata difendere le ragioni del suo avanzamento contro il peso sempre più determinante della Lega Nord? Così l'augurio istituzionale da lanciare al nuovo governo é anche quello più significativo". Per De Filippo, "occorre avere attenzione per il Sud e non dimenticarsi delle sue potenzialità che sono un patrimonio di riscatto e di competitività per tutta l'Italia. Per questo la Basilicata democratica offrirà collaborazione e relazione istituzionale ad un disegno di miglioramento e di crescita, pur non rinunciando ad aver voce ed ostinazione sulle grandi questioni su cui essa ha riposto più di un'ambizione e d'una visione. E dal nuovo governo ci aspettiamo una risposta positiva anche sulla rinegoziazione delle royalties versate allo Stato e sul costo della benzina. Perché le promesse elettorali hanno sempre un doppio vincolo di responsabilità: funzionano bene, ma vanno onorate. E da adesso, per fortuna - ha concluso - valgono i fatti".

 BUCCICO LUSINGHIERO RISULTATO PDL A MATERA
Soddisfazione per la vittoria del Pdl nel Paese e per i risultati conseguiti sia in Provincia che al Comune di Matera è stata espressa dal Sindaco, Emilio Nicola Buccico. L’Avv. Buccico ha sottolineato “come il risultato di Matera città appaia particolarmente lusinghiero: è stata superata, infatti, la soglia raggiunta nel 2006, all’epoca comprensiva dell’Udc, e decisivo è stato l’apporto di Alleanza Nazionale. Certamente ha contribuito la buona attività della Amministrazione comunale, che visibilmente sta incidendo sugli assetti cittadini: ed anche il confronto con le amministrative è estremamente positivo, anche se tali comparazioni sono improprie per le difficoltà di riconoscimento ed individuazione del voto civico e per l’essenziale personale apporto in sede di ballottaggio del candidato Sindaco. Appare inspiegabile l’esternazione del consigliere Di Lorenzo sulla presunta bocciatura della Giunta Buccico: semplice miopia aritmetica o incapacità di distinguere il grano dal loglio?”.
DI LORENZO SU PRESUNTE SUE DICHIARAZIONI

“Le dichiarazioni a me ricondotte sul risultato elettorale a Matera e sulla giunta Buccico e riportate da un unico quotidiano locale non sono mai state rilasciate al giornale ed all’autore dell’articolo così come prontamente precisato al giornale in questione ed al presunto autore”. Questo quanto dichiarato dal consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo.

DI LORENZO: RECUPERARE SERENITA' PER GOVERNARE

“La reazione scomposta ed isterica – afferma il consigliere del Pdl - con cui sono state commentate talune dichiarazioni a me erroneamente attribuite da un autorevole quotidiano locale, ma mai rilasciate e prontamente smentite, e poi del resto, riportate correttamente dallo stesso giornale, credo siano il frutto di un clima di incomunicabilità e di eccessivo nervosismo che regna nell’attuale dirigenza materana di Alleanza nazionale”. “Credevo di aver chiarito l’equivoco – continua Di Lorenzo - e di averlo comunicato per tempo all’attuale presidente provinciale di An, già da ieri, ma mi rendo conto che una certa mentalità poco incline al dialogo ed alla convivenza anche nei confronti di chi osa solo minimamente pensare cose diverse dal capo venga immediatamente mandato al rogo. Ma non è un mistero che la destra a Matera deve recuperare un momento di serena convivenza collaborativa in virtù delle grandi responsabilità di governo che le sono state consegnate dagli elettori e dei tanti problemi della comunità materana che attendono da anni risposte, chiamando a raccolta tutte le sue componenti e non gia solo quelli che si contraddistinguono per essere fedeli al Re”. “Il soddisfacente risultato elettorale del Popolo della Libertà in provincia di Matera – sostiene Di Lorenzo - che ci ha visto tra i precursori convinti in Basilicata, così come lo fummo quindici anni fa all’atto del passaggio dal Msi ad An, non è che una conferma ed un incoraggiamento ad andare avanti sulla strada tracciata da Silvio Berlusconi e da Gianfranco Fini e che ha dato la possibilità di veder realizzata quella casa comune di tutti i lucani che non sono di sinistra e che, ne siamo sicuri, si candida ad essere, già da oggi, il baluardo per il successo nell’alternanza del governo della Provincia e dell’ intera Regione. L’atteso sorpasso del Pdl sul Pd – conclude Di Lorenzo - è soltanto rinviato e siamo convinti che presto si concretizzerà ovunque così come è già accaduto in quelle realtà lucane dove il Pdl amministra con concordia e serenità, conseguendo risultati concreti di buon governo per i cittadini”.

