...ed al suo indotto industriale della zona industriale di Melfi”. Lo ha detto il capogruppo Pd nell’Assemblea lucana, Roberto Cifarelli, evidenziando la “necessità” che la seduta “aperta” si tenga proprio a Melfi, “nella sede consiliare municipale oppure, simbolicamente, dentro la fabbrica quale segnale di vicinanza ai lavoratori e per alzare l’attenzione sul tema a livello nazionale”. Una seduta aperta “al contributo – ha aggiunto il dem – del Governo nazionale, di Stellantis, di Confindustria, delle rappresentanze sindacali e delle Amministrazioni del territorio per riprendere e rafforzare il dialogo tra le parti e perché la Basilicata torni protagonista nel definire il proprio futuro”. Per il dem, “la recente individuazione dell’area industriale di Melfi quale ‘area di crisi complessa’ è certamente indice di attenzione da parte del Governo nazionale, ma nello stesso tempo impone al Governo regionale la definizione di una strategia nella transizione energetica e digitale, che tenga conto delle legittime preoccupazioni di tenuta occupazionale dell’intero sistema imprenditoriale insediato a Melfi”. “Sono circa duemila – ha aggiunto Cifarelli – le maestranze dirette di Stellantis che stanno scegliendo il cosiddetto esodo volontario; non conosciamo nel dettaglio, invece, quanti posti di lavoro si stanno perdendo nell’indotto mentre Stellantis investe, come per le gigafactory, in altri siti produttivi. Se non ci saranno novità produttive nel breve periodo, saranno a rischio circa il 40% degli attuali posti di lavoro con un progressivo smantellamento del ‘sistema Melfi’ e con esso di uno dei siti industriali più importanti dell’intero Mezzogiorno. Il settore dell’automotive – ha concluso – rappresenta per la Basilicata un asset fondamentale che in questi ultimi trent’anni ha garantito migliaia di posti di lavoro ed un contributo fondamentale al pil della regione”.