Mercoledì, 22 Febbraio 2023 15:56

LA NUOVA FERROVIA E IL RILANCIO DELLA BASILICATA

Riceviamo e pubblichiamo l'ntervento di Nicola Pavese, presidente dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”

"La città dei Sassi potrebbe presto porre fine al suo isolamento ferroviario con il progetto Ferrandina-Matera. Un’opera che potrebbe aprire nuove prospettive di crescita e rilancio per l’intera regione, che da tempo si trova alle prese con seri problemi come lo spopolamento, l’emigrazione, l’isolamento e la disoccupazione. Parliamo di una regione che, secondo i dati, vede Matera al 71° e Potenza al 74° posto fra le 107 Province italiane per quanto riguarda la qualità della vita. La ferrovia potrebbe dunque rappresentare un’opportunità di crescita che fino ad oggi è stata negata, ma che è stata da sempre vista come un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo. In particolare, la direttrice tirrenica dell’AV potrebbe rappresentare una grande occasione di collegamento con i porti mercantili del Sud, da Napoli a Milano e Torino. Nonostante il tempo trascorso da quando l’idea dell’infrastruttura venne concepita, la ferrovia potrebbe ancora cambiare la storia e il futuro di molti giovani, eliminando campanili e divisioni inutili. Tuttavia, esistono ancora detrattori che ignorano la rilevanza della direttrice tirrenica dell’AV e, soprattutto, che non tengono conto della necessità di prolungare i binari fino in Puglia, tenendo in considerazione le aree industriali in difficoltà, la Ferrosud, il turismo e i commerci che potrebbero essere sviluppati grazie ai porti di Bari, Taranto e Brindisi. Nonostante ciò, l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” accoglie con soddisfazione e compiacimento la notizia dei prossimi lavori per la realizzazione della Ferrandina-Matera, e continua a chiedere in più sedi la prosecuzione della linea verso il segmento Bari-Gioia-Taranto. In un clima tiepido della politica, caratterizzato dallo scetticismo dei cittadini più increduli, la speranza è che la ferrovia possa contribuire a far cadere campanili e divisioni inutili, favorendo invece l’unità di intenti e di visioni per superare le attuali criticità.

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