 

CIRIGLIANO: CONVOCARE ORGANI REGIONALI SA
“La debacle elettorale de La Sinistra,L’Arcobaleno annunciata dagli exit pool e dalle prime proiezioni, confermata dal risultato finale, ci pone di fronte ad un vero e proprio baratro: per la prima volta sarebbe assente dal Parlamento – quello nato con la costruzione della Repubblica antifascista – un partito che, attraverso simboli e programmi, rappresenta le lavoratrici e i lavoratori. Per la prima volta di questa storia mancherebbero dai rami del Parlamento le comuniste e i comunisti”. Lo sostiene Francesco Cirigliano, membro del Comitato politico nazionale del Prc-Se. “Un fatto senza precedenti che vede dei responsabili sia nel gruppo dirigente nazionale, sia in quello regionale di Basilicata che, in questi mesi e in queste settimane, ha costantemente ingessato dibattiti e discussioni, per procedere a testa bassa in un progetto il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti. Sulla strada di un’accelerazione tutta organizzativista che, dopo aver cancellato la falce e martello,– continua Cirigliano – non è riuscita a mantenere fede a quella moratoria, proposta dal segretario nazionale e da lui stesso violata, volta a rimandare a dopo le elezioni il dibattito congressuale sul presunto scioglimento del Prc. Se a ciò si aggiunge il modello verticistico e senza appelli con cui si è proceduti alla formazione delle liste elettorali, emerge con drammaticità il quadro che fa da cornice alla catastrofe che abbiamo di fronte. Ora è arrivato il momento – conclude Cirigliano - di convocare immediatamente gli organi dirigenti regionali e, sin da subito, si sente la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte dei protagonisti di questo fallimento. Non possono esistere uomini buoni per tutte le stagioni”.
MANCUSI: ANCHE IN BASILICATA UNIONE DI CENTRO TERZO PARTITO

“Il responso elettorale del 13 e 14 aprile ha di fatto sancito come anche in Basilicata con gli oltre 20.000 voti, sia al Senato che alla Camera dei Deputati, l’Unione di Centro è il terzo partito, un dato significativo e importante dal quale ripartire con entusiasmo e senso di responsabilità per rilanciare la Politica nel nostro territorio” è quanto ha dichiarato il coordinatore regionale, Agatino Mancusi, commentando l’esito del voto. Secondo il coordinatore regionale, Agatino Mancusi, “chi pensava di poter cancellare definitivamente la storia e gli ideali del nostro partito si è sbagliato di grosso e si renderà conto come l’Udc sarà presente nel nuovo Parlamento con i suoi 3 senatori e 36 deputati e che farà dignitosamente la sua parte per continuare a difendere i valori degli italiani e dei Lucani”. Mancusi ha indetto una conferenza stampa che si terrà a Potenza, nella sede di Via di Giura (Palazzo ex Confcooperative), giovedì 10 aprile, alle ore 10.30, per l’analisi del voto e per discutere sulle prospettive politiche nazionali e locali del partito. Alla conferenza stampa saranno presenti anche i candidati al Senato ed alla Camera.

