"L’inizio dell’esperienza repubblicana per un Paese lacerato dalla guerra, dalle divisioni, dalle gravi sofferenze sociali ed economiche. Da allora, la crisi del 2007, un sistema politico che rimane instabile e che fatica a trovare un nuovo assetto e, da ultima, l’esperienza pandemica concordemente segnalano la pressante esigenza di ricostruire il nostro Paese. L’Italia non potrà più essere la stessa, deve profondamente rinnovarsi. Il virus ha colpito un Paese dalle Istituzioni debolissime, con una società già estremamente fragile, da tempo ormai disgregata, con una economia sostanzialmente stagnante, gravata da un carico fiscale insostenibile e appesantita da una forte esposizione debitoria che rischia di ipotecare in buona parte l’avvenire delle prossime generazioni. Tale condizione di vulnerabilità rende indispensabili alcune trasformazioni necessarie all’innesco di nuova stagione di crescita stabile e duratura, orientata agli obiettivi dell’inclusione, della coesione e della sostenibilità e che assuma la centralità dell’impresa come luogo primario della creazione del lavoro e della costruzione del bene comune. Oggi siamo chiamati a confrontarci con questo quadro e a ripartire. Ed è per questo che, nella giornata dedicata alla memoria dell’elezione di quell’Assemblea costituente che ha saputo disegnare i principi ispiratori e le Istituzioni fondamentali della nostra convivenza, riteniamo necessario rivolgere un appello alla comunità lucana: è il momento di aprire una nuova fase costituente. Dobbiamo vivere ed agire nella matura consapevolezza che si apre una transizione la quale potrà condurre dalle odierne difficoltà ad un nuovo e virtuoso equilibrio se saremo in grado, tutti, di costruire un ponte i cui solidi pilastri sono la sussidiarietà e la leale collaborazione. La logica della sussidiarietà è basata sulla valorizzazione dell’apporto di ciascuno alla tessitura di un dialogo fitto ed incessante Ed è in tale logica che trova piena legittimazione il ruolo prezioso e imprescindibile assegnato ai corpi intermedi di collegamento tra le istituzioni e la cittadinanza nella rappresentanza di interessi collettivi. E’ necessario scardinare ogni pretesa di chiusura autoreferenziale di quanti operano nel polo pubblico come nel polo privato, tutti chiamati ad essere protagonisti nel complessivo ordinamento repubblicano. Del resto, sarebbe oggi imperdonabile disperdere il patrimonio di esperienza e di insegnamento che ci viene consegnato da questi ultimi mesi: il quadro di Istituzioni che hanno potuto affrontare la pandemia grazie al sostegno delle risorse, dei saperi, delle competenze, delle professionalità presenti sul territorio. Questa forza unitaria ha consentito all’Italia di efficacemente affrontare e, speriamo, definitivamente vincere la pandemia. Questo appello è, dunque, un invito rivolto alla nostra terra, alla Basilicata, affinché nasca in tutti la consapevolezza che le sigle e le ideologie non possono nascondere né oscurare l’orizzonte degli obiettivi di sviluppo e crescita.