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Domenica, 08 Settembre 2019 15:22

L'OTTO SETTEMBRE DI 76 ANNI FA...

La data dell'otto Seteembre ci ricorda una pagina difficile della storia italiana. In pieno conflitto bellico, dopo la caduta del governo Mussolini...

...(in seguito alle decisioni del 25 luglio dello stesso anno, vale a dire il 1943) e dopo i contatti segreti avviati dal generale Badoglio, arrivò il momento della sospensione delle attività belliche degli italiani contro le forze alleate angloamericane. “L'armistizio, (firmato il 3 settembre a Cassibile) fu reso pubblico alle 19:45 dell'8 settembre del 1943 dai microfoni dell'EIAR che interruppero le trasmissioni per trasmettere l'annuncio (precedentemente registrato) della voce di Badoglio che annunciava l'armistizio alla nazione. L'annuncio dell'armistizio da parte degli alleati colse del tutto impreparate e lasciò quasi prive di direttive le forze armate italiane che si trovavano impegnate nei fronti all'estero, e quelle all'interno della madrepatria: non vi erano ordini né piani, né ve ne sarebbero stati nei giorni a seguire. Il mattino successivo, di fronte alle prime notizie di un'avanzata di truppe tedesche dalla costa tirrenica verso Roma, il re, la regina, il principe ereditario, Badoglio, due ministri del Governo e alcuni generali dello stato maggiore fuggirono da Roma dirigendosi verso il sud Italia per mettersi in salvo dal pericolo di una cattura da parte tedesca. La fuga si arrestò a Brindisi che divenne per qualche mese la sede degli enti istituzionali. Mentre avveniva il totale sbandamento delle forze armate, le armate tedesche della Wehrmacht e delle SS presenti in tutta la penisola poterono far scattare l'Operazione Achse (secondo i piani già predisposti sin dal 25 luglio dopo la destituzione di Mussolini) occupando tutti i centri nevralgici del territorio nell'Italia settentrionale e centrale, fino a Roma, sbaragliando quasi ovunque l'esercito italiano: la maggior parte delle truppe fu fatta prigioniera e venne mandata nei campi di internamento in Germania, mentre il resto andava allo sbando e tentava di rientrare al proprio domicilio. Tra questi ci furono quelli che, per motivi ideologici o per opportunità, si diedero alla macchia oppure andarono a costituire i primi nuclei del movimento partigiano della resistenza italiana. Nonostante alcuni straordinari episodi di valore in patria e su fronti esteri da parte del regio esercito italiano (tra i più celebri si ricordano quelli che si conclusero con l'eccidio di Cefalonia e con quello di Coo - l'odierna Kos ndr- avvenuto dopo la Battaglia di Coo), quasi tutta la penisola cadde sotto la pronta occupazione tedesca e l'esercito venne disarmato, mentre l'intera impalcatura dello Stato cadde in sfacelo. Le Forze Armate italiane riuscirono a sconfiggere e mettere in fuga il nemico tedesco solo a Bari, in Sardegna e in Corsica (che era stata occupata dall'Italia). A Napoli, invece, fu la popolazione a mettere in fuga le truppe nazifasciste dopo una battaglia durata 4 giorni, episodio che sarebbe poi passato alla storia come le "quattro giornate di Napoli” (tratto, per comodità, da Wikipedia). Seguì, dopo qualche settimana, la sollevazione della città di Matera che, il 21 Settembre, scrisse la sua pagina di storia nella lotta al nazifascismo. Per ricordare…

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