Sabato, 22 Novembre 2008 00:00

UNA PDL SULLE PATOLOGIE TUMORALI

Si è svolta, di recente, nella sede del Consiglio regionale della Basilicata, la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare “Provvidenze a favore di soggetti residenti in Basilicata affetti da patologie tumorali, sottoposti a terapie fuori regione e solo in ambito nazionale”. All’incontro sono intervenuti la consigliera regionale dell’ Alleanza dei democratici di Centro, Rosa Mastrosimone, ed i firmatari della pdl: Bartolomeo Silvestri, Maria Paola Schiuma, Maria Lapolla, Alessandra Pugliese, Carmela Roberta Cerone. L’iniziativa prende spunto da una precedente proposta di legge presentata dalla consigliera Mastrosimone che, però, ha visto interrotto il suo iter procedurale.

UNA PDL SULLE PATOLOGIE TUMORALI

 

Si è svolta, di recente, nella sede del Consiglio regionale della Basilicata, la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare “Provvidenze a favore di soggetti residenti in Basilicata affetti da patologie tumorali, sottoposti a terapie fuori regione e solo in ambito nazionale”. All’incontro sono intervenuti la consigliera regionale dell’ Alleanza dei democratici di Centro, Rosa Mastrosimone, ed i firmatari della pdl: Bartolomeo Silvestri, Maria Paola Schiuma, Maria Lapolla, Alessandra Pugliese, Carmela Roberta Cerone. L’iniziativa prende spunto da una precedente proposta di legge presentata dalla consigliera Mastrosimone che, però, ha visto interrotto il suo iter procedurale. Mastrosimone nel dirsi soddisfatta che “la sua proposta ha avuto ampio riscontro nella società civile”, ha sottolineato come “trattandosi di un problema condiviso, e lo dimostrano le migliaia di firme raccolte, il tema oggetto del suo provvedimento non era suggerito da esigenze personali, tantomeno politiche, ma semplicemente dalla necessità di dare risposte concrete al bisogno di alcuni cittadini nella condizione di dover trovare il giusto conforto non solo in senso economico”. Il dottor Bartolomeo Silvestri, primo proponente, ha rimarcato che “la necessità di avere l’assistenza di un familiare da parte di pazienti fragili come, ad esempio, anziani e bambini, non nasce solo dalla opportunità di avere garantite le necessità della vita quotidiana, ma anche e soprattutto, dal bisogno di avere un sostegno psicologico che è noto avere un effetto aggiuntivo fondamentale alla terapia medica nel determinare il successo del processo di guarigione del paziente”. “Questo aspetto – ha precisato Silvestri – nasce dal concetto ormai acquisito del superamento della cura di organo per giungere alla cura della persona. Il malato deve essere al centro del processo assistenziale, non solo con le patologie spesso multiple di cui è portatore, ma anche con le problematiche connesse che attengono la sfera psicologica, si pensi ai tanti casi di depressione che accompagnano la patologia. La presenza di un familiare nel momento di cura presso le strutture specialistiche può fornire allo stesso anche importanti elementi per la gestione della patologia sul territorio e nell’ambito nella famiglia, in particolare, con la preziosa collaborazione dei servizi assistenziali territoriali. Il tutto finalizzato ad evitare inutili ospedalizzazioni, spostando l’asse di intervento nei confronti della cronicità dall’ospedale verso il territorio”. La proposta di legge si inserisce, quindi, nel più generale problema della salute nei suoi diversi aspetti relativi alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da gravi patologie, quali quelle tumorali, che negli ultimi tempi hanno trovato anche nella nostra regione, soprattutto con il riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di natura pubblica (Irccs) al Crob di Rionero, un notevole miglioramento qualitativo che pone il paziente non più nella stretta necessità di recarsi fuori regione. “Partendo da tale constatazione - hanno spiegato i promotori dell’iniziativa - ci si è resi conto, già nella fase di raccolta delle firme, dell’esigenza di rivolgere il sostegno previsto dal provvedimento di legge anche a coloro i quali si rivolgono a strutture regionali e che, comunque, si trovano nella condizione di essere accompagnati ed accuditi nel momento post - terapeutico non avendo l’autonomia temporanea gestionale della propria esistenza”. “L’aspetto economico concernente anche i limiti di reddito per l’accesso al sostegno – hanno anche precisato i firmatari – è stata demandata a chi dovrà poi stabilire la capacità di spesa, essendo il compito essenziale del proponenti di carattere essenzialmente sociale ed essendo la loro attenzione rivolta principalmente al paziente ed alla malattia”. “Si è inteso risolvere la problematica legata al trasferimento anche in regione per una patologia che può comportare un’assistenza costante nel corso dell’intera vita del paziente nel pieno rispetto della tutela della salute così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione e tenendo ben presente – hanno affermato i presenti – il fatto che la Regione Basilicata ha sempre attuato politiche mirate sotto l’aspetto socio-sanitario”.

 

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