Martedì, 18 Ottobre 2016 02:11

CI HA LASCIATO UNA GOCCIA...

È morto, all'età di novant'anni Kengiro Azuma, scultore giapponese adottato da Milano e autore dell'opera MU-141, la vita infinita, la scultura bronzea alta quattro metri inaugurata un anno fa nel piazzale del cimitero Monumentale. Sua la celeberrima "Goccia" a Matera, città che gli dedicò un'ampia antologica nei Sassi.

Lo studio nel quartiere Bovisa, l'amore per la città e la venerazione per il suo maestro all'Accademia di Brera, del quale diventò poi assistente. "Erano gli anni Cinquanta, tutti i miei amici e colleghi volevano andare a Parigi, ma io sentivo che l'Italia era più moderna", aveva raccontato a Repubblica. "Avevo visto in quei giorni, su un depliant che girava alla facoltà d'arte di Tokyo, una scultura di Marino Marini e ne rimasi affascinato. Volevo conoscerlo, volevo imparare da lui. E lui stava qui, a Milano. Tutti mi dissero che ero pazzo, che sbagliavo, che dovevo scegliere Firenze o Roma, città d'arte più famose. Ma ero testardo. E ho indovinato". "Ho chiamato mio figlio Ambrogio in omaggio a Milano e mia figlia Mami unendo le due prime sillabe di Marino Marini, mio maestro di scultura a Brera, e di Milano".  In questi giorni, quella di Matera, più che una goccia è una lacrima...


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