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Giovedì, 13 Dicembre 2007 00:00

LO SCHELETRO MASSICCIO

Si presenta, il 14 dicembre, nel Cine – Teatro Duni a Matera, alle 20,30 “ Lo scheletro massiccio, Matera, la festa della Bruna attraverso le storie di sei protagonisti”, un lungometraggio di circa 100 minuti sulla ricorrenza del 2 luglio, festa di Maria Santissima della Bruna, protettrice della città dei Sassi. Intorno alle 15,30, per l'occasione, il telaio del carro, ovviamente spoglio, sarà portato in piazza dall'auriga Belisario Paolicelli e dalla sua squadra. Il progetto, nato dalla collaborazione della collega Mimma Maranghino con il regista – operatore video Mario Raele della società di produzione RVM, ha preso le mosse già nel 2005, quando i due avviarono un minuzioso lavoro di ricerca sulle origini ma, soprattutto, sui protagonisti dell’evento. Con la collaborazione di Vito Cea e Francesco Giase, colonne portanti di Rvm, Maranghino e Raele hanno lavorato a stretto contatto di gomito con i protagonisti della festa.
LO SCHELETRO MASSICCIO
 
Si presenta, il 14 dicembre, nel Cine – Teatro Duni a Matera, alle 20,30  “ Lo scheletro massiccio, Matera, la festa della Bruna attraverso le storie di sei protagonisti”, un lungometraggio di circa 100 minuti sulla ricorrenza del 2 luglio, festa di Maria Santissima della Bruna, protettrice della città dei Sassi. Intorno alle 15,30, per l'occasione, il telaio del carro, ovviamente spoglio, sarà portato in piazza dall'auriga Belisario Paolicelli e dalla sua squadra. Il progetto, nato dalla collaborazione della collega Mimma Maranghino con il regista – operatore video Mario Raele della società di produzione RVM, ha preso le mosse già nel 2005, quando i due avviarono un minuzioso lavoro di ricerca sulle origini ma, soprattutto, sui protagonisti dell’evento. Con la collaborazione di Vito Cea e Francesco Giase, colonne portanti di Rvm, Maranghino e Raele hanno lavorato a stretto contatto di gomito con i protagonisti della festa.  Così è stato per Michelangelo Pentasuglia, ultimo discendente di una famiglia di artisti – cartapestai che hanno segnato con le loro realizzazioni la buona riuscita del “prodotto “ carro trionfale. E qui si disvela il titolo del documentatio: lo scheletro massiccio è la struttura, l’ossatura sulla quale si incastonano i pezzi realizzati da Pentasuglia e dagli altri preziosi collaboratori, tutti intervistati con una tecnica che è volutamente lontana dalla frettolosità dei prodotti d’informazione. La scansione delle immagini è volutamente lenta. L’obiettivo della macchina da ripresa indugia sui particolari, liberando il respiro cadenzato che la costruzione di un carro trionfale deve necessariamente avere. Così , l’incrocio delle interviste del maestro falegname, un antico maestro d’ascia, con la squadra dei mulattieri guidata da Belisario Paolicelli, auriga del carro, ridanno il senso dello scorrere delle cose, finalizzato all’evento clou: quei quattro minuti che occorrono alla folla per assaltare e distruggere il lavoro di mesi, nella stringente logica che vede una mirabile realizzazione “divorata” (nel senso di fatta propria e quasi metabolizzata) dai materni. Il filmato, però, non si ferma a quest’unico evento della festa. Con altrettanta saggezza narrativa sono raccontata dalle interviste di Maranghino e dalle immagini di Raele le fasi di tutta la festa, a partire dalla processione dei Pastori, che si svolge come da secoli alle prime luci dell’alba. Si integra alla perfezione il commento musicale assicurato dalle musiche di Dino Plasmati e dal suo gruppo di esecutori, il tutto impreziosito da una foto di Michele Morelli, autore di un bel volume sulla festa, realizzato nel 2006. Un lavoro, insomma, che mancava (lo ricorda la brochure) e che oggi completa con innegabile qualità la carenza di fonti documentali audiovisive sulla Madonna della Bruna.
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