Domenica, 10 Febbraio 2019 08:19

IL GIORNO DEL RICORDO

Il “Giorno del Ricordo” è stato istituito con una legge dello stato per ricordare il 10 febbraio di ogni anno “le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Per oltre 70 anni una pagina della storia italiana è stata inghiottita nel silenzio, annullata, cancellata. Proprio come migliaia e migliaia di persone: inghiottite, cancellate, annientate in quelle foibe della Venezia Giulia e della Dalmazia diventate il simbolo di un eccidio. È proprio lì, in quelle voragini carsiche tipiche dell'Istria, che fra il 1943 e il 1947 furono gettati dalla furia dei comunisti jugoslavi di Tito, vivi e morti, migliaia di italiani. Centinaia di migliaia di persone costrette all’esodo dalle proprie terre della Venezia Giulia e della Dalmazia. Costrette a fuggire in altre città italiane o all’estero: chi in America, chi in Australia. La memoria non è mai un risarcimento pieno. Il ricordo, oggi, è un dovere, è un monito per tutti noi perché siamo tenuti ad impedire che l'ignoranza e l'indifferenza prevalgano e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. La scuola, che è il luogo della conoscenza e dell’istruzione, ha il compito di formare i giovani per la vita, di favorire lo sviluppo del senso civico, di educarli ai valori della cittadinanza, del gusto per il lavoro, della pace, della solidarietà, dell'amicizia e del rispetto della persona nella verità. Valori universali. Conoscenza e comprensione sono le basi da cui partire per sentirsi integralmente cittadini italiani europei custodi della terra.

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