Giovedì, 04 Dicembre 2008 00:00

NON LIQUET

Non liquet, ovvero non si scioglie. Così dicevano i giudici romani quando un caso non arrivava a soluzione, quando cioè il nodo non si scioglieva. L’espressione si adatta appieno alla vicenda, ancora in corso, della crisi regionale in seno alla giunta, alla maggioranza di centrosinistra e al PD lucano. Tanto per incominciare, non riusciamo a capire come mai, di fronte a una lettera di dimissioni presentata da Vincenzo Folino, uno degli assessori che fino a sette giorni fa era considerato uno dei più attivi (ma anche uno degli interpreti autentici della “linea” piddina - pidiessina), nessuno abbia sentito la necessità di rifiutarle o, quanto meno, di provarci. La celerità nell’accettare la decisione foliniana è sembrata come minimo inopportuna...
NON LIQUET
 
Non liquet, ovvero non si scioglie. Così dicevano i giudici romani quando un caso non arrivava a soluzione, quando cioè il nodo non si scioglieva. L’espressione si adatta appieno alla vicenda, ancora in corso, della crisi regionale in seno alla giunta, alla maggioranza di centrosinistra e al PD lucano. Tanto per incominciare, non riusciamo a capire come mai, di fronte a una lettera di dimissioni presentata da Vincenzo Folino, uno degli assessori che fino a sette giorni fa era considerato uno dei più attivi (ma anche uno degli interpreti autentici della “linea” piddina - pidiessina), nessuno abbia sentito la necessità di rifiutarle o, quanto meno, di provarci. La celerità nell’accettare la decisione foliniana è sembrata come minimo inopportuna, se non sospetta. Un altro motivo di perplessità proviene dal fatto che il primo documento redatto dal Pd non aveva, in alcuna sua parte, nemmeno una riga di riferimento all’operato dell’ ex segretario regionale del Ds. Un fatto davvero unusual, come dicono gli inglesi, dal momento che nei partiti di tutto il mondo non si tralascia mai di ringraziare chi “esce” per il lavoro e l’impegno profuso nel suo mandato. La cosa è sembrata di una enorme evidenza, tanto che lo stesso segretario regionale Pd Piero Lacorazza ha fatto ammenda allo svarione, aumentando però sospetti e innescando inevitabili dietrologie. Certo è che, quella che appariva come la persona più in vista del centrosinistra è diventata, nel giro di pochi giorni, una sorta di “episodio” da dimenticare. Alla faccia della riconoscenza. Oggi, a pochi minuti dalla seconda riunione dell’ufficio di segreteria del Partito democratico lucano (convocato per domani) e a poche ore dalla convocazione straordinaria del Consiglio regionale con il solo argomento della crisi all’ordine del giorno, non sembra che tutti i nodi siano stati sciolti, fatta eccezione per la sospensione dell’occupazione dell’aula da parte dei consiglieri del Pdl. No, amici cari, il tutto non liquet davvero!
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