Sabato, 03 Gennaio 2009 00:00

PDL: ABOLIAMO ACQUA SPA

Il capogruppo di “Forza Italia verso il Pdl” in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, ha depositato un progetto di legge per la messa in liquidazione di Acqua spa. “Il centro destra ha da sempre denunciato la inutilità di tale società – spiega Pagliuca - sostenendo che la Regione avrebbe dovuto intessere ben altre relazioni con i governi per gestire al meglio un problema così delicato come quello delle risorse idriche e per l’interesse generale. E’ stato questo il motivo per cui non ha mai accettato di voler far parte di nessuno degli organi di gestione e di vigilanza che pure la legge assegna all’opposizione. Dopo gli oltre 6 anni di gestione e le ingenti risorse sprecate per tenere in vita questa società inutile...

PDL: ABOLIAMO ACQUA SPA

Il capogruppo di “Forza Italia verso il Pdl” in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, ha depositato un progetto di legge per la messa in liquidazione di Acqua spa. “Il centro destra ha da sempre denunciato la inutilità di tale società – spiega Pagliuca - sostenendo che la Regione avrebbe dovuto intessere ben altre relazioni con i governi per gestire al meglio un problema così delicato come quello delle risorse idriche e per l’interesse generale. E’ stato questo il motivo per cui non ha mai accettato di voler far parte di nessuno degli organi di gestione e di vigilanza che pure la legge assegna all’opposizione. Dopo gli oltre 6 anni di gestione e le ingenti risorse sprecate per tenere in vita questa società inutile, alla luce delle novità legislative nazionali e di fronte all’inerzia di chi ci governa, tutto preso a gestire i posizionamenti della classe dirigente, il progetto di legge presentato di messa in liquidazione della società, è la risposta che l’opposizione intende dare per offrire un contributo reale alla collettività”. Pagliuca ricorda che “la legge regionale n. 21 ha inteso regolamentare l’esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico ed ha individuato in Acqua spa il suo braccio operativo. L’obiettivo di tale istituzione era quello di recuperare la gestione degli invasi regionali di stoccaggio dell’acqua a fronte delle incertezze economiche che investivano l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (Eipli). Dal 2002, anno della istituzione di Acqua spa, ad oggi (2008) la stessa società non ha gestito alcun invaso e gli obiettivi per cui è stata costituita non sono, nemmeno in prospettiva, perseguibili. I recenti provvedimenti del governo, che rendono operativo quanto previsto al comma 1055 della finanziaria 2007 (risanamento e successiva trasformazione dell’Eipli in società pubblica con partecipazione statale e delle Regioni interessate: Puglia, Basilicata e Campania), rendono inutile la strategia posta in campo dalla Regione Basilicata. Tali provvedimenti, infatti, hanno inteso rilanciare il ruolo dell’Eipli, seppur in forma commissariale fino al 2010, per poi assicurarne il funzionamento ordinario attraverso l’applicazione della tariffa ‘all’ingrosso’ dell’acqua, stabilita dalle Regioni Basilicata e Puglia ai sensi dell’art. 17 della Legge Galli”. “Acqua spa – prosegue Pagliuca - è una società che incide sulle casse regionali senza poter svolgere il ruolo per cui è stata costituita. Nei circa 6 anni di attività, la collettività ha sostenuto il carico di circa 500 mila euro all’anno spesi solo per pagare le indennità degli organi collegiali a cui devono aggiungersi i circa 220 mila euro annui per il direttore generale e qualche convenzionato precario. Il totale degli oneri sostenuti sino ad oggi per tenere in vita questa società ammonta a circa 4,5 milioni di euro”. A parere di Pagliuca anche l’appalto della conturizzazione, affidato ad Acqua spa, “rappresenta una forzatura messa in campo solo per assicurare alla società l’8 per cento del valore dell’opera, previsto dalla legge, per la direzione lavori e le spese generali, che ammonta a circa 4 milioni di euro. Acqua spa, non avendo alcuna struttura interna capace di assolvere a tali compiti, ha dovuto esternalizzare tali incombenze alla Sogesid contribuendo a costruire un sistema a scatole cinesi difficilmente comprensibile. Non si capisce per quale motivo la Regione Basilicata ha inteso affidare ad Acqua spa, società vuota, un appalto che per sua natura ha poco a che vedere con la gestione degli invasi e molto con le gestioni proprie di Acquedotto lucano o con le competenze dei Dipartimenti regionali”. “Anche la programmata attività di formazione per circa 25 giovani da affiancare gia nella fase di realizzazione dell’appalto in parola – conclude Pagliuca - non è tollerabile se non attraverso l’utilizzo di procedure trasparenti di selezione. In una terra come la nostra sempre più afflitta dal dramma della disoccupazione e dell’emigrazione, i metodi della scelta clientelare messi in campo attraverso il sistema degli interinali o delle società di formazione, non sono tollerabili”.

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