Domenica, 13 Aprile 2008 00:00

DECALOGO ELETTORALE

Gli elettori ormai hanno più o meno deciso per chi votare e come votare. In queste ore dedicate alla riflessione prima dell’apertura dei seggi, mentre i candidati impazzano qua e là partecipando a incontri privati, ognuno di noi può raccogliersi e far decantare quanto gli è stato versato addosso in un mese di campagna elettorale. Ritengo, in modo molto sommesso, che sia utile offrire al cosiddetto elettorato attivo qualche spunto di riflessione, un decalogo di riferimento per affrontare l’evento in piena consapevolezza. PRIMO: se ne avete ancora tempo e voglia, confrontate i programmi elettorali di tutte le formazioni presenti alla competizione...

DECALOGO ELETTORALE

 

Gli elettori ormai hanno più o meno deciso per chi votare e come votare. In queste ore dedicate alla riflessione prima dell’apertura dei seggi, mentre i candidati impazzano qua e là partecipando a incontri privati, ognuno di noi può raccogliersi e far decantare quanto gli è stato versato addosso in un mese di campagna elettorale. Ritengo, in modo molto sommesso, che sia utile offrire al cosiddetto elettorato attivo qualche spunto di riflessione, un decalogo di riferimento per affrontare l’evento in piena consapevolezza. Primo: se ne avete ancora tempo e voglia, confrontate i programmi elettorali di tutte le formazioni presenti alla competizione. Secondo: non votate per Tizio o Sempronia solo perché l’uno è affascinante ( o spiritoso o “buonista”) e l’altra è bella e intrigante; per amministrare una nazione serve altro. Terzo: ricordatevi che la vostra dignità di elettori non è subordinata al risultato di un partito, nel senso che ogni voto è utile e da rispettare. Quarto: non contribuite a sterminare i partiti minori dando un voto poco ragionato. Se siete convinti, votate per le formazioni maggiori, ma ricordate che il pluralismo delle idee è il sale della democrazia. Quinto: evitate di farvi intrappolare in meccanismi di scambio, siano essi di tipo individuale o collettivo, perché il non mantenere fede alle promesse fatte resta lo sport preferito di quasi tutti i candidati. Sesto: andate a votare, a meno che non siate radicatamene convinti di astenervi, nel senso che è davvero una stupidaggine rinunciare al diritto – dovere di voto solo per “sentito dire”. Settimo: ricordatevi che la Repubblica italiana non è uno Stato confessionale o pluriconfessionale, ma è una entità laica che garantisce e tutela ogni suo cittadino, sia egli ateo, credente, miscredente, agnostico, uomo ,donna, eterosessuale, omosessuale, nato in Italia o immigrato regolare, bianco, nero, giallo, diversamente abile oppure no. Ottavo: la Costituzione repubblicana, che compie quest’anno il suo sessantesimo anniversario, è un esempio formidabile di enunciati che si imperniano intorno al concetto di uguaglianza e di pari opportunità per tutti. Tenetevi distanti da chi dice il contrario. Nono: abbiate sempre la consapevolezza che, nonostante un meccanismo elettorale davvero discutibile per il quale si vota un “pacchetto” e non un singolo, siete voi i protagonisti del futuro italiano e non i leader dei partiti. Decimo: nel segreto dell’urna non è vero che Dio vi guarda (come la Dc diceva nel 1948) e Stalin no. Il secondo è da tempo fuori gioco e il primo ha ben altri pensieri per la testa e di certo non si può dedicare alle beghe di una piccola, litigiosa, vivace, poco governabile ma bella nazione, che Lui ama, come tutti noi. Familiarmente vostro...

 
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