Sabato, 05 Gennaio 2008 00:00

A MATERA ROAD MAP TRA UOMO E DONNA

L’indagine sulla “Road map delle pari opportunità in Basilicata”, presentata ieri pomeriggio a Matera in un convegno organizzato dal Consiglio regionale, porta alla luce una realtà con luci e ombre. E’ quanto emerge da una indagine realizzata da PublicaRes (Gruppo Swg) per il Consiglio regionale e condotta mediante sondaggio telefonico su un campione di 900 soggetti maggiorenni residenti in Basilicata. Una ricerca dalla quale emerge “che le lucane sono donne dal profilo forte e determinato – ha affermato la presidente del Consiglio regionale Maria Antezza - pronte ad assumersi le loro responsabilità e ad assicurare il loro contributo al perseguimento dell’interesse del bene comune. E' interventua la sottosegretaria alla solidarietà sociale Franca Donaggio.
A MATERA ROAD MAP TRA UOMO E DONNA
 
Le pari opportunità tra uomo e donna sono un percorso ancora lungo in Basilicata. Le lucane mettono sotto accusa la società e chiedono una maggiore attenzione e un più alto investimento sulle politiche di genere. Sul banco degli imputati c’è tutta la realtà regionale, da quella imprenditoriale a quella politica, dalle relazioni familiari a quelle sociali. E’ quanto emerge da una indagine realizzata da PublicaRes (Gruppo Swg) per il Consiglio regionale e condotta mediante sondaggio telefonico su un campione di 900 soggetti maggiorenni residenti in Basilicata, rappresentativi dell’universo di riferimento in base ai parametri di sesso, età e zona di residenza. L’indagine sulla “Road map delle pari opportunità in Basilicata”, presentata ieri pomeriggio a Matera in un convegno organizzato dal Consiglio regionale, porta alla luce una realtà con luci e ombre e con alcuni elementi di chiara criticità: ci sono poche donne in politica, il tempo a loro disposizione è minimo, la disponibilità di servizi pubblici a sostegno delle donne che devono gestire casa e lavoro è del tutto insufficiente, le forme di aiuto e tutela della maternità sono da potenziare, sul terreno della stabilità e sicurezza del lavoro c’è ancora molto da fare, così come per la qualità delle forme di conciliazione e di opportunità di ingresso nel mondo del lavoro e nella società in generale. Insomma il voto complessivo che le donne lucane assegnano alla pari opportunità raggiunte nel nostro Paese non sfiora la sufficienza. “E’ indubbio che in questi anni il livello di pari opportunità è cresciuto. La Basilicata ha garantito un percorso di crescita delle opportunità in questi anni simile, nel suo complesso, al resto del Paese. E come dice la stessa ricerca condotta dalla Swg la Basilicata non è affatto quella regione arretrata che alcuni luoghi comuni a volte tendono a rappresentare. Anzi, per molti aspetti, la nostra realtà supera altre realtà regionali. Ma tutto questo non basta. E le donne lucane chiedono una maggiore attenzione e un più alto investimento sulle politiche di genere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Maria Antezza, nel corso dei lavori del convegno, immediatamente dopo il saluto del sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico. Una ricerca dalla quale emerge “che le lucane sono donne dal profilo forte e determinato – ha affermato Antezza - pronte ad assumersi le loro responsabilità e ad assicurare il loro contributo al perseguimento dell’interesse e del bene comune. Le loro rivendicazioni riguardano temi fondamentali per lo sviluppo della nostra regione e investono tutta la realtà regionale, da quella imprenditoriale a quella politica, dalle relazioni familiari a quelle sociali. Emerge con forza in questa inchiesta una figura di donna attiva, grintosa, consapevole del suo ruolo sociale e cosciente dei propri diritti”. Le donne lucane “conoscono molto bene il problema della mancanza di lavoro che è una delle manifestazioni più evidenti della mancanza di pari opportunità. E portano quotidianamente sulle proprie spalle, molto spesso da sole, il peso della famiglia. Ma nonostante le difficoltà mostrano tutta la loro tenacia quando si prende in esame il livello delle loro attese”, ha detto ancora Antezza, facendo riferimento, in particolare, “al dato relativo alle attese legate alla possibilità di carriera delle donne lucane che a differenza di quelle di altre regioni meridionali sono molto alte”.  La ricerca sulla road map delle pari opportunità in Basilicata “è molto significativa perché ci consente di conoscere il punto di vista di chi vive la disparità di genere e di aiutare le istituzioni a mettere in campo adeguate politiche per affermare le pari opportunità”. Lo ha detto la presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Antonietta Botta. La vicepresidente del Consiglio regionale, Rosa Mastrosimone, ha sostenuto che in tema di pari opportunità “in Basilicata c’è una situazione tutto sommato tranquilla, perché i passi in avanti registrati nella ricerca sono stati fatti in poco tempo”, ed ha aggiunto che “non serve contrapposizione fra uomini e donne, ma un elemento di arricchimento dell’azione politica ed economica per velocizzare lo sviluppo della regione”. Ha fatto inoltre riferimento al programma comunitario per l’occupazione “Progress”, come occasione concreta per affrontare il tema del lavoro, senza il quale è difficile per le donne raggiungere una situazione di effettiva parità. Per Emilia Simonetti, presidente della seconda Commissione consiliare permanente, “la famiglia, la società e le istituzioni hanno eguali responsabilità per la mancanza di pari opportunità. Ed è bene che molte donne intervistate dai ricercatori della Swg dicono di voler votare una donna, perché occorre cambiare la politica ed bisogna affermare un modello di relazioni sociali e politiche diverso”.

