Giovedì, 27 Dicembre 2018 11:18

IL COMUNE E LA PUBBLICA MINZIONE

La vicenda dei gabinetti chimici posizionati sulla fiancata della settecentesca chiesa del Purgatorio, a Matera, merita di più di una nota di cronaca. Va da sé che si tratta di strutture mobili, da rimuovere dopo il Capodanno Rai ma... a tutto c'è un limite.

Il parallelepipedo di colore blu, con tanto di nome della ditta (Stagno, se non erriamo, forse a garantire anche l'assoluta mancanza di "perdite" enuretiche dei bagnetti), spiccava in modo invadente e ingiustificato davanti all'antico manufatto. Mentre scriviamo, forse, il pissoir dovrebbe essere già stato rimosso. Per onor di cronaca e a modestissima discolpa da parte dell'assessore e dei tecnici responsabili, vorremmo ricordare, però, che al di sotto della scalinata che porta in piazzetta Bracco esistono ancora due porte che si aprivano, guarda tu, su di un provvidenziale vespasiano, in funzione fino alla fine degli anni Settanta, consolazione degli avventori delle cantine vicine. Questo, probabilmente, avrà indotto gli zelanti garcon-pipì  comunali a ritenere opportuna quella collocazione. Per fortuna c'è stata una sollevazione cittadina e la chiesa non è più offesa dall'orinatoio blu. La prossima volta l'amministrazione materana sia più attenta, altrimenti rischia di buscarsi una pubblica minzione.

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