Lunedì, 07 Aprile 2008 00:00

AL VINITALY IL ROMANZO DI GAETANO CAPPELLI

“Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo”, il fortunato romanzo di Gaetano Cappelli, è stato il filo conduttore di un evento che si è snodato tra letteratura e degustazioni enologiche al Vinitaly a Verona. Nell’area degustazione allestita dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, Antonio D’Orrico – tra i più noti critici letterari italiani - ha presentato quella che lo stesso D’Orrico ha definito “una commedia trascinante con colpo di scena finale spiritistico”. Alla lettura di brani estratti dal romanzo si sono alternate eleganti conversazioni nelle quali interverrà Giampaolo Gravina, esperto enologico di chiara fama e componente della squadra della Guida Vini d’Italia de l’Espresso. Gravina ha introdotto il passaggio dall’Aglianico letto e raccontato da Cappelli al vino made in Basilicata da degustare in Fiera. Già, perchè la grande novità rispetto agli ultimi anni è che la Basilicata al Vinitaly 2008 non si presenta soltanto con il suo prodotto più noto, l’Aglianico del Vulture, ma mette in vetrina altre produzioni rivenienti da zone di produzione differenti. C’è la città dei Sassi e il suo hinterland con il Matera Doc, Roccanova (a sud est della provincia di Potenza) con il Grottino Igt, e la Valle dell’Agri (zona centro-occidentale del potentino) con Terre dell’Alta Val d’Agri Doc. Varietà e qualità che evidenziano l’ottimo lavoro dei produttori, sempre più impegnati sul versante della qualità, e degli attori istituzionali che stanno lavorando alla creazione di un’immagine coordinata e vincente della Basilicata enologica.

AL VINITALY IL ROMANZO DI GAETANO CAPPELLI

“Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo”, il fortunato romanzo di Gaetano Cappelli, è stato il filo conduttore di un evento che si è snodato tra letteratura e degustazioni enologiche al Vinitaly a Verona. Nell’area degustazione allestita dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, Antonio D’Orrico – tra i più noti critici letterari italiani - ha presentato quella che lo stesso D’Orrico ha definito “una commedia trascinante con colpo di scena finale spiritistico”. Alla lettura di brani estratti dal romanzo si sono alternate eleganti conversazioni nelle quali interverrà Giampaolo Gravina, esperto enologico di chiara fama e componente della squadra della Guida Vini d’Italia de l’Espresso. Gravina ha introdotto il passaggio dall’Aglianico letto e raccontato da Cappelli al vino made in Basilicata da degustare in Fiera. Già, perchè la grande novità rispetto agli ultimi anni è che la Basilicata al Vinitaly 2008 non si presenta soltanto con il suo prodotto più noto, l’Aglianico del Vulture, ma mette in vetrina altre produzioni rivenienti da zone di produzione differenti. C’è la città dei Sassi e il suo hinterland con il Matera Doc, Roccanova (a sud est della provincia di Potenza) con il Grottino Igt, e la Valle dell’Agri (zona centro-occidentale del potentino) con Terre dell’Alta Val d’Agri Doc. Varietà e qualità che evidenziano l’ottimo lavoro dei produttori, sempre più impegnati sul versante della qualità, e degli attori istituzionali che stanno lavorando alla creazione di un’immagine coordinata e vincente della Basilicata enologica. Del resto, si parla della regione del Mediterraneo che prendeva il suo antico nome, Enotria, proprio dalla ricchezza degli eccellenti vigneti racchiusi in uno spazio territoriale che si estendeva tra due mari dalle colonie greche di Metaponto, Siris e Sibari sul Mar Jonio alla città achea di Poseidonia sul Mar Tirreno. Una regione che oggi intende continuare a stupire il visitatore e ad attirarlo con un’offerta integrata di prodotti tipici, ambiente naturale e cultura. “Il vino, l’arte, il paesaggio”, non a caso, è il pay off scelto dalla Regione per presentarsi alla qualificata platea del Vinitaly 2008. L’evento è stato organizzato da Regione Basilicata (Dipartimento Agricoltura) e Apt Basilicata, con la collaborazione del Distretto Agroindustriale del Vulture e dell’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) di Basilicata. Sono stati proprio i professionisti lucani a guidare e assistere il pubblico durante la degustazione che si è svolta nella modalità “blind tasting”, ovvero assaggiando diversi vini serviti con etichette e bottiglie bendate di modo da non rivelare il nome del produttore.

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