Martedì, 01 Dicembre 2009 00:00

"PUNGENTI" CONSIDERAZIONI SU DI UN COMIZIO

"PUNGENTI" CONSIDERAZIONI SU DI UN COMIZIO

Riceviamo da Franco Vespe, già candidato sindaco e consigliere comunale materano e, per onor di cronaca, pubblichiamo

Sono andato ad ascoltare il comizio di Nicolino Buccico (Emilio Nicola Buccico ndr) per conoscere gli ultimi passaggi della sua amministrazione. Un’idea su quello che è successo al comune di Matera negli ultimi mesi me la sono fatta ed il comizio seguitissimo –la gente era raccolta anche fuori dal cinema comunale ad ascoltare – ha per certi versi confermato le mie congetture sulla fine della sua esperienza di sindaco. Per definirne  i limiti occorre però capire come è maturata la sua vittoria alle ultime elezioni. Buccico andò al ballottaggio (contro il candidato del centrosinistra Franco Dell’Acqua ndr) spuntandola per poche centinaia di voti su Acito (Francesco Saverio Acito, candidato sindaco due anni fa per una coalizione di liste civiche, già primo cittadino di Matera per otto anni ndr). Quindi la sua vittoria si suppone dovuta primariamente a questa alleanza con quel grappolo indistinto di liste civiche, eterodiretto dal tycoon (il riferimento dovrebbe essere all’editore televisivo Angelo Tosto ndr) nostrano. La sua linea amministrativa invece è stata quella di un “Re Sole” che ha vinto al primo turno con consensi bulgari. Non ha invece compreso che doveva andare ad una  mediazione con le richieste, gli interessi ed i valori dei quali erano portatori i suoi “scomodi” alleati. Certo doveva pretendere mediazioni nobili e non al ribasso ma sempre e comunque la sua linea amministrativa doveva essere condivisa dai suoi alleati. Invece così non è stato ed è andato avanti come un rullo compressore rispondendo più ad un’etica identitario-ideologica che a quell’etica della responsabilità che dovrebbe informare invece l’azione amministrativa e politica. Ma su questo poi torneremo.. Si badi bene che chi scrive condivide l’idea di Buccico che la politica debba anche essere educante; ma essa è anche ricerca  di “compagnia” perchè da soli non si va da nessuna parte! Lui doveva dunque negoziare. Ma con chi ? Non certo con Acito. Alla fine Acito è rimasto solo (ma questo si sapeva). Acito in verità è stato un esperimento mediatico in stile Jocker (si vedano i film su Batman) del tycoon materano. Un esperimento mediatico fra l’altro ben riuscito anche per la densa sostanza di cui il personaggio è capace. L’etica della responsabilità avrebbe voluto che Nicolino si dovesse accordare con il Jocker insieme al quale modulare il percorso amministrativo della nostra città. Invece ha chiuso le porte ad un possibile organico accordo con questo ramo della maggioranza forse più per incompatibilità personali che per motivazioni politiche. Così non si fa! Ma il nodo più grande però riguarda il rapporto che il Sindaco ha avuto con i portatori di interessi edilizi nella nostra città che hanno di fatto deturpato  il tessuto urbanistico di Matera negli ultimi anni. Che bisognasse arginare l’urto della cooperazione edilizia che non è diventata altro qui in città  che una forma di impresa a scopo di lucro tanto da far lievitare i prezzi delle case a Matera ai livelli di  capitale europea, è fuori discussione. Che occorresse favorire l’edilizia sovvenzionata od agevolata a favore dei più bisognosi (circa 800 famiglie aspettano) è un altro punto sul quale ci troviamo completamente d’accordo. Tuttavia il rapporto della politica con gli interessi “privati” è nodo da affrontare in modo frontale. Negli ultimi anni abbiamo assistito a Matera come in Italia ad un assalto subito dalla politica ed dai partiti da parte di interessi economici “privatissimi” che hanno voluto auto-rappresentarsi a livello istituzionale evitando qualsiasi forma di mediazione. E’ questa una deriva ancora in atto che sta bruciando l’avvenire del nostro paese e della nostra città. La soluzione però non può essere quella di demonizzarli e/o  di ricacciarli indietro. Questi interessi sono si una minaccia se tentano di auto-rappresentarsi; ma possono diventare al contrario un potente strumento per realizzare un programma se dalla politica sono educati e finalizzati per affermare il bene comune. Come si traduce questo per la nostra città ? Il problema non è quello di evitare che altre cubature e speculazioni edilizie si sommino ulteriormente. Se si costruiscono vuol dire che qualcuno compra. Il problema vero invece è quello che si sviluppi un’urbanistica di qualità che promuova un armonico e sereno fluire della vita della persona. Il guaio è che le vecchie amministrazioni hanno fatto costruire senza esigere in cambio (alla faccia dell’urbanistica contrattata!) qualità in favore dei cittadini, in termini di servizi, spazi verdi, centri di aggregazione sociale ecc. Se per inseguire il sacro fuoco moralizzatore contro prassi opache si blocca l’economia è chiaro che alla fine esplode il malcontento. Un’ultima considerazione va fatta circa la scarsa gratificazione dei gruppo di interessi che lo hanno sostenuto. Lui fa un discorso apparentemente “politically correct”. Una volta eletto divento sindaco dell’intera città! Quindi niente favori ai sostenitori prossimi, però ancora deve spiegarci la nomina ad assessore al bilancio di un carneade commercialista (Eustachio Quintano ndr); oppure l’imposizione di un suo fidato collaboratore come candidato alla Provincia (l’avvocato Giuseppe Labriola ndr) che non ha di certo brillato per incisività politica!. Vero verissimo. E’ però anche vero che con te porti a corredo un programma che esprime delle sensibilità e delle cose da fare intorno al quale durante la campagna elettorale  hai coagulato degli interessi e dei gruppi che si sono candidati a realizzarlo con te. Ora è chiaro che se affidi a terzi il compito di realizzare il tuo programma (non parlo per altri ..parlo anche e soprattutto per trauma personale!)  finisci per farti nemici alle tue spalle e senza che il tuo programma  possa poi essere portato a compimento! Ora è chiaro che con la tua uscita di scena da impetuoso eroe romantico capace di “beau gest “nobili quanto titanici, indisponibile ad accettare mediocri compromessi, hai messo nei guai il “Gatto” come tu chiami il popolo materano. Ora di grazia chi ci dovrà salvare dall’assalto dei  “topi” pronti ad erodere il nostro territorio e le risorse pubbliche  che stanno affilando i loro incisivi all’ombra delle carcasse che sono i partiti del centro-sinistra ? Comprendi caro Nicolino che se rispondessi ad un etica della responsabilità la via della tua ricandidatura, dopo gli opportuni correttivi che ho sommessamente suggerito, sarebbe obbligata per continuare a mantenere accesa la speranza in questa città.
 
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