Lunedì, 20 Luglio 2020 08:35

LA CRIMINALITA' E LA PANDEMIA

I grandi gruppi criminali di Campania, Puglia e Calabria sono sempre più interessati al territorio, sempre storicamente conteso, della centrale Basilicata.

I giovani aspiranti adepti dei clan, dediti principalmente in varie zone del territorio lucano, al traffico di sostanze stupefacenti, hanno voglia di emergere ed occupare posizioni di rilievo negli ambienti criminali. È quanto emerge da una relazione della Dia, Direzione investigativa antimafia relativa al secondo semestre del 2019. A preoccupare gli inquirenti, soprattutto, le possibili infiltrazioni dei clan nell’apparato amministrativo e nel tessuto economico produttivo lucano. Nella relazione è stata tracciata anche una vera e propria mappa criminale lucana. Dal capoluogo di Regione dove operano i clan Martorano – Stefanutti e il ridimensionato clan Riviezzi, attivo anche a Pignola, all’area del Vulture melfese dove lo scenario frammentato sta dando spazio a tante cosiddette ‘nuove leve’. Nel Materano, invece, dove oltre allo spaccio di droga fiorente nel capoluogo, le attività criminali si concentrano sulla costa jonica e sono protese al controllo monopolistico dell’attività imprenditoriale, soprattutto nei settori agroalimentare, edilizio e turistico, operano il Clan Scarcia nella zona di Policoro, quello Mitidieri – Lopatriello insieme al clan Russo nella zona di Montescaglioso, e il clan Schettino a Bernalda. Uno scenario a tinte fosche che, a dispetto della sensazione di sicurezza che i cittadini lucani percepiscono, potrebbe simboleggiare l’inizio di una nuova era criminale in Regione (da trmtv.it-Francesco Gucci).

 

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