Giovedì, 06 Marzo 2008 00:00

IL COMUNE L 'ICI E LA TARSU

“Unitamente alla fiscalità centrale, anche quella locale ha sicuramente una incidenza notevole sugli equilibri economici e finanziari delle imprese, contribuendo, in tal modo, a rendere più complesso l’innalzamento dei livelli di competitività delle stesse rispetto alle esigenze imposte dal mercato globale. La fiscalità locale si fa ancora più pressante specie per quelle aziende che operano in strutture produttive di proprietà e soggette, pertanto, alla tassazione comunale sugli immobili. In tal senso, la scelta del Comune di Matera di confermare l’aliquota del 7 per mille per il calcolo dell’ICI dimostrerebbe come l’Amministrazione Comunale non riesce ad immaginare percorsi fiscali virtuosi e percorribili, in grado di alleggerire il carico sulle imprese.
IL COMUNE RIDUCA L ICI PER LE IMPRESE NON AUMENTI LA TARSU
 
 “Unitamente alla fiscalità centrale, anche quella locale ha sicuramente una incidenza notevole sugli equilibri economici e finanziari delle imprese, contribuendo, in tal modo, a rendere più complesso l’innalzamento dei livelli di competitività delle stesse rispetto alle esigenze imposte dal mercato globale. La fiscalità locale si fa ancora più pressante specie per quelle aziende che operano in strutture produttive di proprietà e soggette, pertanto, alla tassazione comunale sugli immobili. In tal senso, la scelta del Comune di Matera di confermare l’aliquota del 7 per mille per il calcolo dell’ICI dimostrerebbe come l’Amministrazione Comunale non riesce ad immaginare percorsi fiscali virtuosi e percorribili, in grado di alleggerire il carico che grava sulle imprese”. È quanto ha dichiarato il Presidente Vicario di Confindustria Basilicata, Giuseppe Moramarco, relativamente alla mancata riduzione delle aliquote ICI per le imprese insediate nelle aree industriali di Matera. “Dobbiamo aggiungere – ha detto Moramarco – che l’aliquota ICI del 7 per mille – la aliquota massima applicabile per legge - è calcolata su valori catastali molto elevati rispetto ai valori catastali dei territori limitrofi e addirittura superiori al valore di mercato degli immobili stessi. Tutto ciò costringe le imprese insediate nelle aree industriali di Matera al pagamento di una imposta ICI più che doppia rispetto a quella pagata da imprenditori di realtà limitrofe come Altamura, Santeramo, Gravina in Puglia. Tali scelte miopi non agevolano la riduzione di quel “deficit di competitività” che grava sul nostro territorio e rafforza il rischio che la maggiore competitività fiscale delle aree ricadenti nei citati comuni pugliesi possa diventare fattore discriminante per le scelte relative ai nuovi insediamenti produttivi”.
“A tutto ciò – ha aggiunto Moramarco – si aggiungono le voci che vorrebbero un aumento del 25% della TARSU, la tassa sulla raccolta dei rifiuti. Un aumento ingiustificato, a fronte di una qualità del servizio erogato assolutamente scadente, operato in un intollerabile regime di “monopolio” che caratterizza l’operato delle aziende municipalizzate”. Confindustria Basilicata – ha concluso Moramarco - ribadisce la assoluta indisponibilità delle imprese a fungere da terminale passivo di una politica economica e gestionale dell’Amministrazione Comunale che, diversamente argomentando, dovrebbe correttamente fare un’analisi più approfondita dei numeri del bilancio, individuando ed annientando le eventuali sacche di inefficienza e di sprechi, evitando di continuare a tirare la corda della pressione fiscale sulla comunità e sulle imprese. Per questa ragione, auspichiamo una scelta coraggiosa dell’amministrazione comunale di Matera, affinché proceda ad una sostanziosa riduzione dell’aliquota ICI e scongiuri il rischio di un netto incremento della Tarsu. Sarebbe un concreto quanto atteso segnale di attenzione verso il mondo delle imprese, in un momento di particolare difficoltà per il nostro sistema economico produttivo”.
 
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