Mercoledì, 23 Settembre 2009 00:00

SOBRIETA'

Ci piace, il cardinale Bagnasco. L’ultima sua relazione all’assemblea della Cei (la Conferenza episcopale italiaa) è stata un preciso cahier (non di doleances, anzi) di considerazioni sui rapporti tra lo Stato e la Chiesa, sulle rispettive autonomie e sui modelli di comportamento da adottare da parte dei cattolici impegnati in politica. La prima nota di evidenza riguarda proprio la Chiesa che, su alcuni argomenti (condivisibili o no, questi sono problemi di ogni singolo italiano) ha ribadito non solo la sua totale autonomia, ma ha anche rivendicato il diritto ad occuparsene, come la pillola del giorno dopo e i respingimenti degli immigrati.
SOBRIETA'
 
Ci piace, il cardinale Bagnasco. L’ultima sua relazione all’assemblea della Cei (la Conferenza episcopale italiaa) è stata un preciso cahier (non di doleances, anzi) di considerazioni sui rapporti tra lo Stato e la Chiesa, sulle rispettive autonomie e sui modelli di comportamento da adottare da parte dei cattolici impegnati in politica. La prima nota di evidenza riguarda proprio la Chiesa che, su alcuni argomenti (condivisibili o no, questi sono problemi di ogni singolo italiano) ha ribadito non solo la sua totale autonomia, ma ha anche rivendicato il diritto ad occuparsene, come la pillola del giorno dopo e i respingimenti degli immigrati. Tra le tante argomentazioni del presule, ci ha colpito quella per la quale i politici (almeno quelli cattolici o sedicenti tali) dovrebbero adeguare il loro comportamento a uno stile di vita caratterizzato dalla sobrietà. Ha ragione, cardinale! Molte esternazioni degli uomini (e delle donne) del Parlamento e del Governo sembrano essere condizionate non dalla sobrietà, ma da una ubriachezza costante e, per giunta, molesta.
 
Letto 321 volte