Lunedì, 06 Ottobre 2008 00:00

SCUOLA DI RESTAURO UNA OPPORTUNITA' PER MATERA

“La Basilicata senza Matera non ce la può fare per il suo ruolo e la sua storia all’interno della regione, del Mezzogiorno, del Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo ieri, a Matera, alla cerimonia di ufficializzazione della istituzione della Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. Il ruolo della Regione Basilicata – ha aggiunto De Filippo – si può sintetizzare in tre parole: sostegno, incentivazione e collaborazione. In un periodo caratterizzato dal federalismo e, quindi, da una competizione sempre più forte dei territori, per una piccola regione, come la Basilicata, è assolutamente importante costruire luoghi di eccellenza puntando non sulla quantità, ma sulla qualità. “Una ventata di ottimismo per la nostra città”. Così il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha salutato l’approdo a Matera della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro nel corso della presentazione avvenuta ieri mattina all’Auditorium di Piazza Sedile. “Matera sta attraversando un periodo non piacevole soprattutto nel campo del lavoro, ma ha la possibilità di risollevarsi grazie all’arte e alla cultura, che rappresentano le sue naturali vocazioni.
SCUOLA DI RESTAURO UNA OPPORTUNITA' PER MATERA
“La Basilicata senza Matera non ce la può fare per il suo ruolo e la sua storia all’interno della regione, del Mezzogiorno, del Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo ieri, a Matera, alla cerimonia di ufficializzazione della istituzione della Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. Il ruolo della Regione Basilicata – ha aggiunto De Filippo – si può sintetizzare in tre parole: sostegno, incentivazione e collaborazione. In un periodo caratterizzato dal federalismo e, quindi, da una competizione sempre più forte dei territori, per una piccola regione, come la Basilicata, è assolutamente importante costruire luoghi di eccellenza puntando non sulla quantità, ma sulla qualità. Lo abbiamo fatto con la Fiat attraverso la realizzazione del Centro studi e ricerca, lo abbiamo fatto con il Crob di Rionero, con i suoi prestigiosi riconoscimenti, lo stiamo facendo ora con la istituzione della sede distaccata dell’Istituto centrale di restauro. Un’iniziativa, quest’ultima – ha continuato De Filippo – che ha grandi potenzialità di sconfinamento per diventare un polo importante a livello internazionale. E la scelta di istituire un punto di riferimento su temi quali la cultura e il restauro non poteva non cadere su Matera per il suo importante contesto storico e culturale. L’idea di dar vita a questo progetto arrivò nel corso dell’inaugurazione del Musma quando, alla presenza del direttore generale del ministero dei Beni Culturali, D’Elia e De Ruggirei lanciarono la proposta. Dopo qualche giorno gli uffici regionali si sono messi all’opera per rendere immediatamente fattiva l’iniziativa. Oggi si prepara a diventare realtà e sono certo che questa istituzione potrà rappresentare una grande opportunità anche e soprattutto per i nostri giovani lucani”. Per questo progetto la Regione Basilicata ha già trasferito alla Provincia di Matera le aree e le opere già realizzate e destinate al centro di formazione professionale della zona Paip (1.500 metri quadri) ed ha messo a disposizione un milione di euro nell’ambito del quarto atto integrativo dell’accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali. Mentre le attività formative potranno avvalersi dei finanziamenti del Fondo sociale europeo della programmazione 2007 – 2013.
“Una ventata di ottimismo per la nostra città”. Così il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha salutato l’approdo a Matera della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro nel corso della presentazione avvenuta ieri mattina all’Auditorium di Piazza Sedile. “Matera sta attraversando un periodo non piacevole soprattutto nel campo del lavoro, ma ha la possibilità di risollevarsi grazie all’arte e alla cultura, che rappresentano le sue naturali vocazioni. La Scuola di Alta Formazione - ha precisato il Sindaco - rappresenta pertanto una importante occasione, che si inserisce nel filone culturale e identitario della storia e della tradizione della nostra città. Matera può e deve ulteriormente crescere in questi settori; ed è per questo che l’Amministrazione Comunale, con il suo impegno, è stata parte essenziale per far decollare questo progetto, attraverso la sottoscrizione del protocollo d’intesa con le altre parti interessate e la concessione del suolo, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Un particolare ringraziamento va Raffaele De Ruggieri, a Dino Adamesteanu e a Michele D’Elia, che hanno dato il loro contributo per rendere la città di Matera punto di riferimento nazionale nel restauro”.
“La Scuola del restauro a Matera si inserisce a pieno titolo nelle strategie della nuova programmazione 2007-2013 del Programma Operativo Fse, definito dal Dipartimento Formazione-Lavoro, con gli obiettivi di valorizzare il patrimonio storico-culturale-ambientale della regione; promuovere la consapevolezza della coscienza e dell’identità regionale; sostenere intervento ed iniziative che si inseriscono nelle politiche regionali in materia di coesione sociale e territorio e di sviluppo nell’industria culturale”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio. Nel sottolineare che “è stato raggiunto un importante risultato dando attuazione alla convenzione che porta la firma del precedente Ministro ai Beni Culturali Francesco Rutelli e per la Regione Basilicata della dirigente del Dipartimento Formazione-Lavoro-Cultura, dottoressa Maria Teresa Lavieri, in data 11 marzo 2008 ”, l’assessore aggiunge che “l’istituto di Matera rappresenta uno degli strumenti più qualificati e prestigiosi che arricchisce l’intero Mezzogiorno di un luogo privilegiato per la valorizzazione dei beni culturali e delle risorse umane e si candida ad esercitare un ruolo importante per i beni culturali dei Paesi del Bacino del Mediterraneo. Si tratta – continua Autilio – di un’area eccellente di ricerca e di innovazione per la conservazione del patrimonio culturale e il conseguimento del diploma di laurea quinquennale in restauro con una “missione” molto più ampia sintetizzabile negli obiettivi di: creare una comunità professionale di restauratori aperta verso le altre professionalità; offrire un vasto sistema di formazione e di aggiornamento a tutto il settore dei Beni Culturali; incrementare l’attività di parthership con Università, Istituti di Alta Formazione, Scuole, Imprese Artigiane, Grandi Imprese, Enti Pubblici di Tutela nazionali ed internazionali; creare occupazione a livelli di eccellenza nel settore dei beni culturali; formare i “formatori”; creare una “learning organization” che sviluppi l’apprendimento attraverso modalità organizzative e didattiche di divulgazione delle esperienze. L’iniziativa – continua l’assessore – nasce nel rispetto del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che prevede tra l’altro la creazione di centri con la partecipazione di soggetti pubblici e privati cui affidare attività di interventi di conservazione e restauro sui beni culturali di particolare complessità”.
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