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Mercoledì, 01 Aprile 2009 00:00

"MA INDOVE ABITATE?"

Non vogliamo essere offensivi, né tanto meno rigirare il coltello nella ferita ma, davvero, c’è da chiedere al Pd lucano, come dicono a Roma, “Ma indove abitate?”. I segnali di una “secessione” c’erano tutti e nessuno ha preso in considerazione la cosa, per lo meno, nella giusta direzione, che sarebbe stata quella di arginare la “diaspora”di Roberto Falotico e della sua gente. Di parlarne se ne era parlato, tanto che una esponente femminile del Pd che aveva provato a porre la cosa in modo duro, attribuendo al Gotha lucano la masochistica intenzione di voler perdere le elezioni, era stata allontanata in malo modo nel corso di una riunione, salvo poi l’allontanatore colto a esternare pubblici segni di pentimento per il comportamento scorretto e villano...
"MA INDOVE ABITATE?"
 
Non vogliamo essere offensivi, né tanto meno rigirare il coltello nella ferita ma, davvero, c’è da chiedere al Pd lucano, come dicono a Roma, “Ma indove abitate?”. I segnali di una “secessione” c’erano tutti e nessuno ha preso in considerazione la cosa, per lo meno, nella giusta direzione, che sarebbe stata quella di arginare la “diaspora”di Roberto Falotico e della sua gente. Di parlarne se ne era parlato, tanto che una esponente femminile del Pd che aveva provato a porre la cosa in modo duro, attribuendo al Gotha lucano la masochistica intenzione di voler perdere le elezioni, era stata allontanata in malo modo nel corso di una riunione, salvo poi l’allontanatore colto a esternare pubblici segni di pentimento per il comportamento scorretto e villano (e soprattutto impolitico) tenuto in quell’occasione. Resta, in ogni caso, lo scottante problema della tribù faloticense, in viaggio da sola verso le terre “calde” delle elezioni, in una formazione che si chiamerà DeC, nel senso di Democratici e Cristiani. Fa bene il segretario regionale del Pd Piero Lacorazza ad adombrare l’ipotesi di uno strumentale tentativo di riavvio della “interlocuzione politica”, ma non basta. Già, perché mille e cinquecento elettori moltiplicato per tre (numero minimo di apporto di voti di un singolo) totalizza un’emorragia di quattromila e cinquecento consensi e, secondo i soliti bene informati, potrebbero aggiungersene altri e non solo dei seguaci del già assessore regionale lucano all’agricoltura. Il segretario, cercando di evitare di rimanere col classico cerino acceso in mano, non si è accorto che rischia di ustionarsi seriamente, dato che è quasi seduto sul falò(tico). Contento lui…
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