Venerdì, 16 Marzo 2018 09:00

NON DIMENTICARE MORO E LA SUA SCORTA

Oggi cade l'anniversario del rapimento di Aldo Moro, poi ritrovato ammazzato in via Caetani, a Roma. Successe quaranta anni fa, dopo un lungo sequestro e l'uccisione degli uomini della scorta. La sensazione di tantissimi fu quella che, dietro le motivazioni di tipo "rivoluzionario" delle Brigate Rosse, si nascondesse altro. Eravamo ai tempi del cosiddetto "compromesso storico" che vedeva insieme, nel superiore interesse dell'Italia, convergere su posizioni comuni e non contrapposte...

...la Democrazia Cristiana, il Partito comunista e il Partito socialista . La condanna del gesto fu unanime. Con particolare decisione si espresse la direzione del Pci, ma anche la Dc fu altrettanto decisa, anche se molti osservatori videro, nella morte di Aldo Moro, l'auspicata fine dell'intesa con i comunisti italiani e il ripristino delle contrapposizioni all'interno dell'arco costituzionale del Parlamento. In una delle ultime lettere dalla prigionia lo statista scrisse: “Il mio sangue ricadrà su di voi, sul partito, sul Paese. Chiedo che ai miei funerali non partecipino né Autorità dello Stato, né uomini di partito. Chiedo di essere seguito dai pochi che mi hanno voluto veramente bene e sono degni di accompagnarmi con la loro preghiera e con il loro amore”. Aldo Moro e la sua scorta. Difensori della democrazia, del dialogo anche e soprattuto con gli avversari politici, della vita civile di questa Nazione.

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