D' ANGELO: CORTO CIRCUITO TRA DIRIGENZE E BASE

“Le difficoltà di una campagna elettorale, rivelatasi dagli esiti fatali, sono riassumibili tutte nel risultato che altro non è che la certificazione del corto circuito tra le dirigenze dei partiti e le rispettive basi elettorali”. Lo dice, in una nota, Giancarlo D’Angelo, presidente della Federazione regionale dei Verdi. “Il limite di una proposta elettorale incapace di mostrarsi credibilmente tesa a sviluppare una ipotesi di governo vero ed alternativo sta nel non essere riuscito a proporre l’idea nuova contenuta nela Sinistra l’Arcobaleno, al di là del ruolo di opposizione assegnato dai responsi dei sondaggi di una politica sempre più impegnata nel rincorrere i gusti degli elettori-consumatori che non nella elaborazione di nuovi modelli convincenti di società. Una società che dovrà fare i conti con i planetari problemi della ristrettezza delle risorse, con le ampiamente annunciate crisi economiche e con il recupero di stili di vita più compatibili con le esigenze di sopravvivenza del pianeta. La incapacità di cogliere le nuove sofferenze nella base è la causa principale del disastro elettorale di una classe dirigente impegnata in un verticismo esasperato che non ha saputo confrontarsi adeguatamente con i territori, tutta presa a salvaguardare i privilegi di casta, incurante delle esigenze che i dirigenti periferici tentavano di rappresentare. Una scelta, quella di dar vita alla Sinistra l’Arcobaleno, nata dall’alto per rispondere sì alle esigenze di semplificazione ma anche per tentare di salvare il salvabile, che, nonostante sia stata subita dalle periferie dei partiti, e nonostante sia stata interpretata da esse con senso di responsabilità tale da dare dignità ad una campagna elettorale che ha mostrato tante sbavature e tante sofferenze, è stata accettata – sostiene D’Angelo - per disciplina di appartenenza più che per convinzione piena. Questo gli elettori lo hanno colto e ne hanno tratto le conseguenze. Eppure è stato compiuto un grande sforzo per promuovere tutti gli elementi positivi che sicuramente sono presenti in un progetto politico che tenta di costruire una possibile proposta plurale ma unitaria della sinistra storica ed ambientalista. I Verdi di Basilicata, pur avendone condiviso lo spirito e la pienezza dei contenuti, l’hanno più di altri dovuta subire per la marginalità assegnata da un sistema di scelte delle candidature che ne ha penalizzato fortemente la visibilità oltre, naturalmente, ad averne determinato le sofferenze che hanno provocato l’abbandono del partito da parte di Franco Mollica e di tanti altri compagni. La qual cosa ha nuociuto molto sul piano elettorale riducendo di molto la potenzialità del partito del Sole che Ride, indebolita ulteriormente dalle vicende mediatico-giudiziarie che hanno completato una campagna di stampa contro Pecoraro Scanio in atto da parecchi mesi. Si aggiunga la questione dei rifiuti in Campania e la mediatica associazione dei ritardi che ne hanno amplificato gli effetti ai “no” dei Verdi e del mondo ambientalista. Non sapremo, inoltre, se ha pregiudicato maggiormente il risultato della Sinistra l’Arcobaleno – prosegue - l’aver sostenuto fino in fondo il governo Prodi o averlo criticato costantemente lungo il suo cammino o, ancora, non aver potuto dare piena riconoscibilità alle azioni che pure la sinistra e i Verdi hanno messo a segno nell’esperienza di un governo oggettivamente percepito negativamente, oltre ogni reale demerito, dal popolo di sinistra. Il voto utile ha fatto il resto contribuendo alla realizzazione del disegno veltroniano di ridimensionamento delle estreme (non potendo crescere al centro) che è andato oltre ogni sua rosea aspettativa. Determinando evidentemente un nuovo problema per la democrazia del Paese: una situazione nuova che, senza voler evocare un passato plumbeo, pone il tema della mancanza di rappresentanza parlamentare per un mondo che recupera una marginalizzazione pericolosa e che non avrà che la piazza quale luogo del confronto politico. Italia dei Valori, nel resto d’Italia, ha raccolto buona parte delle ansie quotidiane legate alla sicurezza, al lavoro ed alla famiglia di quel popolo dei lavoratori, dipendenti ed autonomi, che al nord sceglie ormai da tempo la Lega di Bossi. Il “non voto” temuto dalla destra ha invece finito per penalizzare la sinistra per l’atteggiamento di sfiducia palesato da tanti intellettuali, professionisti ed operai delusi che avevano esaurito le riserve di fiducia già nello scorso autunno, ai tempi della sinistra in piazza contro il proprio governo. Di certo ci si dovrà interrogare su tutto questo e su altro ancora, sulle identità delle singole forze e sulla capacità di portare a sintesi la plurale sinistra italiana, sulla possibilità e sulla necessità di costruire con il Partito democratico un rapporto di stretto confronto, sulla esigenza di partecipazione e nuove forme di costruzione delle volontà, sull’innovazione e sui principi, sulle ragioni di una moderna sinistra che o dimostra di essere capace di elaborare una vera proposta di governo del Paese oppure sarà relegata, per ben che le vada, alla testimonianza di un sentimento e di un’idea che appartiene al passato. Dalle macerie non si può che ricostruire. Con mattoni, maestranze e progettisti nuovi. Naturalmente”.

