Martedì, 17 Luglio 2018 00:00

SULLA VISITA DEL MINISTRO DI MAIO...

L'assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Cifarelli, ha replicato "a muso duro" al leader pentastellato Luigi Di Maio che, sabato scorso a Matera, "smettendo i panni istituzionali di vice presidente del Consiglio, si è esibito in una polemica politica che la dice lunga sul doppiopesismo dei 5 Stelle, garantisti a giorni alterni". "La visita del vice premier a Matera per esplorare le opportunità che deriveranno dalla sperimentazione del 5G...

... rappresenta – ha affermato Cifarelli - un positivo riconoscimento alle attività messe in campo per potenziare la rete e le connessioni e per favorire il rafforzamento delle imprese ad alto contenuto tecnologico a Matera, prossima capitale europea della cultura. Mi pare che l' interesse mostrato con la visita rappresenti, quindi, un riconoscimento, anche alle buone attività messe in campo dal precedente governo nazionale. La tecnologia 5G è sinonimo di innovazione tecnologica, settore in cui la Regione Basilicata ha investito decine e decine di milioni di euro soprattutto per far arrivare la banda ultralarga nei 131 comuni della Basilicata e in tutte le aree industriali. Peccato però - continua l'assessore regionale - che la visita si sia trasformata in un'occasione di polemica politica, per effetto di almeno un paio di considerazioni espresse da Di Maio in qualità di portavoce del Movimento 5 Stelle. La sua richiesta di dimissioni lanciata all'indirizzo del presidente della Giunta regionale Marcello Pittella appare contraddittoria e fortemente di parte alla luce della "indulgenza", per non dire altro, manifestata nei confronti dei diversi avvisi di garanzia notificati, ad esempio, al sindaco di Roma per varie vicende. Un leader di partito, tanto più se uomo di Governo, non può usare due pesi e due misure. Ricordo a Di Maio che in Italia vige la presunzione di innocenza piuttosto che la presunzione di colpevolezza. E questo vale sia per gli iscritti al Pd che per gli amministratori del M5S. Rispetto poi alle sue dichiarazioni sulla sanità lucana, - ha concluso Cifarelli - vorrei tranquillizzare il rappresentante del M5S, ma soprattutto i lucani: la sanità lucana è in buona salute, ha i conti in ordine, vi lavorano con dedizione medici, infermieri e personale amministrativo di grande qualità che ogni giorno con impegno assicurano buoni servizi alla persona sia negli ospedali che sul territorio". “E’ arrivato il momento che Luigi Di Maio diventi adulto, assumendosi le sue responsabilità e spogliandosi dei panni da strillone di provincia. Non è più, o almeno non solo, il portavoce, o ‘capo’ del Movimento 5 stelle. Di Maio è ministro e vice presidente del Consiglio. So che solo ad immaginarlo pare assurdo, ma tant’è e per rispetto del buon senso, della verità, della Repubblica che rappresenta e della Costituzione, deve rispettarne le regole ed i principi che ogni giorno dimostra di non conoscere”. E’ quanto dichiarato dal consigliere e segretario regionale del Partito democratico, Mario Polese. “Di Maio non è più un semplice oppositore sempre in campagna elettorale ma guida, come fosse una corrente minoritaria della Lega, insieme a Salvini, l’Italia. E’ ora che se ne accorga. La sua visita – dice Polese - dà occasione per dimostrare che il Sud, con Matera in testa, può ancora ambire a essere guida reale per il rilancio del Paese, si è trasformata in una farsa in cui con il solito piglio qualunquista, demagogico e complottista ha preso la scena a scapito del senso delle istituzioni e della verità. Comprendo che avesse ben poco da raccontare, essendo questo finora il Governo più inconcludente della storia repubblicana, ma dal momento che ha deciso di visitare la città di Matera nel ruolo di ministro avrebbe dovuto avvertite le istituzioni e non solo comunicare l’arrivo attraverso i canali del proprio partito. Non si tratta semplicemente di una caduta di stile, ma dello specchio fedele di una non curanza quasi infantile unita ad un ‘doppiopesismo’, al limite dell’imbarazzo, che Luigi Di Maio dimostra nei confronti di tutto ciò che non è del suo colore”. “E’ gravissimo – continua il segretario regionale del Pd - che sbeffeggiando la Costituzione si permetta di intervenire sulla vicenda della Sanità lucana in una fase così importante e delicata dell’iter giudiziario. Di Maio entra a gamba tesa, ignorando leggi e quel principio alto e intoccabile garantito dalla nostra Costituzione che presuppone l’innocenza per ciascun cittadino italiano (tutti nessuno escluso!) fino al Terzo grado di giudizio. Si permette di giudicare il governatore Pittella, in pieno delirio elettorale, ma dimentica evidentemente che per accuse ben più gravi a Roma contro la sindaca Raggi non ha preso alcun provvedimento. Sia chiaro la Raggi è innocente per la Costituzione fino alla fine dell’iter giudiziario e dovrebbe dimettersi per ben altri motivi, quelli di una comprovata incapacità quotidiana, ma per lo stesso principio lo