Giovedì, 23 Novembre 2017 00:00

I LAVORI POMERIDIANI DEL CONSIGLIO LUCANO DI AVANTIERI

Alla ripresa dei lavori, l'Aula ha approvato una proposta di legge relativa alla "Fibromialgia e encefalomielite mialgica benigna quali patologie rare" su iniziativa dei consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Spada e Miranda Castelgrande (Pd). Successivamente, durante una votazione sulla proposta di legge relativa alla “Istituzione della banca del latte umano donato della Basilicata”, la seduta è stata sciolta per l’assenza del numero legale.

 

“Per i malati di sindrome da fatica cronica e di fibromialgia – si legge nel dispositivo - non c’è esenzione dal ticket, non ci sono permessi per malattia e spesso non c’è il riconoscimento dell’invalidità. Eppure i soggetti affetti da tali patologie soffrono molto: disfunzioni immunitarie, faringite, problemi gastro - intestinali, oscillazioni pressorie, nausea, vertigini, palpitazioni, ipotensione, disfunzioni vescicali, fascicolazioni, emicranie, tachicardia, dolore muscolare cronico diffuso e astenia sono solo alcuni dei sintomi”. Previsti percorsi tesi a migliorare l’educazione sanitaria della popolazione, del soggetto affetto da fibromialgia e da encefalomielite mialgica benigna e della sua famiglia, a provvedere alla formazione e all’aggiornamento professionali dei medici di assistenza primaria, a sostenere campagne di sensibilizzazione al fine di contribuire ad aumentare la consapevolezza della malattia e favorire l’accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni. La Giunta regionale dovrà inoltre definire entro 120 giorni i provvedimenti per far fronte alla elettrosensibilità, patologia rara già riconosciuta.

Il Consiglio regionale ha approvato, poi, all’unanimità una mozione proposta dai consiglieri del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri e Gianni Perrino, con la quale si impegna la Giunta “ad impugnare innanzi al Consiglio di Stato la sentenza del Tar Basilicata n. 387 pubblicata il 26 maggio 2017 relativa al permesso di ricerca denominato ‘Masseria La Rocca’”, che riguarda un’area ricadente nei territori di Potenza e Brindisi di Montagna. Dopo l’analoga mozione approvata dal Consiglio regionale il 20 dicembre 2016 su proposta del M5s, ed il conseguente diniego della Regione al rilascio dell’intesa per il conferimento dei titoli minerari, il Tar aveva annullato il relativo provvedimento della Giunta regionale (Dgr n. 1528/2016), ritenendo che si limitasse a recepire acriticamente un verbale della Conferenza permanente delle Autonomie e una delibera del Consiglio comunale di Brindisi di Montagna, che in precedenza si era espresso per il diniego. “La giurisprudenza del Consiglio di Stato – si legge nel documento – appare fornire fondate e concrete prospettive di poter addivenire ad approdi opposti rispetto a quelli del giudice di prime cure; in particolare, in merito alla tutela dell’ambiente e del paesaggio rispetto alle ricerche di giacimenti di idrocarburi, il Consiglio di Stato, richiamando la giurisprudenza della Corte costituzionale, segnala che ambiente e paesaggio sono concetti fortemente compenetrati, al punto che il secondo costituisce l’aspetto visibile del primo”. Nel breve dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti il consigliere Perrino e l’assessore all’Ambiente Pietrantuono.

L’Aula ha anche approvato all’unanimità una mozione proposta dal consigliere Santarsiero e sottoscritta da Giuzio (Pd), Mollica (Udc), Bochicchio (Psi), Soranno (Pp) e Romaniello (Gm) che esprime “piena solidarietà” ai lavoratori precari dell’area di ricerca di Potenza, che hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, ed impegna il presidente e la Giunta regionale “a porre in essere tutte le azioni necessarie presso i competenti organi governativi affinché la previsione legislativa di cui all’art. 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo n. 75/2017 (Legge Madia) trovi piena attuazione anche per loro”. Con il documento (emendamento Romaniello), si impegna inoltre al Giunta “a fare una ricognizione sui precari regionali e a riferire al Consiglio sulla eventuale applicazione della legge Madia”. “Il Consiglio nazionale delle ricerche – si legge nel documento – conta circa 4.500 unità di personale precario rappresentativo di circa il 40 per cento della forza lavoro complessiva che contribuisce con passione, dedizione e competenza allo svolgimento delle attività dell’ente. Di queste 1.358 hanno già maturato i requisiti richiesti dalla legge Madia per la stabilizzazione. Tali unità potrebbero salire a 2.634 qualora la circolare esplicativa del Dipartimento Funzione pubblica, ancora in via di definizione, includa gli assegnisti di ricerca e i lavoratori a tempo determinato a chiamata diretta fra gli aventi diritto. L’area di ricerca di Potenza, a cui afferiscono l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale, l’Istituto per i beni archeologici e monumentali e l’Istituto di struttura per la materia, conta 86 lavoratori a tempo indeterminato e 53 lavoratori precari, di cui 31 titolari di contratto a tempo determinato e 22 di contratti atipici (assegni di ricerca e altre forme contrattuali). Di questi 53 lavoratori 37 collaborano a diverso titolo con il Cnr da più di dieci anni, tuttavia solo 17 di essi potrebbero sin d’ora accedere al percorso di stabilizzazione”. “Solleciterò l’ufficio personale affinché venga fatta una mappatura dei numeri e della platea dei precari aventi diritto alla stabilizzazione secondo la legge Madia: una volta operata una valutazione si potrà portare l’argomento in discussione in Consiglio regionale, in modo da poter consegnare in un successivo momento alla Giunta un indirizzo operativo su possibili stabilizzazioni”. Lo ha detto ieri, nella seduta del Consiglio regionale, il governatore Marcello Pittella, intervenendo alla discussione su una mozione presentata dal consigliere regionale Vito Santarsiero (Pd) sui precari del Cnr della Basilicata.

