Sabato, 19 Gennaio 2008 00:00

CSM: DE MAGISTRIS NO A CATANZARO

La sezione disciplinare del Csm ha disposto il trasferimento del pm Luigi De Magistris da Catanzaro e dalla funzioni di pm. Il trasferimento non è immediatamente esecutivo. Ma è una pena accessoria alla condanna principale, che è quella della censura. Ciò vuol dire che il trasferimento diventerà operativo soltanto quando il provvedimento sarà diventato definitivo; quando cioè, dopo un più che probabile ricorso, si saranno pronunziate le sezioni unite della cassazione. La richiesta di trasferimento di De Magistris da Catanzaro e dalla Procura era stata avanzata dall'ex ministro della Giustizia Mastella, che però aveva chiesto l'adozione di questa misura in via d'urgenza, il che avrebbe significato l'immediato allontanamento di De Magistris da Catanzaro.

CSM: DE MAGISTRIS NO A CATANZARO

La sezione disciplinare del Csm ha disposto il trasferimento del pm Luigi De Magistris da Catanzaro e dalla funzioni di pm. Il trasferimento non è immediatamente esecutivo. Ma è una pena accessoria alla condanna principale, che è quella della censura. Ciò vuol dire che il trasferimento diventerà operativo soltanto quando il provvedimento sarà diventato definitivo; quando cioè, dopo un più che probabile ricorso, si saranno pronunziate le sezioni unite della cassazione. La richiesta di trasferimento di De Magistris da Catanzaro e dalla Procura era stata avanzata dall'ex ministro della Giustizia Mastella, che però aveva chiesto l'adozione di questa misura in via d'urgenza, il che avrebbe significato l'immediato allontanamento di De Magistris da Catanzaro e dalla Procura. Il pm di Catanzaro è stato condannato per sei delle 11 accuse che gli venivano mosse. "Il Csm ha scritto una pagina ingiusta nei confronti di un magistrato che non ha fatto altro che esercitare il proprio dovere", applicando l' articolo 3 della Costituzione sull' uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Così il pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, scuro in volto, ha commentato quella che ha definito una decisione 'totalmente inaccettabile e grave''.

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