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Lunedì, 01 Maggio 2023 09:39

FONDATA SUL LAVORO...

Il primo Maggio deve essere una ricorrenza da celebrare, ma non deve farci dimenticare l'impegno comune a mantenere alto il livello delle condizioni di vita e di benessere raggiunto faticosamente nel corso degli anni...

... o di chi il lavoro, come molti giovani meridionali, non l'ha mai avuto. E, soprattutto, di chi muore per la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro. Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889,a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese: "Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi". Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Il fascismo soppresse la celebrazione, ma il dopoguerra lo vide rinascere, Negli anni Cinquanta, come se non fossero bastati i luttuosi eventi americani, il Primo Maggio fu bagnato di sangue a Portella della Ginestra, dalle pallottole della banda di Salvatore Giuliano. L'appuntamento di oggi è a Potenza. Migliaia di persona si ritrovano in piazza, anche all'insegna dell'unità sindacale delle tre centrali più rappresentative. Il lavoro (quello che c'è, quello che non c'è,  ma non quello precario, quello discriminato, come quello meridionale rispetto a quello settentrionale o quello femminile rispetto a quello maschile o quello che ammazza i lavoratori) innanzitutto. E che non sia (come ha detto il presidente Sergio Mattarella) un "lavoro povero". Lavoro, quindi, e dignità. Una ricorrenza di lotta, ma anche di musica e di allegria. Risuonano le note dell'Inno dei lavoratori, il cui testo fu scritto da Filippo Turati, uno dei padri fondatori del Partito Socialista Italiano. Viva il Primo Maggio! 

 

 

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