Giovedì, 17 Ottobre 2019 16:00

"ILLECITE COLLUSIONI": ARRESTI A POTENZA

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, su “illecite collusioni in Basilicata tra pubbliche amministrazioni, professionisti e imprenditori”, la Polizia ha eseguito tre arresti. Con le accuse, a vario titolo, di corruzione, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze illecite, sono ai domiciliari...

... un avvocato, Raffaele Mario De Bonis Cristalli, un luogotenente della Guardia di Finanza, Paolo D’Apolito, e Biagio Di Lascio, componente dello staff dell’ex governatore Marcello Pittella. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, De Bonis avrebbe versato a Di Lascio circa 25 mila euro per sbloccare una pratica della Regione Basilicata su alcuni lavori da affidare alla Cobar, società facente capo all’imprenditore pugliese, Vito Matteo Barozzi. Al luogotenente (responsabile dell’Ufficio informazioni della Guardia di Finanza), invece – secondo l’accusa – l’avvocato avrebbe versato diecimila euro per ottenere informazioni sia su indagini e attività in corso sia tratte dalle Banche dati in uso alle Fiamme Gialle. Nell’ambito dell’indagine, “ancora in pieno svolgimento” la Squadra mobile del capoluogo lucano ha effettuato anche alcune perquisizioni nei confronti di altri indagati, tra cui l’ex governatore lucano Marcello Pittella, che oggi ricopre il ruolo di consigliere regionale della Basilicata. Dalle indagini – “a cui” è specificato in un comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica di Potenza “ha egregiamente collaborato nell’acquisizione di riscontri il Nucleo di Polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo lucano”  è emerso che l’avvocato De Bonis “oltre alla normale attività di assistenza legale”  era diventato “il referente e il tramite con le Pubbliche amministrazioni di una vasta cordata di imprenditori”, tra cui il pugliese Barozzi. In particolare, l’avvocato avrebbe richiesto al geometra Biagio Di Lascio, “in virtù del suo rapporto molto stretto con Pittella”, un intervento per il pagamento alla società Cobar dei lavori effettuati per lo “Schema idrico Tronco di Acerenza”. La pratica – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – si sarebbe sbloccata dopo la dazione a Di Lascio di 25 mila euro, “asseritamente” è evidenziato nel comunicato della Procura “per sostenere la campagna elettorale di Pittella”.

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