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Sabato, 15 Dicembre 2007 00:00

IL NOBEL PER LA PACE ALLA BASILICATA

“Solitamente il premio Nobel è assegnato alle persone o alle organizzazioni. Ritengo che questa volta il Nobel per la Pace debba essere conferito alla Regione Basilicata che se l’è guadagnato”. Lo ha detto oggi pomeriggio a Roma, nella sala Promoteca del Campidoglio, dove si svolge l’ottavo summit mondiale dei Premi Nobel, Betty Williams insignita nel 1976 del prestigioso riconoscimento. La finlandese ha illustrato, insieme con il presidente della Regione Vito De Filippo, le caratteristiche della “Città della pace” che sorgerà a Scanzano Jonico in Basilicata. Il progetto è nato da un’idea di Betty Williams.
IL NOBEL PER LA PACE ALLA BASILICATA

“Solitamente il premio Nobel è assegnato alle persone o alle organizzazioni. Ritengo che questa volta il Nobel per la Pace debba essere conferito alla Regione Basilicata che se l’è guadagnato”. Lo ha detto oggi pomeriggio a Roma, nella sala Promoteca del Campidoglio, dove si svolge l’ottavo summit mondiale dei Premi Nobel, Betty Williams insignita nel 1976 del prestigioso riconoscimento. La finlandese ha illustrato, insieme con il presidente della Regione Vito De Filippo, le caratteristiche della “Città della pace” che sorgerà a Scanzano Jonico in Basilicata. Il progetto è nato da un’idea di Betty Williams, che nel 2003 durante la mobilitazione popolare in risposta all’ipotesi di localizzare un deposito di scorie nucleari intervenne a sostegno di un utilizzo alternativo di questo territorio. “Siamo troppo piccoli per ricevere un premio così importante”. E’ la risposta del presidente della Regione Vito De Filippo alla proposta che Betty Williams lancerà nelle sedi opportune. De Filippo agli occhi del premio Nobel finlandese è apparso, al primo incontro, troppo giovane. “No, no, non può essere il presidente della Regione. E’ troppo giovane. Poi mi sono accorta che ero io troppo anziana perché da trent’anni cercavo di realizzare il sogno di costruire una Città della Pace che solo adesso si sta coronando. Sappiamo bene – ha continuato Betty Williams - che incontreremo molte difficoltà ma siamo certi di riuscire a trasformare questa idea in un modello di accoglienza e di solidarietà che dovremmo poi esportare in altri Paesi del mondo, dove c’è bisogno di luoghi meno tristi e meno difficili per i bambini. Ci concentreremo al massimo in Basilicata e potremmo poi dire: venite a Scanzano e vedrete quello che si può fare a favore dei più deboli”. Il premio Nobel ha espresso gratitudine al presidente della Regione e ai sindaci di Scanzano e di Sant’Arcangelo per l’impegno e la tenacia con cui si sono spesi per realizzare un sogno. “Non bisogna costruire orfanotrofi né mandare i bambini fuori del loro ambiente. Dobbiamo costruire una Città della Pace senza nasconderci le difficoltà con le quali dovremo confrontarci. Non teniamo gli occhi bendati, vogliamo coinvolgere nel nostro progetto altri soggetti compresa l’industria, ma tenendo ferma l’impostazione ecologica che ispira l’idea, in modo da preservare la Basilicata che è una regione bellissima. Come la Finlandia ha conosciuto tristezze e miseria, ma in tempi brevi riuscirà a imporsi all’attenzione del mondo proprio come ha fatto il mio Paese”.

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