Lunedì, 25 Febbraio 2008 00:00

PENNAC TEATRO CONCERTI E CONVEGNI

"IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO" Questa sera a Matera, nel Teatro Duni, apertura della stagione teatrale con M. Casagrande con "Io speriamo che me la cavo". Ore 21,00. IL VIOLONCELLO BAROCCO Il violoncello barocco è il protagonista del prossimo concerto del Mercoledì a cura del Conservatorio di Musica ‘E. R. Duni’ di Matera. L’appuntamento è alle 18,30 nell’Auditorium “R. Gervasio” IL DIARIO DI PENNAC L’ultima fatica letteraria di Daniel Pennacchionì, conosciuto meglio come Pennac, celebre inventore del signor Malaussene, è stata presentata due giorni fa a Matera (la prima in assoluto in Italia), per iniziativa del Women’s fiction festival e della libreria dell’Arco. QUALE FUTURO PER I NOSTRI GIOVANI Si svolgerà il 26 febbraio alle 19 nella sede della Caritas diocesana in Via dei Dauni - Rione Serra Rifusa, a Matera, l’incontro con le associazioni di categoria e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, organizzato dagli Uffici per la Pastorale Sociale e del Lavoro, della Famiglia, dei Giovani.

CASAGRANDE IN "IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO"

Questa sera a Matera, nel Teatro Duni, apertura della stagione teatrale con M. Casagrande con "Io speriamo che me la cavo". Ore 21,00.

CONCERTO CON IL VIOLONCELLO BAROCCO
Il violoncello barocco è il protagonista del prossimo concerto del Mercoledì a cura del Conservatorio di Musica ‘E. R. Duni’ di Matera. L’appuntamento è alle 18,30 nell’Auditorium “R. Gervasio”, con un recital interamente dedicato al compositore J. S. Bach, nell’esecuzione del violoncellista Antonio Di Marzio. In programma, tre delle Suites per violoncello solo.

IL DIARIO DI PENNAC

L’ultima fatica letteraria di Daniel Pennacchionì, conosciuto meglio come Pennac, celebre inventore del signor Malaussene, è stata presentata due giorni fa a Matera (la prima in assoluto in Italia), per iniziativa del Women’s fiction festival e della libreria dell’Arco. Per l’occasione la presidente di quello che è diventato un appuntamento internazionale della letteratura al femminile, Elisabeth Jennings, ha annunciato l’apertura di una sezione di biblioteca del Women’s dedicata alla lingua francese e Maria Teresa Cascino, animatrice del festival ha sottolineato la nuova opportunità che integra i volumi dedicati alla letteratura inglese e americana. Tornando a Pennac, l’autore(francese, di origine coloniale nordafricana) di Fata Carabina ha incontrato i matearni, specie gli studenti, in un autentico bagno di folla nelle sale del Centro Levi di palazzo Lanfranchi, gremite fino all’inverosimile. Con la semplicità espositiva che lo contraddistingue, Pennac ha saputo offrire ai presenti uno spaccato vivido delle riflessioni contenute nel suo recentissimo “Diario di scuola”, edito per i tipi della Giangiacomo Feltrinelli editore. Le considerazioni di quella che può essere considerata in un certo senso un’autobiografia (che ama definirsi “asino tra gli asini”) sono davvero stimolanti, soprattutto perché Pennac può scrivere sull’argomento guardando da tre differenti punti di vista: quello dell’alunno “scarso” che era, quello del docente che è stato e soprattutto quella dello scrittore che poi è diventato.  Il tema centrale della scuola è affrontato da Pennac dall’ottica degli alunni, ma di quelli che hanno poco voglia e inclinazione allo studio, dei cosiddetti scavezzacollo, insomma dei “somari” che, alla fine, finiscono per primeggiare nella vita rispetto ai “secchioni” se trovano il passo giusto per affermarsi. Pennac ripercorre i suoi ricordi scolastici parlando della scuola di ieri (o di avantieri, dato che si parte dai suoi insuccessi di alunno), della sua esperienza di insegnante, della scuola odierna e di quella, ancora da costruire e forse da immaginare, di domani. E’ un viaggio a ritroso nel passato dell’istituzione scolastica francese (ma tutto il mondo è paese in questo settore), nel quale si racconta con ironia le disfunzioni della scuola. Un professore – ha detto Pennac ai presenti – deve avere tre passioni: la passione per la materie che insegna, quella per i bambini, nel senso che deve amarli e, infine, la trasmissione, vale a dire saper trasmettere il messaggio educativo. La dote più importante per un alunno? Pennac ha risposto: il coraggio. Ma il principio calza bene anche per i docenti.

 TERZO APPUNTAMENTO CON CULTUREE CHITARRISTICHE

È un trio di chitarristi quello che si esibirà per il terzo appuntamento della rassegna musicale "Culturèe Chitarristiche". Composta da Guglielmo Caioli al contrabbasso, Adrian Fioramonti alla chitarra e Antonio Ippolito al bandoneon, la formazione nasce nel 2002, e sceglie di chiamarsi "El Esquinazo", dal nome della celebre composizione di Angel Gregorio Villoldo, una dichiarazione d'amore per il tango. Il concerto è per domenica 24 febbraio alle ore 20.30 presso l'Auditorium di Piazza del Sedile a Matera.

 QUALE FUTURO PER I NOSTRI GIOVANI

Si svolgerà il 26 febbraio alle 19 nella sede della Caritas diocesana in Via dei Dauni - Rione Serra Rifusa, a Matera, l’incontro con le associazioni di categoria e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, organizzato dagli Uffici diocesani per la Pastorale Sociale e del Lavoro, della Famiglia, dei Giovani e della Caritas. “La Chiesa ha sempre espresso con encicliche e documenti, – ha affermato il responsabile diocesano dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro Tina Cardinale - l’importanza e il valore dell’imprenditorialità, chiamata a svolgere funzioni sociali e a servire il bene comune anche nell’attuale contesto di globalizzazione, dove le logiche di mercato del lavoro e di commercio dei beni si fanno sempre più complesse, soprattutto per il nostro Mezzogiorno. Non da meno è l’attenzione che essa presta perché il lavoro sia un diritto fondamentale per ogni uomo, utile per far crescere la sua dignità, ed un bene necessario per mantenere la famiglia e indispensabile affinché i giovani possano formarne una. Per queste ragioni, la nostra Chiesa diocesana sente l’urgenza di mettersi in ascolto del mondo imprenditoriale e sindacale per conoscere i punti deboli del tessuto produttivo e i punti di forza che possano dare speranza alle nostre popolazioni, in un territorio ricco di risorse naturali e umane”. All’incontro prenderà parte anche Monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Matera – Irsina. La Chiesa Diocesana di Matera – Irsina – conclude la nota degli organizzatori - segue con attenzione e trepidazione la situazione economica e occupazionale del territorio e dell’intera regione Basilicata che, purtroppo, registra una regressione complessiva, con perdita di posti di lavoro e conseguenti disagi per le famiglie e per i giovani in attesa di occupazione. I lavori saranno moderati dalla giornalista Antonella Ciervo.

 

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