Sabato, 27 Febbraio 2021 15:59

BELLA, CIAO!

Ha ragione da vendere, il sindaco di Bella. Gli tocca accettare la "zona rossa" con tutto quello che comporta in termini di disagi, pur avendo solo un caso di contagio.

Montescaglioso, per esempio, la zona rossa se l'è guadagnata, con tutti i casi registrati per via di tanti motivi, non escluso quello della leggerezza da parte di più di un incosciente, sia giovane che adulto. Monte è rossa, dunque e, in altre epoche, avremmo aggiunto: L'Italia lo sarà. Nel proporvi il testo del comunicato del primo cittadino di Bella, non possiamo che dire, per rimanere in tema... Bella, ciao! 
“Pensare che da lunedì 1 marzo anche all’interno nel nostro Comune, con un solo caso positivo, non sarà possibile spostarsi se non per motivi di lavoro, necessità e salute è veramente triste e difficile da accettare”. Lo ha scritto, in una nota, il sindaco di Bella (Potenza), Leonardo Sabato, riferendosi alla situazione della Basilicata che tra due giorni diventerà zona rossa. Sabato ha aggiunto che “durante questa terribile pandemia i sindaci e gli amministratori locali hanno assunto un ruolo fondamentale nel governo della salute delle proprie comunità. In questi mesi, ormai un anno, per la salvaguardia della salute dei nostri concittadini, quando si è reso necessario, siamo ricorsi ad ordinanze sindacali con limitazioni ancora più restrittive rispetto a quanto stabilito dalle norme nazionali e regionali. Visto il ruolo centrale riconosciuto ai sindaci, in ogni tipo di emergenza, perché non lasciare a loro maggiore autonomia decisionale e decretare le zone rosso in base al tasso di contagiosità Comune per Comune?” Secondo il primo cittadino di Bella, “sarebbe giusto un maggior coinvolgimento dei sindaci e che fossero loro a continuare a essere la “sentinella” della propria comunità, a chiedere il senso di responsabilità ai propri cittadini, in funzione della situazione di contagio e soprattutto ora senza nessun contagio o quasi, non solo a Bella ma in tutto il  comprensorio del Marmo Platano, senza necessariamente dover chiedere ai nostri concittadini di sacrificarsi in casa e ai nostri esercenti locali di abbassare le serrande dei propri locali. Sono certo che – ha concluso – un provvedimento del genere responsabilizzerebbe ancora di più una comunità, che si impegnerebbe a mantenersi stretta la propria libertà almeno all’interno del proprio Comune”.

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