Venerdì, 14 Novembre 2008 00:00

TUTTI SOMARI?

Francamente non ci convince. L’esito della prova scritta per l’assunzione di un chimico all’Acquedotto lucano (ne hanno parlato tutti, sottolineando, per lo meno, l’enormità mediatica della cosa) ha visto essere ammessa alla successiva prova orale solo un candidato (meglio, una candidata, con aggiunto merito per l’appartenenza di genere) su ben sessantatre che partecipavano alla prova. Il pedigree dei commissari d’esame non lascia alcun dubbio su quanto è avvenuto: una brava e una carrettata di meno bravi, anzi non in grado di raggiungere il minimo del punteggio per sostenere la seconda prova. Bene ha fatto, in merito, il presidente dell’Aql a inoltrare tutto l’incartamento alla Procura della Repubblica, prima che lo avessero richiesto altri...
TUTTI SOMARI?
Francamente non ci convince. L’esito della prova scritta per l’assunzione di un chimico all’Acquedotto lucano (ne hanno parlato tutti, sottolineando, per lo meno, l’enormità mediatica della cosa) ha visto essere ammessa alla successiva prova orale solo un candidato (meglio, una candidata, con aggiunto merito per l’appartenenza di genere) su ben sessantatre che partecipavano alla prova. Il pedigree dei commissari d’esame non lascia alcun dubbio su quanto è avvenuto: una brava e una carrettata di meno bravi, anzi non in grado di raggiungere il minimo del punteggio per sostenere la seconda prova. Bene ha fatto, in merito, il presidente dell’Aql a inoltrare tutto l’incartamento alla Procura della Repubblica, prima che lo avessero richiesto altri, presumibilmente qualche partecipante, meno bravo ma sicuramente più agguerrito sul piano dei ricorsi e delle azioni giudiziarie. Si esprimerà, in proposito, l’autorità giudiziaria e allora sarà possibile dipanare il bandolo della matassa. Resta in noi l’incredulità per il risultato di una prova che ha finito per bollare, di riflesso e non direttamente, come somari tutti i partecipanti meno, ovviamente,la vincitrice. Siamo di fronte a un paradosso statistico, dal momento che la legge delle probabilità classifica questo evento come assolutamente remoto. Se così dovesse essere, sarà l’autorità didattica universitaria a farci capire meglio che cosa è successo nella formazione di tutti questi laureati anche perché una regione come la Basilicata, dove il tasso di inoccupazione resta drammaticamente alto, non può permettersi di non avere a disposizione una graduatoria di idonei, pronti a occupare in seguito un posto di lavoro. Se così non fosse, se si dovesse riscontrare colpa o addirittura dolo, bisognerà agire senza alcuna esitazione nei riguardi dei colpevoli. Non trovare lavoro è già una iattura, ma essere presi per i fondelli no, proprio no.
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