Sabato, 15 Ottobre 2011 05:05

CE L’HA FATTA

Silvio Berlusconi l’ha spuntata di nuovo. Con il cinquantunesimo voto di fiducia di questa legislatura, il premier si è imposto con una differenza di quindici voti rispetto all’opposizione inconsistente che sperava di mandarlo a casa. L’ultimo artifizio (in ordine di tempo) tattico di Bersani, Di Pietro, Casini & co è stato quello di non presentarsi in aula

alla cosiddetta “prima chiama”, cercando di far venir meno il numero legale. La pattuglia dei radicali era in aula e ciò ha permesso alla presidenza della Camera di andare avanti con la “seconda chiama”, quando tutte le componenti dell’opposizione hanno espresso il loro voto contrario (trecentocinque no) al governo del Cavaliere. Impeccabile e al di sopra delle parti il comportamento del Presidente della Repubblica. Certo, la raffica di nomine di viceministri e sottosegretari seguita ai lavori d’aula di ieri mattina ha fatto pensare a un’immediata contropartita pagata a chi, con il suo voto a favore, ha salvato la situazione. Ma tant’é. Come ha detto l’on. Maurizio Lupi (Pdl) all’on. Rosy Bindi (Pd) “I voti sono voti”, prendendosi come greve risposta “Quando gli stronzi sono stronzi galleggiano anche senz'acqua”. Il segretario piddino Bersani ha commentato dal canto suo “Di fiducia si muore”. Sarà, ma mai come ieri l’uomo di Arcore è sembrato arzillo e pimpante come non mai. Presidente, ora si dia molto da fare con la manovra finanziaria e con il decreto sviluppo. Faccia parlare di sé per le cose utili alla Nazione e non per la sua vita privata. L’Italia non può attendere oltre.

 

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