Il massimo consesso lucano ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Pd, Psi, Udc, Pp e Pace del Gm, 5 voti contrari di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi e 1 astensione di Romaniello del Gm) un disegno di legge della Giunta che prevede interventi in materia di sanità. Con il provvedimento si intende attivare, a partire dal 2018, un ulteriore presidio territoriale, in aggiunta al presidio ospedaliero presso l’Azienda ospedaliera San Carlo, di un hospice territoriale che persegua l’obiettivo di spostare il baricentro delle cure palliative e della terapia del dolore dall’ospedale, cui vengono demandati i casi più complessi, al territorio, usufruendo della struttura già realizzata in Val d’Agri nel Comune di Viggiano. Si prevede, inoltre, di attivare uno specifico punto territoriale di hospice pediatrico presso la struttura già realizzata e pienamente fruibile nel Comune di Lauria, che assicuri risposte residenziali, alternative al modello di ospedale per acuti, tali per cui, in caso di necessità diagnostica e/o terapeutica, il bambino e la famiglia vengano accolti in continuità di cura, di riferimento, di obiettivi e di scelte con i vari referenti della rete regionale. La sperimentazione gestionale viene affidata all’Ant nazionale e alla Fondazione Maruzza Lefbvre D’Ovidio Onlus nell’ambito del progetto nazionale “Bambino” realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute. Il disegno di legge prevede anche l’eliminazione del limite percentuale del 30% per l’acquisto di prestazioni aggiuntive da utilizzarsi nel settore dell’emergenza urgenza per tener conto del potenziamento in atto del servizio emergenza urgenza 118 ove è stato attivato anche il volo notturno del servizio delle eliambulanze. Si prevede inoltre una più razionale distribuzione delle risorse a suo tempo assegnate per la realizzazione del polo multispecialistico riabilitativo di Maratea. In particolare si prevede un loro utilizzo non solo per la realizzazione della struttura sanitaria riabilitativa di Maratea ma anche per le ulteriori strutture della rete delle attività di riabilitazione sul territorio dell’Azienda sanitaria locale Asp di Potenza. Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Romaniello (Gm), Napoli (Pdl-Fi), Giuzio e Lacorazza (Pd), Rosa (Lb-Fdi) e il presidente della Regione Pittella.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla “Promozione delle terapie, dell’educazione e delle attività assistite con gli animali”, di iniziativa dei consiglieri Miranda Castelgrande, Robortella, Spada, Polese (Pd), Napoli (Pdl-Fi), Bradascio (Pp), Galante (Ri), Rosa (Lb-Fdi), Mollica (Udc) e Pietrantuono (Psi). Il testo normativo nel “riconoscere la validità e l’importanza delle attività e delle terapie assistite con gli animali finalizzate al miglioramento della qualità della vita di varie categorie di utenti”, stabilisce gli ambiti applicativi, le modalità di intervento ed i parametri strutturali e professionali da adottare per regolamentare gli interventi e garantire la sicurezza dei fruitori e il benessere e la salute degli animali coinvolti. Per l’attuazione della legge è previsto uno stanziamento di 150 mila euro per ciascun esercizio finanziario del triennio 2017/2019. Un ordine del giorno collegato alla legge, proposto da Napoli (Pdl-Fi) ed approvato a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Udc, M5s, Pdl-Fi, Gm, Lb-Fdi e Pp e 1 astensione di Giuzio del Pd) impegna la Giunta “a promuovere un progetto, in via sperimentale, negli hospice del territorio lucano, al fine di avviare una buona pratica che potrà, successivamente, ripetersi in altri ambiti e contesti. Il suddetto progetto dovrà essere supportato attraverso la collaborazione ed un protocollo di intesa da sottoscrivere con realtà e strutture che hanno da tempo avviato un percorso di Pet therapy con risultati ben delineati”.
Successivamente, durante una votazione sulla proposta di legge relativa alla “Istituzione della banca del latte umano donato della Basilicata”, di iniziativa dei consiglieri Polese, Cifarelli e Giuzio (Pd), la seduta è stata sciolta per l’assenza del numero legale (al momento del voto erano presenti in Aula i consiglieri Castelluccio, Lacorazza, Leggieri, Miranda Castelgrande, Napoli, Perrino, Pittella, Romaniello, Santarsiero e Soranno).

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