Giovedì, 15 Aprile 2010 00:00

L' ARTICOLO QUINTO E I SASSOLINI NELLA SCARPA

Come dice un detto popolare diffuso nel Meridione, esiste la disposizione del cosiddetto “Articolo quinto” che recita: “Chi tiene (il punto) in mano ha vinto”. E’ questo è accaduto lunedi' scorso, quando il risultato del ballottaggio ha assegnato la vittoria a Salvatore Adduce per 179 voti di vantaggio sul candidato Angelo Tosto. Mi sono congratulato con il vincitore, anche nel corso del Videogiornale di Trm, dove ho chiesto scusa ai telespettatori per aver diffuso notizie che non corrispondevano del tutto al vero. L’atto di scuse personali era doveroso, anche se ho solo provveduto a leggere i dati forniti dalla società Datacontact. Quelli di cui non mi scuso sono i commenti con i quali ho accompagnato l’evento, definendoli “sassolini nella scarpa".

L' ARTICOLO QUINTO E I SASSOLINI NELLA SCARPA

 

Come dice un detto popolare diffuso nel Meridione, esiste la disposizione del cosiddetto “Articolo quinto” che recita: “Chi tiene (il punto) in mano ha vinto”. E’ questo è accaduto ieri, quando il risultato del ballottaggio ha assegnato la vittoria a Salvatore Adduce per 179 voti di vantaggio sul candidato Angelo Tosto. Mi sono congratulato con il vincitore, anche nel corso del Videogiornale di Trm, dove ho chiesto scusa ai telespettatori per aver diffuso notizie che non corrispondevano del tutto al vero. L’atto di scuse personali era doveroso, anche se ho solo provveduto a leggere i dati forniti dalla società Datacontact e a commentare con i colleghi Luigi Mazzoccoli e Giovanni Martemucci quanto vedevamo sui monitor. Se ho ingenerato in qualcuno false aspettative o cocenti, ma temporanee, delusioni mi scuso ancora una volta. Quello di cui non mi scuso anzi, li ribadisco, sono i commenti con i quali ho accompagnato l’evento, definendoli “sassolini nella scarpa”. Tanto per incominciare, le affermazioni del palazzinaro amico degli amici che, con altezzosa sufficienza, mi contestava quanto affermavo qualche settimana addietro e, cioè, che si profilava la cosiddetta anatra zoppa, in questo caso una maggioranza di centrosinistra con un sindaco “civico”. Scusa, uomo del mattone, ma 179 voti di scarto ti sembrano una sufficiente giustificazione a quanto affermavo, al contrario del tuo dire che, addirittura, sostenevi la chiusura della vicenda elettorale al primo turno? Ho anche espresso miei personali giudizi nei riguardi di un partito, il Pd, che, lo ripeto, ha bisogno di una profonda revisione organizzativa, dal momento che appare dilacerato nelle sue diverse “anime” e non in grado di garantire una reale partecipazione democratica al suo interno. Ma, questo, è un loro problema e non mi riguarda più di tanto. Certo è che la coalizione dell’Ulivo vinceva nel 2002, al primo turno,con il sindaco Michele Porcari e con un successo di oltre il sessantasette per cento. Oggi siamo a quota 179…Così come evidenzio che nessuno, con o senza 179 voti, può permettersi di affermare che la parzialità di una testata sarebbe provocata, tra l’altro, dalla mancata (cito il comunicato) “partecipazione di giornalisti che non hanno collaborazioni professionali con l´emittente televisiva” senza fare i dovuti “distinguo”. Personalmente non sono sul libro paga di nessuno e svolgo la mia attività giornalistica in piena libertà e autonomia. Questi e solo questi erano i miei “sassolini”. Se qualcuno, poi, ha la classica coda di paglia o non ha una sufficiente capacità di intendimento, questo non è affare mio. Le minacce telefoniche e le lettere di “cortesia” le respingo agli anonimi mittenti. Ciò scritto, non ritornerò su questi argomenti anche perché, in tema di amministrazione comunale, penso di averne presto molti altri da affrontare. G.S.

 

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