Martedì, 11 Marzo 2008 00:00

L' ATTUALE LEGGE ELETTORALE

L’attuale sistema elettorale è stato introdotto con la legge n. 270 del 21 dicembre 2005, conosciuta anche come Porcellum, dalla definizione che ne diede il suo estensore, che la definì “una porcata”.. Si basa su un meccanismo di ripartizione dei seggi parlamentari in proporzione alle percentuali di voto ottenute dai partiti. Su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato. Il proporzionale è in parte attenuato dalla presenza di un premio di maggioranza che scatta solo a determinate condizioni. Sono, inoltre, previste delle soglie di sbarramento, sia per i partiti coalizzati sia per quelli non coalizzati. L’elettore può solo scegliere il simbolo del partito e l’ordine dei candidati è prestampato sulla scheda.
COME FUNZIONA L ATTUALE LEGGE ELETTORALE
L’attuale sistema elettorale è stato introdotto con la legge n. 270 del 21 dicembre 2005, conosciuta anche come Porcellum, dalla definizione che ne diede il suo estensore, che la definì “una porcata”.. Si basa su un meccanismo di ripartizione dei seggi parlamentari in proporzione alle percentuali di voto ottenute dai partiti. Su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato. Il proporzionale è in parte attenuato dalla presenza di un premio di maggioranza che scatta solo a determinate condizioni. Sono, inoltre, previste delle soglie di sbarramento, sia per i partiti coalizzati sia per quelli non coalizzati. L’elettore può solo scegliere il simbolo del partito e l’ordine dei candidati è prestampato sulla scheda.
Le regole principali.
L’attribuzione dei seggi si effettua proporzionalmente ai voti presi da ciascun partito o da ciascuna lista. Su base nazionale per la Camera dei deputati, su base regionale per il Senato.
Nessuna preferenza. Ogni elettore può votare solo il simbolo del partito, i nomi dei candidati sono già prestampati sulle schede elettorali.
Soglie di sbarramento: sono state introdotte per evitare l’eccessiva dispersione del voto. Alla Camera: 10% per le coalizioni, 4% per i partiti non coalizzati e 2% per quelli coalizzati. Partecipa al riparto dei seggi anche la lista collegata che abbia ottenuto il migliore risultato tra quelle che non hanno superato il 2%. Al Senato: 20% per le coalizioni, 8% per i partiti non coalizzati e 3% per quelli coalizzati. Al Senato la distribuzione proporzionale dei voti tra i partiti è fatta nell’ambito di ciascuna Regione.
Il premio di maggioranza. Camera dei Deputati. Tra le coalizioni e le liste sono ripartiti 617 seggi (in tutto alla Camera i seggi sono 630). E’ previsto che la coalizione più votata, se non li ha già ottenuti, abbia automaticamente diritto a 340 seggi. I 12 seggi assegnati alla circoscrizione estero sono conteggiati a parte, come anche il seggio della Valle d'Aosta. Inoltre i voti della Valle d'Aosta e degli italiani all'estero non sono calcolati nemmeno nella determinazione della coalizione vincente. Al Senato il premio di maggioranza è calcolato su base regionale. Garantisce alla coalizione vincente di una determinata regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati. In Molise, in Valle d'Aosta, in Trentino-Alto Adige e all'estero non è previsto alcun premio di maggioranza al Senato.  (tratto da Virgilio)
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