è assolutamente anche Marcello Pittella. A nessuno è consentito di esprimere sentenze incaute e con tanta leggerezza men che meno a un vice presidente del Consiglio dei Ministri. Non è così caro Luigi che recuperi i consensi al Sud, quelli che hai perso dopo aver venduto il nostro Paese alla Lega Nord, perché sempre tale rimane, di Salvini e Bossi. Partito che, e qui si invece si parla di sentenze passate in giudicato, deve ancora restituire agli italiani circa 50 milioni di euro”. “Il portavoce dei 5 stelle però – conclude il consigliere regionale - ha preferito come sempre la scorciatoia degli slogan, delle bugie e dei ‘comizietti’ improvvisati per cavalcare menzogne come quella dei tagli ai vitalizi che in realtà sono ‘favori’ ad amici di cordata, come Gianfranco Fini che vede addirittura aumentare il proprio emolumento. O puoi negarlo Luigi? In tutto questo l’unico taglio realmente accaduto è quello di migliaia di posti di lavoro tra cui molti lucani che proprio ieri avete sciaguratamente messo in atto salvo poi utilizzare la formula ormai tristemente nota tra i pentastellati del ‘non sapevo’ o meglio ‘fatto a nostra insaputa’. La colpa del Di Maio è sempre degli altri. In realtà si deve solo vergognare”. Anche il segretario del circolo Pd di Matera, Cosimo Muscaridola, commentando la visita del vicepremier Luigi Di Maio ha affermato: “Ha ragione Gian Luca Rospi quando, facendo sfoggio di citazioni, ricorda che il nostro tempo è limitato; è talmente limitato che la memoria non cancella le contraddizioni e le ipocrisie del parlamentare stellato venuto in piazza a farci la morale dell’onesto quando solo poco tempo fa bussava alla porta della politica lucana per ricevere incarichi e consulenze. Dovrebbe ricordare l’ingegnere le reazioni ricevute e i no davanti a quello che non si poteva o non era ammesso fare. Quante bugie nelle quattro parole spiaccicate in piazza a Matera: come si fa a dire che nessun ministro è mai venuto qui, come si fa a mentire così grossolanamente a cittadini ingannati dalle promesse di un governo che ogni giorno di contraddice da solo? E quanto giustizialismo a buon prezzo nelle parole di Di Maio, evidentemente influenzato dal suo collega della lega razzista, manettaro e forcaiolo, nel pronunciare sentenze sommarie a casa degli altri e non vedere quello che succede a Roma o Torino. Colpisce - aggiunge Muscaridola - la disonestà politica che porta Di Maio a dimenticare completamente lo sforzo di investimento che il passato governo (quello che Rospi appoggiava con orgoglio) ha fatto qui, dal 5 G al patto per il Sud. È finita la campagna elettorale Di Maio ! Da uomo delle istituzioni vuoi spiegare a noi tutti a che titolo sei venuto a Matera? Come leader del tuo partito o come ministro e vicepremier? Cosa hai fatto in piazza, un comizio dei 5 stelle? Una tappa del tuo tour pagato da chi? Dallo Stato ovvero da noi tutti? Perché non l’hai chiarito tu che predichi la trasparenza? Noi - conclude Muscaridola - abbiamo rispetto delle istituzioni e della volontà popolare. Ma lascia stare la fanfara del qualunquismo, abbi tu rispetto della storia fatta di lacrime e sangue di questo Paese e della nostra città. Matera Ha saputo resistere con fierezza ad anni bui. E saprà riconoscere chi vorrebbe appropriarsi dei suoi risultati, senza averne mai partecipato alla costruzione. Saprà distinguere chi soffia sul tempo delle nostre incertezze e delle nostre paure per placarle con promesse vuote e con un’incompetenza che può fare solo disastri”.
Anche la "Lega-Salvini premier" ha emesso un comunicato critico nei riguardi delle parole del ministro Di Maio. "“Liberare e andare a governare la Basilicata con persone competenti, capaci e un programma serio, questo il messaggio che come Lega stiamo cercando di trasmettere ai lucani. L’ intervento di Di Maio a Matera è sembrato fuori tema rispetto ai reali problemi che impantanano la Basilicata. Abbiamo ascoltato solo frasi e slogan pubblicitari stile Cetto La Qualunque che non appassionano più i cittadini i quali hanno bisogno di risposte e idee concrete, che funzionino, che portino a creare lavoro e non misure assistenzialistiche. Tanti lucani hanno fatto sacrifici, sudato sette camicie per raggranellare due spicci, e questo non deve essere una discriminazione, anzi un esempio da seguire per tutti. Deve passare il messaggio che con il lavoro, la costanza, la professionalità si va avanti. Abbiamo costruito un contratto di governo nazionale con i M5S ma in Basilicata la musica è diversa. Vi è un sistema elettorale maggioritario e i nostri interlocutori principali sono il centro destra e liste civiche che sposeranno il credo della Lega. Onore ai grillini che come la Lega vorrebbero sconfiggere le lobby di potere in Basilicata che fanno capo alla sinistra e al PD, ma servono proposte serie e non bisogna trattare i lucani come bambini, questa l’ impressione a sentire le parole di Di Maio dal palco, a cui regalare quattro caramelle per ottenere consenso”.

Letto 259 volte