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Sabato, 18 Aprile 2020 22:46

POZZANGHERA NERA IL 18 APRILE

Settantadue anni fa, alla data di oggi, il Fronte popolare socialcomunista veniva battuto nella consultazione elettorale che attribuì alla Democrazia cristiana la maggioranza assoluta.

Che si fosse registrata una brusca sterzata a destra da parte della Dc, era cosa già conosciuta. Il famoso viaggio negli Usa del presidente Alcide De Gasperi segnò l’inizio della costruzione di un muro invalicabile tra le forze democratiche che avevano lavorato fianco a fianco, nei mesi della Resistenza, per liberare l’Italia dal giogo nazifascista. Tricarico, in quegli anni, aveva un sindaco socialista, un giovane poeta di origine contadina, un poeta chiaro di pelle e dai capelli rossicci, scomparso prematuramente, che si chiamava Rocco Scotellaro. Qualche giorno dopo egli scrisse una toccante poesia. Molti di voi conoscono la nostra naturale idiosincrasia per i versi. Oggi, in questi tristi giorni di pandemia, ve la riproponiamo, in ricordo di quegli anni terribili dell’inizio della prima Repubblica dove, però, il suo Presidente si faceva rivoltare il paltò e i militanti dei partiti, per quanto affamati, sottoscrivevano prestiti in sostegno della propria formazione politica. 

 

 

POZZANGHERA NERA IL 18 APRILE

Carte abbaglianti e pozzanghere nere...

hanno pittato la luna/

sui nostri muri scalcinati!

I padroni hanno dato da mangiare

quel giorno,(si era tutti fratelli),

come nelle feste dei santi

abbiamo avuto il fuoco e la banda.

Ma è finita, è finita, è finita

quest'altra torrida festa

siamo qui soli a gridarci la vita

siamo noi soli nella tempesta.

E se ci affoga la morte

nessuno sarà con noi,

e col morbo e la cattiva sorte

nessuno sarà con noi.

I portoni ce li hanno sbarrati

si sono spalancati i burroni. 

Oggi ancora e duemila anni 

porteremo gli stessi panni. 

Noi siamo rimasti la turba 

la turba dei pezzenti,

quelli che strappano ai padroni

le maschere coi denti.

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