DC L INTERESSE DEI CATTOLICI MODERATI

“La Democrazia Cristiana - che come è noto con l’autoesclusione dalla competizione elettorale, nonostante avesse diritto politico e giuridico di essere presente con lo scudo crociato sulla scheda - ha pagato un prezzo altissimo affinché il Paese avesse, dopo due anni, un Governo stabile e coeso, ha fatto bene a sostenere, anche in Basilicata, gli alleati del Pdl. Sia chiaro, un sostegno che i gruppi dirigenti regionali del Pdl, non ci hanno chiesto e che poteva essere certamente più consistente”. E’ quanto ha dichiarato Giuseppe Potenza, segretario Regionale della Democrazia Cristiana (Giuseppe Pizza), commentando i risultati elettorali alla Camera ed al Senato. “Avevamo capito bene gli umori dell’elettorato lucano ed il senso di sfiducia che covava verso il Pd, la cui responsabilità non era solo rappresentata dal costituire, di fatto, la continuità di una esperienza di Governo giudicata negativamente, bensì – ha aggiunto - l’evidente incapacità di offrire un’alternativa credibile e forte ai problemi più importanti del Paese, quali quello del caro vita, delle prospettive della crescita economica- produttiva e della sicurezza.” “E’ stata scelta la stabilità e l’omogeneità d’indirizzo di Governo, affidandosi a formule politiche già sperimentate e consolidate, piuttosto che ad una novità proclamata esclusivamente sul piano mediatico, piuttosto che articolata credibilmente su quello dei contenuti economici e sociali. E’ stata sconfitta anche l’ipotesi, auspicata da molti interessi esterni al mondo politico, di un risultato che portasse ad alleanze strane ed incomprensibili tra due proposte completamente alternative tra di loro. Il successo della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, con il contemporaneo disgregamento della sinistra estrema, va ricercato- secondo Potenza- in una scelta che gli italiani hanno fatto a favore di proposte più comprensibili e realistiche. Adesso- ha continuato - la Dc è intenzionata a proseguire il proprio impegno affinché la politica italiana riscopra e riprenda nel proprio operare i valori del cattolicesimo democratico basati sul solidarismo, il rispetto della persona, della famiglia e delle autonomie locali. Per questa ragione seguiamo con interesse lo sforzo che singole personalità, consiglieri regionali, movimenti e gruppi stanno compiendo in Basilicata per dar vita ad un nuovo soggetto politico dei cattolici moderati, anche in una collocazione autonoma”.

DC L INTERESSE DEI CATTOLICI MODERATI

“La Democrazia Cristiana - che come è noto con l’autoesclusione dalla competizione elettorale, nonostante avesse diritto politico e giuridico di essere presente con lo scudo crociato sulla scheda - ha pagato un prezzo altissimo affinché il Paese avesse, dopo due anni, un Governo stabile e coeso, ha fatto bene a sostenere, anche in Basilicata, gli alleati del Pdl. Sia chiaro, un sostegno che i gruppi dirigenti regionali del Pdl, non ci hanno chiesto e che poteva essere certamente più consistente”. E’ quanto ha dichiarato Giuseppe Potenza, segretario Regionale della Democrazia Cristiana (Giuseppe Pizza), commentando i risultati elettorali alla Camera ed al Senato. “Avevamo capito bene gli umori dell’elettorato lucano ed il senso di sfiducia che covava verso il Pd, la cui responsabilità non era solo rappresentata dal costituire, di fatto, la continuità di una esperienza di Governo giudicata negativamente, bensì – ha aggiunto - l’evidente incapacità di offrire un’alternativa credibile e forte ai problemi più importanti del Paese, quali quello del caro vita, delle prospettive della crescita economica- produttiva e della sicurezza.” “E’ stata scelta la stabilità e l’omogeneità d’indirizzo di Governo, affidandosi a formule politiche già sperimentate e consolidate, piuttosto che ad una novità proclamata esclusivamente sul piano mediatico, piuttosto che articolata credibilmente su quello dei contenuti economici e sociali. E’ stata sconfitta anche l’ipotesi, auspicata da molti interessi esterni al mondo politico, di un risultato che portasse ad alleanze strane ed incomprensibili tra due proposte completamente alternative tra di loro. Il successo della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, con il contemporaneo disgregamento della sinistra estrema, va ricercato- secondo Potenza- in una scelta che gli italiani hanno fatto a favore di proposte più comprensibili e realistiche. Adesso- ha continuato - la Dc è intenzionata a proseguire il proprio impegno affinché la politica italiana riscopra e riprenda nel proprio operare i valori del cattolicesimo democratico basati sul solidarismo, il rispetto della persona, della famiglia e delle autonomie locali. Per questa ragione seguiamo con interesse lo sforzo che singole personalità, consiglieri regionali, movimenti e gruppi stanno compiendo in Basilicata per dar vita ad un nuovo soggetto politico dei cattolici moderati, anche in una collocazione autonoma”.

 

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