Lunedì, 17 Dicembre 2007 00:00

FIERRO: LA CASA UN'EMERGENZA

“Il ceto medio fortemente penalizzato nella pianificazione della casa in Basilicata”. E’ quanto sostiene il vicepresidente della commissione Agricoltura, Gaetano Fierro, commentando la legge approvata ultimamente in Consiglio regionale. “Se non si contestualizza il provvedimento legislativo che norma l’assegnazione, la gestione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in un ragionamento più complessivo che ponga la questione casa al centro delle attenzioni della politica nazionale e regionale con la dovuta determinazione – dichiara Fierro - rendiamo di basso profilo l’impegno che abbiamo profuso in terza Commissione consiliare in più sedute per emendare, con valutazioni opportune, un disegno di legge.
FIERRO: LA CASA UN'EMERGENZA SOCIALE
“Il ceto medio fortemente penalizzato nella pianificazione della casa in Basilicata”. E’ quanto sostiene il vicepresidente della commissione Agricoltura, Gaetano Fierro, commentando la legge approvata ultimamente in Consiglio regionale. “Se non si contestualizza il provvedimento legislativo che norma l’assegnazione, la gestione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in un ragionamento più complessivo che ponga la questione casa al centro delle attenzioni della politica nazionale e regionale con la dovuta determinazione – dichiara Fierro - rendiamo di basso profilo l’impegno che abbiamo profuso in terza Commissione consiliare in più sedute per emendare, con valutazioni opportune, un disegno di legge apparentemente di natura tecnica e burocratica”. “La legge approvata – aggiunge il vicepresidente - rivolge giustamente le proprie attenzioni e finalità ai ceti più deboli della nostra società. Riteniamo altresì che una medesima attenzione dovrebbe avere la politica per quelle classi sociali catalogate da Sjlos Labini, negli anni ottanta, come ceto medio, e che, oggi, come giustamente asserisce De Rita, occupano uno spazio sociale ricco di disagi e contraddizioni in virtù di un fenomeno economico inflativo che crea seri disagi alle famiglie italiane in genere, ma soprattutto a quei nuclei ritenuti fino a qualche anno fa più autosufficienti, come i ceti medi. Fasce che percepiscono stipendi superiori alla soglia prevista per godere dell’edilizia pubblica, ma che la tempo stesso non hanno la possibilità di accantonare somme di denaro sufficienti ad accedere alla proprietà (non solo nel mercato ma anche attraverso la cooperativa”. “Questo fatto per noi – sottolinea Fierro - è una potente stortura del sistema abitativo in una organizzazione societaria centrata sul lavoro dipendente (ordinata da un flusso di reddito– lo stipendio- costante nel tempo sicuramente ma soggetto a fenomeni inflattivi che indeboliscono la sua capacità di acquisto)”. “In questo senso – conclude il vicepresidente - riteniamo che vadano avviate politiche nuove in questo settore, attraverso un nuovo piano di sviluppo della casa che sappia leggere anche, sociologicamente, l’andamento delle classi sociali con una visione più solidale e adeguata ai bisogni emergenti”.
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