Martedì, 09 Dicembre 2008 00:00

E L' AREA BARILLA?

Riceviamo dall’associazione Città Plurale di Matera e pubblichiamo Ancora una volta assistiamo all’ennesimo annuncio senza nulla di concreto, senza che venga avanzata una proposta che possa far sorgere un interesse e far scaturire un confronto. E’ a tutti noto che l’area Barilla di Matera fa gola agli interessi speculativi, a coloro che non hanno mai avuto a cuore le sorti di una città patrimonio dell’Unesco.La comunicazione a mezzo conferenza stampa, se pur importante, è assolutamente insufficiente, occorre confrontarsi, occorre partecipazione, perché solo in questo modo si potranno affrontare e risolvere i problemi che oramai assediano la nostra città. Purtroppo per l’attuale amministrazione la partecipazione è solo un optional...
E L' AREA BARILLA?
Riceviamo dall’associazione Città Plurale di Matera e pubblichiamo
 
Ancora una volta assistiamo all’ennesimo annuncio senza nulla di concreto, senza che venga avanzata una proposta che possa far sorgere un interesse e far scaturire un confronto. E’ a tutti noto che l’area Barilla  di Matera fa gola agli interessi speculativi, a coloro che non hanno mai avuto a cuore le sorti di una città patrimonio dell’Unesco.La comunicazione a mezzo conferenza stampa, se pur importante, è assolutamente insufficiente, occorre confrontarsi, occorre partecipazione, perché solo in questo modo si potranno affrontare e risolvere i problemi che oramai assediano la nostra città. Purtroppo per l’attuale amministrazione la partecipazione è solo un optional, e questo è un dato di fatto inconfutabile. Vige un silenzio assordante, rotto di tanto in tanto da qualche annuncio spot. Che senso ha affermare la destinazione pubblica del sito della ex Barilla e poi aggiungere che non si può dire altro perché la proprietà è privata? Quando si fanno delle affermazioni, soprattutto quando è un’amministrazione a farle, queste dovrebbero essere supportate da elementi concreti, da iniziative già messe in campo per raggiungere l’obiettivo proclamato. Invece nulla, tutto è da venire. E speriamo bene. Noi riteniamo che il sito della Barilla, come quello del mulino Alvino, come altri, bisogna lasciarle come aree bianche e non inserite nel regolamento urbanistico. L’importanza dei luoghi, la loro collocazione strategica e paesaggistica, richiede che essi vengano trattati attraverso lo strumento del Piano strutturale con un confronto a tutto campo e trasparente. Noi, come altri, abbiamo le idee abbastanza chiare su cosa bisogna fare per riqualificare la nostra città. Sapevamo ciò voleva la precedente amministrazione sui luoghi citati e non solo, e l’abbiamo contrastata e bloccata in alcune scelte. Dell’attuale amministrazione, invece, non conosciamo nulla, la città non conosce nulla. Del Regolamento Urbanistico, del concorso di idee di Piazza della Visitazione, degli ipogei di piazza V. Veneto, di Sant’Agostino, del giardino Porcari, del progetto di città in generale, non abbiamo modo di conoscere il pensiero degli attuali amministratori e della maggioranza che la sostiene. Siamo in una situazione di forte criticità. O la città è in grado di compiere scelte condivise, raccogliendo i contributi di tutti gli attori che rappresentano l’articolazione dell’intera società materana, o la città rischia di andare in pezzi. Altro che candidatura a città europea della cultura. Anche questo è un altro annuncio spot. Qual è il progetto? Quali gli strumenti e il percorso per iniziare questo cammino verso il 2019? Torneremo nei prossimi giorni su questo punto. In tutta Europa si diffondono iniziative di urbanistica partecipata: nei luoghi e nelle città più sensibili alla cultura del paesaggio urbano si diffondono laboratori, seminari, tavole di discussione; si interrogano bambini, anziani, coppie, sulla città che vorrebbero. Nella nostra città, una delle città più belle al mondo, tutto rimane nelle nebbie, indecifrabile e incomprensibile. Rimaniamo in attesa di qualche segno di vita.
 
Letto 253 volte