Domenica, 20 Gennaio 2008 00:00

PERCHE' URGE CAMBIARE PASSO

“I dati diffusi dal Centro Studi Confindustria che non solo evidenziano un brusco rallentamento della crescita del PIL nazionale, ma generano anche dubbi circa una possibile inversione di tendenza per il 2008, confermano le preoccupazioni più volte espresse da Confindustria Basilicata circa la urgenza indifferibile di accelerare, anche a livello regionale, il momento delle scelte”. È quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, commentando le ultime rilevazioni del CSC, che prospettano una crescita del PIL nazionale più bassa rispetto a quella registrata nel biennio 2006-2007. “In prospettiva, ciò può dar luogo – ha detto Martorano - a risultati meno significativi in Basilicata.
PERCHE' URGE CAMBIARE PASSO
 
“I dati diffusi dal Centro Studi Confindustria che non solo evidenziano un brusco rallentamento della crescita del PIL nazionale, ma generano anche dubbi circa una possibile inversione di tendenza per il 2008, confermano le preoccupazioni più volte espresse da Confindustria Basilicata circa la urgenza indifferibile di accelerare, anche a livello regionale, il momento delle scelte”. È quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, commentando le ultime rilevazioni del CSC, che prospettano una crescita del PIL nazionale più bassa rispetto a quella registrata nel biennio 2006-2007. “In prospettiva, ciò può dar luogo – ha detto Martorano - a risultati meno significativi in Basilicata, in cui, come è noto, la qualità dello sviluppo economico-territoriale e le caratteristiche dell’apparato produttivo evidenziano differenziali ancora pronunciati rispetto al resto del Paese. Dopo le fasi di analisi e di ricognizione dei problemi e dopo la stessa approvazione della manovra finanziaria regionale occorre, dunque, fornire risposte chiare e tempestive alle esigenze espresse dal mondo imprenditoriale”. Confindustria Basilicata, infatti, ha ripetutamente evidenziato che le imprese possono pianificare le proprie strategie di azione solo in presenza di contesti improntati alla chiarezza strategico - programmatica ed alle scelte operative, certe nei termini e nei tempi. “Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che gli indicatori statistici – ha detto Martorano - confermano i limiti connessi ad una endemica debolezza strutturale del territorio, che non riesce ad esprimere un sufficiente livello di competitività, indispensabile per sostenere le esigenze del tessuto imprenditoriale e produttivo. Per questa ragione, occorre che l’agenda della politica sia orientata verso il rafforzamento dei processi di sviluppo locale, indispensabile per garantire il consolidamento del tessuto produttivo esistente e generare l’attrazione di nuovi investimenti. Le nostre imprese guardano al territorio come proprio “socio di riferimento”, dal quale ricevere un idoneo supporto per vincere le sfide di un mercato globale, sempre più complesso, supporto che ora appare insufficiente, tanto da rendere il territorio un vero e proprio fattore di “non competitività”. In considerazione di ciò, Confindustria Basilicata sollecita il Governo regionale ad assumere ogni tempestiva iniziativa affinché sui principali temi, dopo le anticipazioni e le buone intenzioni, seguano i fatti ed i provvedimenti conseguenti. Secondo gli industriali lucani va evitato che il differimento dei termini per la definizione della programmazione operativa regionale si traduca nella paralisi della programmazione delle attività e delle decisioni di investimento in favore delle imprese che, oltretutto, attendono anche la definizione di questioni tuttora aperte come l'inquinamento dei siti industriali, la riduzione del gap infrastrutturale, la definizione di una chiara politica energetica, tutti temi rilevanti ai fini delle politiche di consolidamento e rilancio dell’apparato produttivo lucano. “Confindustria Basilicata – ha concluso il Presidente Martorano - auspica che si renda disponibile, entro un tempo utile, la “cassetta degli attrezzi” perché poi ciascuno, in funzione delle proprie responsabilità, possa programmare la propria attività ed operare al meglio, anche per contribuire a scongiurare il profilarsi della tendenza macroeconomica evidenziata dal Centro Studi Confindustria. Le nostre imprese, compatibilmente con la sostenibilità delle dinamiche del mercato, sono pienamente consapevoli del proprio ruolo sociale, prima ancora che economico. Ciò, purtroppo, potrebbe non essere sufficiente se tali sforzi non sono opportunamente affiancati da scelte strategiche che valorizzino il territorio e lo rendano competitivo rispetto alle aree viciniori. Ecco perché non abbiamo scelta. Ed è per questa stessa ragione che bisogna urgentemente “cambiare passo”.
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