Martedì, 16 Dicembre 2008 00:00

SCARPE DA LANCIO

Lasciamo da parte le amenità lucane (per prima, quella della firma di un trapassato per la richiesta di abolizione del cosiddetto lodo Alfano, per seconda la restituzione “spontanea”della delega al turismo da parte del vice sindaco di Matera nelle mani del primo cittadino, perché “troppo gravato” dagli impegni), per dare spazio alle calzature. Una scarpa, oltre che servire a proteggere i piedi nelle migliaia di passi che si danno al giorno, può diventare un oggetto di pratica sportiva. Dopo un suo lontano utilizzo politico come martello (ricordate il presidente sovietico Nikita Krusciov alle Nazioni Unite?), abbiamo appreso che, se ben bilanciata, può essere scagliata a una buona distanza e perfino raggiungere il bersaglio.
SCARPE DA LANCIO
 
Lasciamo da parte le amenità lucane (per prima, quella della firma di un trapassato per la richiesta di abolizione del cosiddetto lodo Alfano, per seconda la restituzione “spontanea”della delega al turismo da parte del vice sindaco di Matera nelle mani del primo cittadino, perché “troppo gravato” dagli impegni), per dare spazio alle calzature. Una scarpa, oltre che servire a proteggere i piedi nelle migliaia di passi che si danno al giorno, può diventare un oggetto di pratica sportiva. Dopo un suo lontano utilizzo politico come martello (ricordate il presidente sovietico Nikita Krusciov alle Nazioni Unite?), abbiamo appreso che, se ben bilanciata, può essere scagliata a una buona distanza e perfino raggiungere il bersaglio. Ce ne ha dato un eloquente esempio un giornalista iracheno che ha cercato di colpire, lanciando le sue scarpe, il presidente degli Usa George W. Bush. La direzione era giusta, la traiettoria pure, ma l’uomo di penna non ha fatto il conto con la prontezza di riflessi del primo cittadino d’America, che ha prontamente scansato i due “proietti”. Risultato: il lanciatore è stato arrestato, rischia sette anni di carcere ma aperto una nuova “intifada”, fatta di calzature più o meno puzzolenti e di leader locali, nazionali e internazionali possibili bersagli di un cocente affronto. Saremmo per caldeggiare la pratica. In fin dei conti è molto meglio degli attentatori kamikaze e delle bombe antiuomo. Il bersaglio è colpito dal ridicolo e il danno è limitato.
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