Vincenzo Folino, vicepresidente della Regione, ha quindi sostenuto che, “senza esitazione, occorre garantire la parità a partire dalla presenza femminile nelle assemblee istituzionali e politiche nella misura del 50 per cento, in modo da potenziare la produttività della società. Ma, in Basilicata, è altresì necessario rafforzare le aspettative di sviluppo, coniugandole con il protagonismo delle donne e dei giovani”. Folino ha, poi, precisato che “occorre rafforzare le misure di accompagnamento per la formazione di donne imprenditrici, mettendo in campo politiche di settore capaci di trasformare in ricchezza le risorse naturali, ambientali e umane di cui dispone questo territorio”. Il vice presidente ha concluso richiamando l’attenzione sulla necessità “di puntare, con la prossima programmazione comunitaria, sulle politiche sociali, ma anche sulle azioni produttive ed economiche legate al turismo, all’ambiente, alla ricerca e all’innovazione, proprio per dispiegare opportunità di parità e di protagonismo giovanile e femminile”. La sottosegretaria al Ministero della Solidarietà sociale, Franca Donaggio, ha ricordato che trent’anni fa veniva approvata una legge che sanciva la parità delle donne nel lavoro, “e forse sarebbe il caso di fare un bilancio dell’applicazione di questa norma. Facciamo i conti con un modello culturale per il quale il lavoro alle donne viene dopo altre cose. E più che di conciliazione occorrerebbe parlare di condivisione delle responsabilità”, ha aggiunto ricordando che “gli obiettivi di risanamento, di sviluppo e di crescita messi in campo dal governo di centrosinistra incrociano gli interessi delle donne, perché senza il risanamento non ci sono risorse per i servizi aggiuntivi che vengono richiesti dalle donne”. Ha infine ricordato che con la finanziaria del 2007 il governo ha ripristinato lo stanziamento del fondo per le politiche sociali che negli anni scorsi era stato dimezzato, aggiungendo misure specifiche il risanamento della sanità pubblica, per la non autosufficienza e per il piano degli asili nido. Il dibattito è stato coordinato dalla collega giornalista Nicoletta Altomonte, dell’ufficio stampa del Consiglio regionale lucano. In chiusura di serata è stato proiettato il film “Bellissima” di Giovanna Gagliardo, una ricostruzionedel percorso dell’emancipazione

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